mercoledì 5 dicembre 2007

KAKA, PALLONE D'ORO 2007

E’ Kakà il Pallone d’oro 2007. Tale premio è stato istituito nel 1956 dalla rivista sportiva francese "France football", ed è assegnato annualmente in dicembre al giocatore che più si è distinto nella stagione precedente. Fino all'edizione 2006 venivano premiati esclusivamente i calciatori che avevano militato in club associati all'UEFA. Dall'edizione 2007 possono concorrere calciatori militanti in qualsiasi club della Fifa (cioè da quest’anno lo può vincere chiunque, non solo "chi milita nei campionati europei).

La sua vittoria era comunque annunciata, in quanto solitamente tale premio viene assegnato ad un giocatore che oltre a far bene nel campionato per club in cui milita, si è distinto anche nelle competizioni internazionali. Infatti Kakà, oltre a giocare bene nel suo club d’appartenenza dal 2003 (anno in cui è arrivato al Milan), si è distinto anche nella Champions league 2006-07, vinta infatti dal Milan (insieme a Seedorf e Inzaghi a mio avviso), mentre non gli è andata bene nella Coppa del Mondo 2006 (in realtà è stata una caporetto di tutta la nazionale brasiliana).
Gli altri giocatori in lizza erano Ronaldo (talento del Manchester U.) e Messi (talento del Barcellona). Kakà ha meritato il premio non solo per le sue prodezze in campo, ma anche per lo stile di vita che ha, da esempio per i più piccoli, in un calcio che spesso offre solo output negativi.
Soddisfazione anche per la società rossonera ovviamente, visto che per il Milan si tratta del sesto pallone d’oro della storia, ma anche personale per il Presidente Berlusconi, che durante la sua presidenza si è visto premiare con tale titolo ben 3 giocatori, di cui Van Basten ben 3 volte (gli altri due sono stati Shevchenko e appunto Kakà).
Da interista spero che l’anno prossimo sia Ibrahimovic ha prendere tale titolo, sia perché è un giocatore che con le sue giocate mi entusiasma come solo Ronaldo sapeva fare (ahimè 10 anni fa ormai), sia perché vorrà dire che l’Inter ha vinto qualcosa d’importante, come la Champions (la strada sembra buona).
Complimenti dunque a Kakà e alla società rossonera, per aver dimostrato ancora una volta di saper scegliere i suoi campioni.

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