NON MANCANO DISSERVIZI ANCHE PER IL FIORE ALL’OCCHIELLO
DELLE FERROVIE STATALI
Con l’avvento di Italo si sperava che Trenitalia migliorasse
il proprio servizio data la concorrenza della nuova compagnia di trasporto.
Certo, un miglioramento c’è stato ed è ben visibile: più offerte, più
informazioni, più servizi. In particolare, il treno Frecciarossa rappresenta la
novità più importante, già operativa dal dicembre 2009. Ma non mancano
criticità. Ecco cosa mi è capitato giovedì, proprio quando si inaugurava la
nuova linea AV Ancona-Rimini-Milano e il Frecciarossa 1000 dedicato a Pietro
Mennea.
RITARDI E NON SOLO – Il
Frecciarossa Torino-Napoli è giunto a Bologna con 10 minuti di ritardo. In
fondo, non gravi. Peccato però che fino a Napoli siano diventati il doppio,
rischiando di essere 25 come a tratti riportava il simpatico quanto inutile
televisorino presente nelle carrozze. L’aria condizionata in una carrozza non
ha funzionato, lasciando i clienti in un calore per fortuna non ancora estivo e
dunque ai limiti della sopportazione. Uscito dalla stazione di Firenze, il
Frecciarossa si è fermato per dare la precedenza a Italo, il quale, in caso di
ritardi anche minimi deve risarcire i propri clienti e farebbe causa alle FS
per il disagio arrecatogli. Dunque meglio farlo passare e far fare tardi ai
passeggeri di Trenitalia.
Ancora, il servizio Bar non era disponibile, con un carretto
che non gridava “gelati!” come quello di Battisti, ma che andava avanti e indietro
per offrire qualche triste bibita e salatino o wafer ai passeggeri.
Ultimo disservizio prima di scendere dal treno: alcune porte
non erano agibili, pertanto occorreva trovare altre uscite, con tutto il
disagio che ciò comporta quando si ha con sé più valigie e ci sono più persone
che devono scendere.
RICHIESTA RIMBORSI - Per ritardi
o aria condizionata non funzionante, è comunque possibile richiedere un
rimborso, le cui modalità sono molte ben indicate su questo sito: http://www.uniquevisitor.it/magazine/rimborso-treni.php.
Rimborsi che possono essere richiesti però solo dopo 20 giorni dalla data di
viaggio, forse per far dimenticare o stufare il potenziale richiedente.
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