GLI AUMENTI SONO INCONTROLLATI E IN BUONA PARTE
INGIUSTIFICATI. UNA PIAGA CHE SPECIE AL SUD GRAVA SUGLI AUTOMOBILISTI ONESTI
Qualche giorno fa il padre di un amico ha rinnovato come
tanti la propria Assicurazione auto. Si è ritrovato un nuovo aumento pari a 70
euro annuali. L’importo totale sfiora dunque i mille euro annui, sebbene sia in
prima classe e da quasi 20 anni non faccia incidenti. Mi racconta che gli
aumenti sono stati costanti negli ultimi anni, pari a circa 50 euro ad ogni
rinnovo. Assurdo.
Ma perché le Assicurazioni auto aumentano continuamente? Al
Sud in modo drammatico? Addirittura lo scorso anno molti automobilisti si sono visti
“sfrattare” dalla propria compagnia, perché “non convenienti” visto che non
facevano incidenti e dunque non fruttavano aumenti di classe. Le compagnie Rca
fanno quello che vogliono ormai da 15 anni, in modo indisturbato e
incontrollato. La liberalizzazione in questo settore è stata fallimentare e lo
Stato ha l’obbligo morale di intervenire. Ma vediamo quali sono le cause degli
aumenti.
LE TASSE - Innanzitutto le
assicurazioni, così come ogni altro prodotto, sono soggetti ad un annuale
aumento di costo. Periodicamente, poi, vengono riformulati da parte della
compagnia i criteri per stabilire i premi, per cui, ad esempio, nella vostra
città potrebbe esserci stato un incremento di incidenti che ha portato ad un
rincaro generale delle RCA.
Esiste poi la questione della tasse, soggette a variazioni
anche importanti (mai verso il basso!): per queste, per fortuna, esiste una
buona trasparenza per cui è possibile trovarne specificato l’importo sulla
polizza, in modo da confrontarlo con quello degli anni precedenti.
Poi c’è il tasso di inflazione programmato, che sarebbe la
percentuale massima di aumento che il Governo tollera per le compagnie. Quindi,
se la vostra polizza è aumentata rispetto all’anno scorso di più di tale tasso,
allora potete disdirla fino al giorno stesso della scadenza di polizza senza
rispettare il preavviso dei 15 giorni.
Di questi tempi, con tutti gli aumenti tariffari che si verificano fa sempre
comodo conoscere questa possibilità in più. Ovviamente, la regola appena
indicata non vale per gli aumenti dovuti a sinistri causati che provocano
necessariamente aumenti di tariffa; quindi in questo caso se volete cambiare
compagnia dovete rispettare i tempi di disdetta imposti dalla vostra compagnia.
Ultimo aspetto, ma a volte il più decisivo, quello della
commissione dell’agenzia. Solitamente una agenzia di assicurazioni ha dalla
Casa una tariffa sulla quale applica sconti anche consistenti per poter essere
competitiva sul mercato: non sempre questi sconti vengono mantenuti da un anno
all’altro, ed ecco che il premio può aumentare anche del 20-30%. In realtà non
è aumentata la polizza, è solo diminuito lo sconto. Se invece siete assicurati
con una compagnia telefonica o online, molto probabilmente riscontrerete un
certo aumento tra il primo ed il secondo anno: questo è sempre dovuto alla
politica degli sconti, molto aggressiva per le telefoniche, che applicano
condizioni molto vantaggiose (es. 1 o 2 mesi di polizza gratis), ma soltanto
alla prima stipula. Questo è solitamente scritto molto chiaramente.
I BROGLI – Al Sud poi ci si
mettono gli “storici” brogli di quanti fanno incidenti volutamente per
incassare i premi, con le Agenzie che si rivalgono sugli automobilisti onesti.
I numeri rilevati dall'lsvap, l'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni
private e di interesse collettivo, sono in effetti emblematici. Nel corso del
2009, ad esempio, i sinistri collegati ad ipotesi di reato sono stati 83.378,
in aumento dell'8,6% rispetto all'anno precedente quando si erano attestati a
76.784. Un incremento registrato anche nel conto totale dei sinistri: sono
risultati fraudolenti il 2,5% degli incidenti rispetto al 2,31 % del 2008.
Particolarmente drammatica la situazione in quattro regioni: Campania,
Calabria, Puglia e Sicilia che presentano dati notevolmente superiori alla
media nazionale. Se in Italia infatti le frodi sono lo 0,79% del totale dei
sinistri, in Puglia raggiungono il 4,24% e in Campania il 4,27%.
E si registrano proprio in Campania le peggiori statistiche
relative alle singole province. A Caserta sono 4.729 il totale dei sinistri
fraudolenti, una percentuale del 12,44% rispetto ai sinistri totali
verificatisi nella città. A Napoli le frodi sono state 20.794,1'11,28% dei
sinistri denunciati nel capoluogo campano. Nella nostra regione la
"capitale" delle frodi assicurative è Catania, con 2.772 sinistri connessi
con reati, un incidenza del 4.04% sul totale. Segue Messina con 2.472 (con una
percentuale però più alta, 7,12%) e Palermo con 1.320.
LA FUGA DAL SUD DELLE COMPAGNIE
- Non a caso nel Mezzogiorno le Agenzie assicuratrici sono in perdita. Secondo
i dati 2009 rilevati dall'lsvap a Crotone il rapporto sinistri/premi è del
119%, le compagnie cioè pagano il 19% in più di quello che incassano. Se
infatti i premi raccolti sono 35 milioni di euro, l'importo dei sinistri è di
42 milioni. Non va meglio in altre due province della Sardegna, Ogliastra e
Medio Campidano dove il rapporto è rispettivamente di 114,20% e 111,15%. AI
quarto posto Agrigento, con 101 milioni di importo sinistri a fronte di 92
milioni di premi (un rapporto del 109%). Seguono Foggia (104,22%), Taranto
(101,71%) e Vibo Valentia (101,22%). Poco sotto il 100% anche Enna (99,49%) e
Caltanissetta (98,83%). Tra le regioni il record spetta alla Puglia con il
93,47%, seguono Calabria (93,30%), Sicilia (89,27%) e Campania (88,38%) a
fronte di una media nazionale del 77,52%. Le più virtuose sono le provincie di
Lodi e Lecco con rispettivamente un rapporto sinistri/premi del 50,01 % e del
47,60%.
"Le compagnie stanno chiudendo a tamburo battente - ci
spiega Giovanni Borsellino, coordinatore regionale dello Sna Sicilia, il
sindacato degli agenti assicurativi - nel solo territorio di Agrigento da
giugno ad oggi vi sono state sei richieste di revoche o liberalizzazioni. Si
consente cioè agli agenti di gestire il portafoglio clienti per altri 15-16 mesi
in attesa di nuova collocazione. La strategia delle aziende è quella di
aumentare le tariffe, bloccare gli sconti promozionali delle agenzie, causando
una disdetta massiva e quindi chiudere definitivamente - continua Borsellino -
una situazione che sta diventando drammatica in alcune zone della nostra
regione come Campobello di Mazara, Licata o Canicattì". Quali le soluzioni
possibili? "La scelta delle compagnie purtroppo, da un certo punto di
vista, è anche condivisibile. Il continuo aumento delle frodi è un dato di
fatto. Il problema sta nello scarsissimo controllo delle autorità preposte, sia
sanitario che delle forze dell'ordine che probabilmente non controllano
adeguatamente l'entità e la gravità dei sinistri. Ci vorrebbe maggior
disciplina e controllo del territorio".
La ricetta? Maggiori controlli sulle strade di chi ha
assicurazioni false. Maggiori controlli dello Stato sulle tariffe imposteci.
Punizioni severe ed esemplari per quanti cooperano per realizzare incidenti
falsi e referti fasulli: automobilisti, medici, avvocati, testimoni, agenti
assicuratori.
Un primo passo è stato fatto dal Comune di Napoli: http://lucascialo.blogspot.it/2012/07/da-napoli-parte-la-controffensiva-allo.html