TRA LE VITTIME ILLUSTRI QUASIMODO, SCIASCIA E SILONE. ALTRI
COME VERGA E PIRANDELLO SALVATI PERCHE’ CONSIDERATI DELL‘800
E pensare che c’è qualcuno che lotta affinché i figli degli
immigrati siano trattati alla pari nelle scuole italiane. Ma dando un’occhiata
ai programmi per i licei, occorrerebbe tornare indietro agli anni del
dopoguerra e riprendere a battersi nuovamente contro il razzismo
anti-meridionale. Per qualcuno sembra forse un’esagerazione, ma se si guarda agli
“obiettivi specifici di apprendimento concernenti le attività e gli
insegnamenti compresi nei piani degli studi previsti per i percorsi liceali”,
diramati nel 2010 dalla Commissione di esperti nominata dal ministro
dell'Istruzione di allora Mariastella Gelmini, si noterà un’autentica
epurazione di autori meridionali. Perfino di Salvatore Quasimodo, uno dei padri
dell'ermetismo, vincitore del premio Nobel per la letteratura nel 1959.
CANCELLATI ANCHE SCIASCIA E SILONE
– Se sono stati salvati alcuni classici, ma sol perché considerati “a cavallo”
tra Ottocento e Novecento - tra cui Pascoli, D'Annunzio, Verga e Pirandello, definiti
non eludibili (e ci mancherebbe!) - la sorpresa arriva al XX secolo. Nella
lista mancano, oltre al succitato Quasimodo, anche il salernitano Alfonso
Gatto, il materano Rocco Scotellaro, il siciliano Leonardo Sciascia, l'abruzzese
Ignazio Silone, il potentino Leonardo Sinisgalli, il siracusano Elio Vittorini.
Ma anche un nordista doc, il torinese Carlo Levi.
UN APPELLO SALVA-AUTORI - Se
l’autore del fortunato Terroni, Pino Aprile, ha dedicato alla vicenda un
capitolo del suo ultimo libro Giù al Sud, parlando di “autori meridionali
confinati a realtà regionali, mentre la letteratura vera, quella che conta,
sarà quella dell'Italia del Nord, vincente ed europea”, il Centro di documentazione
della poesia del Sud di Nusco in Irpinia ha lanciato un appello a tutte le
scuole italiane, ma soprattutto al ministro Francesco Profumo, al Capo dello
Stato e ai presidenti di Camera e Senato. Una sorta di Manifesto non solo per
ripristinare gli autori meridionali del ‘900 ma anche per un’autentica unità
nazionale.
(Fonte: Corriere
del Mezzogiorno)
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