Il Comune dovrà essere risarcito per una cifra pari a circa un milione e duecento mila euro. Ecco la ripartizione delle responsabilità stabilita dalla Corte dei conti: Casoria ambiente dovrà risarcire il 75%, l’ex Sindaco De Rosa il 20%, i due ex Commissari prefettizi il restante 5% cadauno
L’ex Sindaco di Casoria (Na), Giosuè De Rosa, è stato condannato in primo grado dalla Corte dei conti al rimborso di euro 240mila al Comune, per la mancata raccolta differenziata tra gli anni 2004-2007. Nel lasso di tempo in questione, il livello di differenziazione dei rifiuti è stato di fatto molto basso: 13% nel 2004, 15% nel 2005, 9% nel 2006 e 11% nel 2007 (le cifre, tranne per l’anno 2006, sono state anche arrotondate in eccesso per comodità).
GLI ALTRI RESPONSABILI - Per le medesime ragioni, condannati ad un rimborso di 24mila euro ciascuno anche gli ex commissari prefettizi Piccolella e Ricciardi. Mentre la società Casoria ambiente spa, ritenuta la principale responsabile del disservizio, dovrà risarcire al Comune 900mila euro. Il totale che spetta al Comune è dunque pari a circa un milione e duecentomila euro.
IL MOTIVO DELLA CONDANNA – La corte dei conti ha condannato le parti in causa poiché al Comune di Casoria non è stato garantito di rientrare nei parametri previsti dalla legge Ronchi in materia di riciclo del rifiuti. La società Casoria ambiente aveva stipulato nel 2000 un contratto per la gestione del servizio di igiene urbana; ma di fatto non ha garantito adeguatamente il servizio a cui era stato preposto. Da parte sua, secondo gli inquirenti, l’amministrazione comunale non ha controllato che ciò avvenisse come previsto. Ed ecco la ripartizione delle responsabilità: per la cifra prima descritta stimata quale perdita per il Comune, Casoria ambiente dovrà risarcire il 75%, l’ex Sindaco De Rosa il 20%, i Commissari prefettizi il restante 5%.
L’INUTILITA’ DEL COMMISSARIAMENTO– E pensare che il Comune di Casoria è stato anche commissariato per infiltrazioni camorristiche nell’ottobre 2005, per circa 2 anni fino alle elezioni comunali del marzo 2008 che hanno visto la vittoria del centro-destra ancora in carica. Quando il consiglio comunale fu sciolto, in carica vi era il centro-sinistra guidato da Giosuè De Rosa (Margherita), il quale è stato rieletto nel luglio 2003, dopo essere stato in carica dal ’99.
Un avvicendamento che a molti casoriani è parso come una possibilità affinché si avviasse una nuova era per la città (che vanta quasi 100mila abitanti), in decadenza da anni sia dal punto di vista infrastrutturale che sociale. Invece, come dimostra anche la condanna di cui sopra, il commissariamento non ha certo giovato al Comune sito a Nord di Napoli; anzi, anche il cambio “di colore” politico della maggioranza nell’assise comunale, non ha portato i frutti sperati.
La città sembra solo essere peggiorata da tutti i punti di vista, complice anche un’esigua maggioranza al comando che di fatto genera solo immobilismo da parte della Giunta e “minacce” al Sindaco da parte del consigliere di turno.
Infine, ancora aperta è la questione della Centrale a biomasse.
L’ex Sindaco di Casoria (Na), Giosuè De Rosa, è stato condannato in primo grado dalla Corte dei conti al rimborso di euro 240mila al Comune, per la mancata raccolta differenziata tra gli anni 2004-2007. Nel lasso di tempo in questione, il livello di differenziazione dei rifiuti è stato di fatto molto basso: 13% nel 2004, 15% nel 2005, 9% nel 2006 e 11% nel 2007 (le cifre, tranne per l’anno 2006, sono state anche arrotondate in eccesso per comodità).
GLI ALTRI RESPONSABILI - Per le medesime ragioni, condannati ad un rimborso di 24mila euro ciascuno anche gli ex commissari prefettizi Piccolella e Ricciardi. Mentre la società Casoria ambiente spa, ritenuta la principale responsabile del disservizio, dovrà risarcire al Comune 900mila euro. Il totale che spetta al Comune è dunque pari a circa un milione e duecentomila euro.
IL MOTIVO DELLA CONDANNA – La corte dei conti ha condannato le parti in causa poiché al Comune di Casoria non è stato garantito di rientrare nei parametri previsti dalla legge Ronchi in materia di riciclo del rifiuti. La società Casoria ambiente aveva stipulato nel 2000 un contratto per la gestione del servizio di igiene urbana; ma di fatto non ha garantito adeguatamente il servizio a cui era stato preposto. Da parte sua, secondo gli inquirenti, l’amministrazione comunale non ha controllato che ciò avvenisse come previsto. Ed ecco la ripartizione delle responsabilità: per la cifra prima descritta stimata quale perdita per il Comune, Casoria ambiente dovrà risarcire il 75%, l’ex Sindaco De Rosa il 20%, i Commissari prefettizi il restante 5%.
L’INUTILITA’ DEL COMMISSARIAMENTO– E pensare che il Comune di Casoria è stato anche commissariato per infiltrazioni camorristiche nell’ottobre 2005, per circa 2 anni fino alle elezioni comunali del marzo 2008 che hanno visto la vittoria del centro-destra ancora in carica. Quando il consiglio comunale fu sciolto, in carica vi era il centro-sinistra guidato da Giosuè De Rosa (Margherita), il quale è stato rieletto nel luglio 2003, dopo essere stato in carica dal ’99.
Un avvicendamento che a molti casoriani è parso come una possibilità affinché si avviasse una nuova era per la città (che vanta quasi 100mila abitanti), in decadenza da anni sia dal punto di vista infrastrutturale che sociale. Invece, come dimostra anche la condanna di cui sopra, il commissariamento non ha certo giovato al Comune sito a Nord di Napoli; anzi, anche il cambio “di colore” politico della maggioranza nell’assise comunale, non ha portato i frutti sperati.
La città sembra solo essere peggiorata da tutti i punti di vista, complice anche un’esigua maggioranza al comando che di fatto genera solo immobilismo da parte della Giunta e “minacce” al Sindaco da parte del consigliere di turno.
Infine, ancora aperta è la questione della Centrale a biomasse.
(Fonte: Il Mattino)
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