LA MITICA SOCIETA’ GIAPPONESE PRODUTTRICE DI VIDEOGAME FA
SEGNARE IL PRIMO ROSSO DI BILANCIO DAL 1981
Ebbene sì, anche la Nintendo è in crisi. Ha di fatti chiuso
l'anno fiscale 2011/12 al 31 marzo scorso con la perdita netta di 43,20
miliardi di yen (oltre 400 milioni di euro), a fronte di utili pari a 77,62 miliardi
nei 12 mesi precedenti; mentre sono in netto calo i ricavi (-36,2%), a 647,65
miliardi di yen. Tanta, troppa la concorrenza. Un tempo sempre battuta o comunque
rigorosamente combattuta, adesso proveniente anche da altre tecnologie non
prettamente legate ai videogame. Si pensi agli smartphone e ai tablet.
I FLOP - A inizio 2011, il
gruppo di Kyoto ha lanciato la 3DS, la piattaforma portatile con l'innovativo effetto
tridimensionale senza uso di occhialini progettata per sostituire la Ds,
andando però incontro a una tiepida accoglienza, anche in scia agli effetti del
sisma/tsunami dell'11 marzo. Ad agosto, il taglio del 40% del prezzo della
macchina della 3DS ha dato una netta accelerazione alla domanda insieme
all'introduzione delle versioni tridimensionali di titoli molto popolari come
Super Mario 3D Land e Mario Kart 7. Risultato: 13,53 milioni di 3DS vendute
nell'ultimo esercizio fiscale con il target ambizioso di 18,5 milioni per
l'anno in corso. Il fattore super yen si traduce in oneri 2011/12 per 27,7
miliardi di yen, visto che la società mantiene gran parte della sua liquidità
in valuta estera, operando a livello globale.
SI SPERA NEI NUOVI PRODOTTI -
Tra le novità in arrivo, il lancio entro fine anno della Wii U, la room console
con touch screen destinata a mandare in pensione la Wii. E, quanto all'intero
2012/13, Nintendo spiega di puntare a un risultato netto di 20 miliardi di yen
(meno di 200 milioni di euro) e all'utile operativo di 35 miliardi su un
fatturato di 820 miliardi di yen, tracciando un scenario di poco inferiore alle
stime fatte dagli analisti. La compagnia, nota per lo spirito innovatore e lo
sviluppo in proprio dei prodotti, si trova paradossalmente a competere sempre
più non solo con i produttori tradizionali di videogame, come Sony e Microsoft,
ma con i giochi gratuiti o poco costosi disponibili su Internet, smartphone e
tablet. «La vera sfida - è ormai il ritornello del numero uno di Nintendo,
Satoru Iwata - sono i bassi prezzi che creano ostacoli al fatto che qualcuno
possa pensare che valga la pena di pagare per giocare. Dobbiamo giustificare
l'acquisto e l'interesse per i nostri prodotti».
Riuscirà Mario bros a salvare di nuovo la Principessa Daisy?
Questa volta il mostro sembra davvero insormontabile: la recessione.
(Fonte: Il
Mattino)
siamo alla frutta allora..
RispondiEliminase vanno in crisi pure loro....