LA RICCA ED EFFICIENTE CITTADINA EMILIANA TRAVOLTA DA DIVERSI SCANDALI RELATIVI ALLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
Tangentopoli non si è mai fermata. Anzi è addirittura peggiorata. Se prima “le mazzette” andavano a beneficio di tutto il partito, adesso finiscono nelle tasche di pochi che si arricchiscono individualmente. Sindaci, assessori, dirigenti, sfruttano la propria posizione per spillare soldi a imprenditori in cambio di appalti. Una corruzione diffusa da Nord a Sud, e trasversale tra i principali partiti.
Lo sa bene anche la comunità parmense, la cui pubblica amministrazione, solitamente efficace e impeccabile, dallo scorso anno è stata protagonista di diversi casi di corruzione. La costante mobilitazione dei parmensi, che nulla ha da invidiare agli “Indignados” spagnoli, ha costretto il Sindaco Pietro Vignali (Pdl, in carica dal 2007) alle dimissioni. Per le opposizioni, la sua Giunta lascia in eredità ai cittadini di Parma un buco di bilancio stimato tra i 500 e i 600 milioni, per effetto del giochino delle “derivate”. Lo stesso che a livello globale ha provocato la drammatica recessione del 2007. Per la quale stiamo ancora pagando un caro prezzo…
Vediamo, in ordine cronologico, i tre scandali giudiziari che hanno travolto la pubblica amministrazione di Parma, finanche la Giunta di Vignali.
OPERAZIONE GREEN MONEY – L’inchiesta Green money è divisa in due parti. A giugno dello scorso anno la prima tranche dell’operazione aveva portato in carcere

Il 24 giugno di quest’anno la seconda tranche. Sono state eseguite 11 ordinanze di custodia cautelare per le tangenti legate alla manutenzione dei parchi pubblici. Tra le ipotesi di reato il peculato. La Guardia di finanza ha portato in carcere il comandante della polizia municipale Giovanni Maria Jacobazzi, e altri 2 dirigenti del Comune: Carlo Iacovini direttore marketing e Manuele Moruzzi del settore Ambiente. In manette anche 6 imprenditori, un investigatore privato e un dirigente della multiutility Iren, ex Enia. Le Fiamme gialle hanno perquisito gli uffici comunali e il comando della polizia municipale.
LO SCANDALO DELLE MENSE SCOLASTICHE – Qualche giorno fa, il 26 settembre,l’assessore Giovanni Paolo Bernini è stato arrestato all’alba dalla Guardia di Finanza. Insieme a lui il blitz delle fiamme gialle ha portato all’arresto di altre tre persone: uno stretto collaboratore dell’assessore ai servizi educativi della giunta Vignali, Paolo Signorini, e due imprenditori, il piacentino Mauro Tarana e il parmigiano Antonio Martelli.

…E QUELLO DELL’OSPEDALE VECCHIO - L’ultima tegola caduta in testa ai cittadini si chiama Ospedale Vecchio, per la cui riqualificazione la giunta comunale (precisiamo, per dovere di cronaca, quella di un anno fa, visti i numerosi cambiamenti degli ultimi mesi) avrebbe favorito la ditta di costruzioni Pizzarotti nell’aggiudicare l’appalto dei lavori in project financing e di aver predisposto in realtà una ristrutturazione dell’immobile anziché un restauro, come inizialmente previsto.

In poche parole, nonostante il piano di progetto presentato dalla Pizzarotti, sulla base del quale è stata selezionata, corrispondesse a 14 milioni e 800 mila euro, la giunta successivamente gli avrebbe dato l’autorizzazione ad aumentare le richieste alla stessa amministrazione. Inoltre, la convenzione con la Pizzarotti, infatti, prevede la ristrutturazione dell’Ospedale Vecchio e non il restauro, sottoposto a vincoli di conservazione e tutela molto più stretti.
Sono indagati, quindi, con l’accusa di abuso di ufficio e violazione della normativa sugli immobili di interesse storico tutti gli assessori dell’ormai ex giunta Vignali, che si erano dimessi circa due settimane fa: il vicesindaco Paolo Buzzi e gli assessori Giorgio Aiello, Davide Mora, Gianluca Broglia, Giuseppe Pellacini, Fabio Fecci, Paolo Zoni, Francesco Manfredi, Cristina Sassi, Lorenzo Lasagna e Luca Sommi, oltre a Gianpaolo Monteverdi, responsabile del procedimento che ha sottoscritto la convenzione, Paolo Pizzarotti e Aldo Buttini (suo braccio destro, ndr), della notissima impresa Pizzarotti che proprio all’Ospedale vecchio, attraverso un project financing, voleva realizzare un hotel. Progetto poi bloccato dallo stesso Vignali nei giorni scorsi, quasi come fosse una ripicca per il caos che è scoppiato in città dopo la scelta di bloccare la realizzazione della metropolitana, che sarebbe dovuta esser costruita dalla stessa Pizzarotti. Ironia della sorte, non risultano indagati né Pietro Vignali, sindaco dimissionario, né Giovanni Paolo Bernini, assessore all’istruzione finito in manette l’altro ieri con l’accusa di corruzione: proprio loro due, infatti, non erano presenti in giunta il giorno in cui si votò la delibera sull’Ospedale Vecchio.
Il Comune di Parma è ora sottoposto a commissariamento. E siamo sicuri che , dall’alto della sua concretezza e laboriosità, la cittadina emiliana saprà rialzarsi molto presto.
(Fonti: Telesantero1, Telesantero2, Fanpage, Il fatto quotidiano)
parmiggiana connection!
RispondiEliminaEnzo
tutto il mondo è paese... mai frase più banale e più veritiera!!
RispondiEliminaaltro che isola felice....è finita l'era Tanzi:))
RispondiEliminaLuigi
L'Italia sta marcendo in ogni luogo.. Se non altro qui le persone hanno protestato davvero e li hanno mandati a casa!
RispondiEliminaalessandra