FU pioniere della
fecondazione artificiale, IN ITALIA SOSTANZIALMENTE VIETATA
Qualche giorno
fa è morto Robert Edwards, diventato celebre per aver fatto nascere la prima
bambina in provetta, Louise Brown, il 25 luglio 1978. Un risultato che
probabilmente non avrebbe potuto raggiungere senza la collaborazione del
ginecologo Patrick Streptoe, morto nel 1988. Grazie alla fecondazione
artificiale sono nati 4 milioni di bambini.
VITA - Nato a Manchester il
27 settembre 1925, Edwards ha dedicato la sua carriera scientifica allo studio
della fecondazione, a partire dagli studi di embriologia condotti dagli anni
'50. Dopo aver studiato biologia prima negli Stati Uniti e poi in Scozia, nel
1958 e' entrato nell'istituto Nazionale per la Ricerca Medica e Londra, dove ha
cominciato le ricerche sul processo di fecondazione. Con Steptoe, l'altro suo
'braccio destro' e' stata l'infermiera Jean Purdy. Se entrambi fossero stati
ancora in vita nel 2010, avrebbero potuto condividere il Nobel per la Medicina con
lui.
ALTRE BATTAGLIE - Dopo quella
sulla fecondazione assistita ha sostenuto in prima persona altre battaglie,
come quella sulla diagnosi genetica preimpianto e quella sulle staminali. Nel
2001, ad esempio, era intervenuto sulla rivista Nature difendendo le
possibilita' ''sorprendenti'' che questo campo avrebbe avuto in molti settori
della medicina.
''Penso - aveva detto in occasione di una visita in Italia -
che sia molto importante conoscere tutte le enormi potenzialita' offerte dalle
cellule staminali. Purtroppo molte persone non le capiscono, e fra esse ci sono
anche molti politici''.
COPPIE ITALIANE COSTRETTE A
ESPATRIARE – Ma ovviamente l’Italia si è mostrata arretrata anche
dinanzi a questa scoperta. La fecondazione assistita è stata oggetto negli anni
di un articolato dibattito, in particolare relativo all'uso di alcune tecniche,
come la fecondazione eterologa, la clonazione, la commercializzazione di
embrioni, la maternità surrogata, la produzione di embrioni a fini di ricerca o
di sperimentazione che suscitano controversie di tipo bioetico. In seguito a
tale dibattito è stata varata la legge 19 febbraio 2004 n. 40 che ha vietato
tali pratiche.
In Italia, in seguito a questo dibattito, si è tenuta nel
2005 una consultazione referendaria articolata in quattro referendum per
abrogare alcuni punti dell'attuale legge sulla fecondazione, giudicata dai
referendari (radicali, forze di sinistra e laiche, e alcuni esponenti, come ad
esempio Gianfranco Fini, dello schieramento di centrodestra) troppo restrittiva
nelle tecniche utilizzabili. L'affluenza alle urne del 25,9% non ha però
permesso il raggiungimento del quorum. Per effetto di alcune decisioni della
Corte costituzionale è stata accertata l'illegittimità su alcuni aspetti
controversi della legge 40. In particolare il giudice delle leggi ha ritenuto
incostituzionale il limite di produzione di tre embrioni nonché l'obbligo
legislativo di "un unico e contemporaneo impianto". La Corte ha invece
respinto la questione di costituzionalità sul divieto di fecondazione
eterologa, ritenendo tale scelta rientrare nel legittimo esercizio della
discrezionalità del legislatore.
Numerose coppie italiane si sono recate all'estero dopo
l'approvazione della legge 40 nel 2004. La Spagna è una delle destinazioni
privilegiate del cosiddetto turismo riproduttivo, poiché adotta una legge che
consente la fecondazione assistita per le donne single, l'ovodonazione,
l'embrio-donazione nonché l'anonimato dei donatori.
Non stupisce quindi che ci fosse anche la sua firma nel
documento con il quale, nel 2005, un gruppo di esperti internazionali
condannava la legge 40 sulla fecondazione assistita. Con l’avvento di Facebook
e di altri social network si potrebbe ritentare una nuova consultazione
referendaria, come già avvenuto con successo di recente con i quattro quesiti
riguardanti l’acqua, il nucleare, i servizi pubblici e il legittimo
impedimento. Per riconoscere un diritto legittimo a tante coppie che non
riescono a procreare e sono costrette ad espatriare.
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