lunedì 20 aprile 2015

La meravigliosa Isola di Budelli tornata a un privato neozelandese: quali sono le colpe dello Stato italiano

Il Consiglio di Stato con la sentenza n. 1854 l’ha restituita al signor Harte

La splendida isola di Budelli, situata nel meraviglioso arcipelago sardo della Maddalena, è tornata in mano private. Nella fattispecie, a un magnate neozelandese: certo signor Harte. Ma lo scandalo, purtroppo, non è proprio questo, dato che molte isole italiane, sia in mare che nei laghi, sono private da sempre e questo non incide sulla tutela. Quanto come si sia arrivato a ciò, sancito da una sentenza del Consiglio di Stato, la numero 1854, che ha annullato il diritto di prelazione da parte del parco. Approssimazione, superficialità, sciattezza, incompetenza.

COSA PREVEDE LA LEGGE - La legge che disciplina i parchi nazionali, pone come condizione per il legittimo esercizio della prelazione, che sia “adottato un piano di tutela del parco e che la prelazione possa riguardare solo le aree che in quel piano siano classificate nelle prime due zone di maggior tutela”. Ma “in questi lunghi anni - sottolinea il Consiglio di Stato - il piano non è stato adottato dall’amministrazione e la sua mancanza inesorabilmente impedisce l’esercizio del diritto di prelazione”.
In sostanza sembrerebbe che ci siamo svegliati troppo tardi. Centomila persone che hanno firmato una petizione per chiedere che Budelli rimanga allo Stato e il Parlamento che fa una corsa all’ultimo istante per inserire un emendamento in Finanziaria e dare copertura finanziaria alla prelazione non sono arrivati in tempo. Un po’ come per Expo 2015, programmata da 7 anni e i cui lavori sono lontani dall’essere completati.
Davvero il piano di tutela del Parco è un requisito inderogabile per esercitare la prelazione? Sì, per il Consiglio di Stato, “non può essere impropriamente surrogato da altro strumento pianificatorio, diverso per contenuti e finalità, come aveva invece ritenuto in primo grado il Tribunale amministrativo della Sardegna. Né è sufficiente lo stanziamento in legge della somma necessaria, in quanto la copertura finanziaria presuppone comunque che la prelazione sia esercitata legittimamente”.

L’AMAREZZA - Restano i vincoli dunque, ma cade la prelazione. Il magnate neozelandese Michael Harte, che ha acquistato 160 ettari sottoposti a vincolo assoluto di inedificabilità, circondati da un mare cristallino, per la cifra di due milioni e 900 mila euro, è dunque a tutti gli effetti il proprietario dell’isola. L’auspicio ora è che i parchi nazionali come altri enti che rappresentano la collettività si diano una mossa e non rischino di perdere pezzi di territorio in questo modo.
“Da trent’anni l’Isola di Budelli è stata abbandonata a se stessa e alle vicende personali dei proprietari, che l’hanno portata ad esser svenduta nelle aule dei tribunali. Noi vogliamo sottrarla a queste vicissitudini anche perché non è sempre vero che una cosa nelle mani di un privato funzioni a prescindere, che funzioni meglio del pubblico” argomenta il presidente dell’Ente parco nazionale dell’arcipelago della Maddalena Giuseppe Bonanno, che non si dà per vinto e se ci sono margini tenterà il ricorso alla giustizia europea.
“Budelli merita di più” commenta amareggiato l’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio, tra i promotori della petizione salva Budelli. “Stupisce che il formalismo giuridico possa impedire un diritto dovere dello Stato ribadito anche da un’apposita norma ad hoc votata dal Parlamento’’. 


(Fonte: La Stampa)

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