Il SUO manto
forestale si è ridotto a un quinto della superficie del paese
Se ben nota è la mortificazione ultracinquantenaria cui è
sottoposto il popolo birmano per opera dei cinesi, che ne sta comportando la
mortificazione sociale e culturale, oltre che l’estinzione, meno nota è
un’altra estinzione di carattere naturale: quella delle sue foreste. Sempre per
opera dei cinesi, ma anche di India, Bangladesh, Thailandia e Malesia.
I NUMERI DELLA DEFORESTAZIONE
- Il manto forestale della Birmania si è ridotto a un quinto della superficie
del paese: è quanto risulta dal rapporto di una commissione parlamentare
(Natural Resources and Environmental Conservation Committee della Camera). La
superficie totale delle foreste si è ridotta
al 24 per cento (2008) rispetto al 57 per cento del 1962, ha spiegato il
segretario del comitato, Thein Lwin, nel corso di un seminario tenutosi a
Naypyitaw.
La causa principale della perdita di foreste è l'eccessivo prelievo
di legni pregiati, il taglio illegale, la riduzione del restauro e l'aumento
della raccolta di legna da ardere. Il risultato è la carenza di legni duri per
il mercato internazionale, come fanno notare fonti del settore del legno. Ma
non bisogna dimenticare che proprio la domanda di legni duri, in particolare di
teak, sui mercati internazionali (anche per i nostri parquet) ha trainato il
saccheggio delle foreste del paese. Ma il prelievo di legno e la sua
esportazione non si fermano. Le esportazioni birmane di tronchi di legno sono
stimate attorno a un valore di 641,87 milioni dollari (anno fiscale 2011-12)
rispetto ai 453 milioni di dollari di
due anni fa (anno fiscale 2008-09). La Birmania prodotto circa 283.000 metri
cubi di teak e più in generale di 1,98 milioni di metri cubi di legname l'anno.
I settore forestale è controllato dal settore privato e dall'impresa forestale
statale.
L’ESTRAZIONE DI TEAK - La
Birmania è il principale esportatore mondiale di teak, e controlla il 75 per
cento del mercato mondiale. Il teak viene esportato prevalentemente in India,
Cina, Bangladesh, Thailandia e Malesia. Secondo la FAO, la Birmania è l'unico
paese al mondo ad esportare teak proveniente da foreste naturali, ossia legni
di alta qualità, proveniente da alberi centenari. Le foreste naturali di teak
sono state abbattute in tutto il Sud-est asiatico e si trovano ormai solo in
Birmania, con qualche frammento in India, Laos e Thailandia. Questi paesi hanno
posto le loro residue foreste di teak sotto protezione, e la Birmania è oggi
l'unico paese a produrre teak di qualità proveniente da foreste naturali. Nel
2010, la superficie complessiva mondiale di foreste naturali di teak è stata
stimata a circa 29 milioni di ettari, e quasi la metà si trova in Birmania.
Anche se le piantagioni di teak crescono, la qualità del
prodotto non tiene il confronto col teak proveniente dalle foreste naturali.
Secondo un rapporto della FAO, ci vogliono tra i 20 e 80 anni per teak piantati
a raggiungere dimensioni idonee al prelievo. Ovviamente il legno di buona
qualità proviene dagli alberi più vecchi, ma pochi operatori sono disposti ad
aspettare 80 anni prima di vendere il legno, e solitamente il teak viene
prelevato da alberi più giovani.
(Fonte: Salvaleforeste)
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