E’ nata da una gravidanza isterica e da un parto travagliato la nuova Giunta regionale della Campania, capeggiata da Stefano Caldoro. Dodici gli assessori, ma diventeranno quattordici quando sarà approvata la modifica dello Statuto.
In numero superiore ovviamente gli uomini del Pdl. Iniziamo da colui che pare sia stato voluto proprio da Berlusconi: il salernitano Ernesto Sica, che avrà la delega all’Avvocatura. Imprenditore, politicamente cresciuto sotto l’ala protettiva di Ciriaco De Mita, con un passato degno del migliore politico italiano: di lui si ricordano soprattutto le feste della Margherita che organizzava a Pontecagnano, città di cui è stato ed è sindaco. Due anni fa lasciò il Pd ed entrò nel Pdl.
De Mita gli ha insegnato proprio bene il mestiere della politica.
Ed eccoci all’uomo “piazzato” da Nicola Cosentino: il senatore Sergio Vetrella, ex presidente del Cira, che si occuperà di Attività produttive e di Trasporti. Dal Parlamento arriva anche il deputato Marcello Tagliatatela, cavallo di razza ex AN, che pare sarà anche il candidato a Sindaco del centro-destra alle prossime elezioni comunali di Napoli; per lui, l’assessorato all’Urbanistica e al Territorio.
C’è posto anche per una figura voluta da colei che è in forte ascesa elettorale, Mara Carfagna: trattasi di Caterina Miraglia, docente di diritto all’Università di Salerno, nonché madre di Stanislao Lanzotti, consigliere comunale di Napoli eletto con l’Udc e poi traslocato armi e bagagli nel Pdl; all’unica assessore donna andrà la delega all’istruzione.
L’assessorato all’ambiente, tematica su cui il centro-destra (nazionale e locale) ha martellato costantemente il centro-sinistra negli ultimi anni, va all’ex sindaco di Mercato San Severino Giovanni Romano, vicino al presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli.
L’unico consigliere regionale a entrare in giunta è Ermanno Russo, ovviamente dimessosi: per lui, le deleghe a Demanio, Patrimonio e Assistenza sociale. Un quarto consigliere, Angelo Polverino, potrebbe essere “ripescato” qualora gli assessori diverranno quattordici.
Non potevano mancare nell’esecutivo regionale uomini dell’Udc di De Mita: il Vicepresidente è proprio Giuseppe De Mita, figlio di Ciriaco, con delega a Turismo e Beni Culturali. Voci di corridoio vorrebbero un’opposizione a questa designazione da parte del “capo dei capi” Berlusconi, poi, pare, rientrata in serata. L’altro centrista in giunta è Pasquale Sommese che rispetto al precedente mandato, si ritrova con un assessorato più leggero: si occuperà solo di Personale e non anche di Demanio e Patrimonio. Lui alla tavola bandita non si è mai alzato.
Chi pure non resterà a bocca asciutta, dato il potere di cui gode soprattutto nel beneventano e nel casertano, è l’Udeur di Clemente Mastella, altro partito che, come l’Udc, si siede sempre sul carro dei vincitori, di qualunque colore esso sia: trattasi di Severino Nappi, l’avvocato di famiglia (difende la moglie Sandra Lonardo), già collocato dai Mastella prima con una consulenza in consiglio regionale e poi con un posto nella giunta provinciale di Luigi Cesaro. Come dice il detto, non c’è due…Si occuperà di Lavoro…Auguri!
Arriviamo così ai tre tecnici, che, almeno sulla carta, dovrebbero essere stati assegnati per le proprie competenze e non appartenenze: il rettore della Federico II Guido Trombetti che si occuperà di Università e Ricerca scientifica; il Preside di Ingegneria (sempre della Federico II) Edoardo Cosenza, che ha le deleghe ai Lavori pubblici e alla Protezione civile; infine il vero pezzo da “novanta” di questa Giunta: il generale della Guardia di Finanza Gaetano Giancane, indicato dal ministro Tremonti per la delega al Bilancio.
A Caldoro resta la delega alla Sanità, ereditando di fatto il commissariamento.
Come già scritto qualche giorno fa in occasione del triste articolo dedicato alla tragica morte di Mariarca Terracciano, chi si aspettava una ventata di cambiamento con l’approdo del centro-destra alla guida della sfasciata Regione Campania, è rimasto deluso. I “tecnici” sono solo tre su dodici, mentre di donne ce n’è addirittura una soltanto. Gli assessorati sono stati tutti assegnati con la solita logica basata sul mero calcolo delle appartenenze e non delle competenze.
Comunque da campano mi auguro ovviamente che il nuovo esecutivo regionale faccia meglio del precedente. In fondo, peggio sarebbe difficile.
(Fonte: http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=102121&sez=NAPOLI)
In numero superiore ovviamente gli uomini del Pdl. Iniziamo da colui che pare sia stato voluto proprio da Berlusconi: il salernitano Ernesto Sica, che avrà la delega all’Avvocatura. Imprenditore, politicamente cresciuto sotto l’ala protettiva di Ciriaco De Mita, con un passato degno del migliore politico italiano: di lui si ricordano soprattutto le feste della Margherita che organizzava a Pontecagnano, città di cui è stato ed è sindaco. Due anni fa lasciò il Pd ed entrò nel Pdl.
De Mita gli ha insegnato proprio bene il mestiere della politica.
Ed eccoci all’uomo “piazzato” da Nicola Cosentino: il senatore Sergio Vetrella, ex presidente del Cira, che si occuperà di Attività produttive e di Trasporti. Dal Parlamento arriva anche il deputato Marcello Tagliatatela, cavallo di razza ex AN, che pare sarà anche il candidato a Sindaco del centro-destra alle prossime elezioni comunali di Napoli; per lui, l’assessorato all’Urbanistica e al Territorio.
C’è posto anche per una figura voluta da colei che è in forte ascesa elettorale, Mara Carfagna: trattasi di Caterina Miraglia, docente di diritto all’Università di Salerno, nonché madre di Stanislao Lanzotti, consigliere comunale di Napoli eletto con l’Udc e poi traslocato armi e bagagli nel Pdl; all’unica assessore donna andrà la delega all’istruzione.
L’assessorato all’ambiente, tematica su cui il centro-destra (nazionale e locale) ha martellato costantemente il centro-sinistra negli ultimi anni, va all’ex sindaco di Mercato San Severino Giovanni Romano, vicino al presidente della Provincia di Salerno Edmondo Cirielli.
L’unico consigliere regionale a entrare in giunta è Ermanno Russo, ovviamente dimessosi: per lui, le deleghe a Demanio, Patrimonio e Assistenza sociale. Un quarto consigliere, Angelo Polverino, potrebbe essere “ripescato” qualora gli assessori diverranno quattordici.
Non potevano mancare nell’esecutivo regionale uomini dell’Udc di De Mita: il Vicepresidente è proprio Giuseppe De Mita, figlio di Ciriaco, con delega a Turismo e Beni Culturali. Voci di corridoio vorrebbero un’opposizione a questa designazione da parte del “capo dei capi” Berlusconi, poi, pare, rientrata in serata. L’altro centrista in giunta è Pasquale Sommese che rispetto al precedente mandato, si ritrova con un assessorato più leggero: si occuperà solo di Personale e non anche di Demanio e Patrimonio. Lui alla tavola bandita non si è mai alzato.
Chi pure non resterà a bocca asciutta, dato il potere di cui gode soprattutto nel beneventano e nel casertano, è l’Udeur di Clemente Mastella, altro partito che, come l’Udc, si siede sempre sul carro dei vincitori, di qualunque colore esso sia: trattasi di Severino Nappi, l’avvocato di famiglia (difende la moglie Sandra Lonardo), già collocato dai Mastella prima con una consulenza in consiglio regionale e poi con un posto nella giunta provinciale di Luigi Cesaro. Come dice il detto, non c’è due…Si occuperà di Lavoro…Auguri!
Arriviamo così ai tre tecnici, che, almeno sulla carta, dovrebbero essere stati assegnati per le proprie competenze e non appartenenze: il rettore della Federico II Guido Trombetti che si occuperà di Università e Ricerca scientifica; il Preside di Ingegneria (sempre della Federico II) Edoardo Cosenza, che ha le deleghe ai Lavori pubblici e alla Protezione civile; infine il vero pezzo da “novanta” di questa Giunta: il generale della Guardia di Finanza Gaetano Giancane, indicato dal ministro Tremonti per la delega al Bilancio.
A Caldoro resta la delega alla Sanità, ereditando di fatto il commissariamento.
Come già scritto qualche giorno fa in occasione del triste articolo dedicato alla tragica morte di Mariarca Terracciano, chi si aspettava una ventata di cambiamento con l’approdo del centro-destra alla guida della sfasciata Regione Campania, è rimasto deluso. I “tecnici” sono solo tre su dodici, mentre di donne ce n’è addirittura una soltanto. Gli assessorati sono stati tutti assegnati con la solita logica basata sul mero calcolo delle appartenenze e non delle competenze.
Comunque da campano mi auguro ovviamente che il nuovo esecutivo regionale faccia meglio del precedente. In fondo, peggio sarebbe difficile.
(Fonte: http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=102121&sez=NAPOLI)
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