IL CANALE NEL 2015 E' PASSATO A SKY, CHE PUNTA A
TRASFORMARLO IN UNA RETE GENERALISTA
Mtv è stata un simbolo della mia generazione, quella nata
tra la fine degli anni '70 e inizio anni '80. Certo, prima di essa c'era
Videomusic, nata nel 1984, e successivamente All Music e i canali digitali
delle radio. Ma Mtv restava, per noi adolescenti o appena ventenni, la regina delle
reti musicali. Giunta in Italia il primo settembre 1997 sulle frequenze di Rete
A, con un concerto degli U2 a celebrare l'evento, il canale era completamente
dedicato alla musica con vari programmi che si alternavano.
LA PARABOLA DI MTV - Poi gradualmente
iniziarono a subentrare altri programmi sempre aventi come target i giovani e
le loro problematiche. Particolarmente innovativo fu Loveline, primo, e ad oggi
ancora tra i pochi, programma che tratta tematiche sessuali. Il tutto con
garbo, stile e un linguaggio pulito. C'erano anche le puntate dal vivo nelle
piazze, le Mtv live. Ad inizio 2000 rilevò anche l'archivio della storica
Videomusic, ormai fallita, raggiungendo l'apice del successo.
Dal 2011 aveva però assunto sempre più i connotati di una
rete generalista, facendo sì che film, serie tv e talent prendessero sempre più
spazio ad eventi live e videoclip. Fino alla svolta del 2015, quando il canale
è stato rilevato da Sky, che ne ha prima trasformato il nome in Mtv8 e da
qualche giorno ha fatto sparire pure la dicitura Mtv.
Mtv è stata anche fucina di tantissimi presentatori. Si
pensi a Victoria Cabello, Andrea Pezzi, Camilla Raznovich, Daniele Bossari,
Giorgia Surina, Carolina Di Domenico e Federico Russo. Oggi tutti affermati e
volti noti altrove.
Finisce dunque un'era, sparisce un logo televisivo che ha
marchiato a fuoco i giovani nati tra gli ultimi anni della cosiddetta
Generazione X (fine anni '70-1980) e i primi anni della Generazione Y
(1981-1990). Meno illusi e sognatori di quelli nati prima, certo, ma che in
quel canale cercavano disperatamente un piglio a cui agganciarsi mentre il
mondo cadeva a pezzi e si trasformava in modo radicale.
Oggi, a seconda dell'età anagrafica che hanno, la loro
giovinezza è già finita, sta sfiorendo o è al culmine. E la fine di Mtv glielo
ricorda in modo impietoso.
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