sabato 21 dicembre 2013

URUGUAY ELETTO PAESE DELL’ANNO: SI CONCLUDE ALLA GRANDE UN 2013 DA RIBALTA MEDIATICA PER I PAESI SUDAMERICANI

QUESTA LA MOTIVAZIONE: “MODESTO ma audace, liberale e amante del divertimento”

“Avremmo potuto scegliere il Sud Sudan, che ha aumentato il suo Pil del 30%, o l'Estonia, che ha il debito più basso di tutta l'Unione Europea. O la Turchia, dove decina di migliaia di persone hanno protestato contro il governo Erdogan. Ma il criterio fondamentale per eleggere il miglior paese è stato capire se le innovazioni attuate, imitate, potessero essere utili al resto del Mondo'”. E così la rivista britannica The Economist ha eletto Paese dell’anno l’Uruguay, perché “Modesto ma audace, liberale e amante del divertimento”. Il merito della ribalta va al presidente Josè Pepe Mujica (Frente Amplio) eletto nel 2010, per le sue politiche innovatrici.

LE RIFORME - Eletto nel 2010, Mujica è un ex combattente nel gruppo di estrema sinistra dei Tupamaros durante la dittatura militare. Ha sconvolto la politica internazionale con decisioni importanti e simboliche, come quella di cedere il 90% del suo stipendio allo Stato, dichiarando che ciò gli rimane gli è sufficiente per vivere. Ha legalizzato le unioni omosessuali (aprile 2013) e presto consentirà allo Stato di produrre e vendere marijuana per abbattere il mercato nero.
Il tutto, comunque, non è un caso. Il governo di Montevideo ha sempre espresso una certa lungimiranza: basti pensare che è stato uno dei primi al mondo a consentire il divorzio, nel 1913, addirittura un secolo fa.
Ma la rivoluzione dal basso di Mujica in un momento di crisi internazionale e corruzione dilagante ha una risonanza nuova. E fa sperare in una ricerca di identità nazionale che possa oltrepassare i confini delle pampas e ispirare Europa e Usa.

GLI ALTRI EVENTI IN SUDAMERICA - Si può dire comunque che i Paesi latinoamericani in questo 2013 sono stati grandi protagonisti, nel bene e nel male: l’Argentina per l’elezione di Papa Francesco; la Bolivia per l’esponenziale crescita economica; il Brasile per l’organizzazione dei prossimi Mondiali; Cuba per il proseguo delle riforme; Venezuela per la morte di Hugo Chavez; Messico per la continua guerra dei narcotrafficanti; l’Uruguay per questa investitura.

Complimenti dunque all'Uruguay, Paese da sempre all'avanguardia. Come detto, è stato il primo a introdurre la legge sui divorzi nel 1913, un secolo fa, mentre ora legalizza la marijuana per combattere il narcotraffico e i matrimoni gay.
Da noi invece governanti bigotti e ipocriti chiudono le case chiuse e vietano di fumare le canne, quando sono proprio loro i primi cocainomani e puttanieri...

(Fonte: LaRepubblica)

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