LE MORTI DI ALCUNI OPERAI TRA IL 2011 E IL 2013 HANNO
PORTATO ALLA LUCE LO SFRUTTAMENTO CHE C’E’ DIETRO L’ALLESTIMENTO DEI PALCHI.
QUALCOSA SI STA MUOVENDO MA NON BASTA
Il primo incidente a destare lo sdegno nazionale fu quello
in cui perse la vita Francesco Pinna, triestino travolto, con altri sette
operai, dalla struttura che di lì a qualche ora avrebbe dovuto ospitare il
concerto di Jovanotti. Il 5 marzo del 2012, poi, un altro crollo si è portato
via Matteo Armellini, tecnico calabrese rimasto ucciso mentre lavorava alla
data reggina di Laura Pausini. Un copione che, a dispetto di controlli ormai
più frequenti e rigorosi, si è riproposto nel giugno scorso, quando Khaled
Farouk Abdel Hamid, facchino 35enne di origine egiziana, è morto nel crollo del
palcoscenico che aveva appena ospitato il concerto milanese dei Kiss. Benvenuti
nel Mondo rischioso e sottopagato di facchini e tecnici: quelli che per pochi euro
all’ora rischiano la vita per garantirvi uno spettacolo all’altezza delle
vostre aspettative.
LE LORO CONDIZIONI - Lavorano
abbarbicati su grandiose strutture in ferro che possono innalzarsi fino a 30
metri d'altezza o trasportano valigioni con centinaia di chili di materiale.
Sopportano turni di servizio massacranti, che arrivano a toccare le 14 ore
consecutive. Percorrono centinaia di chilometri al giorno e presto imparano a
dormire quando capita, dove capita e se ce n'è il tempo. E quando le luci sul
palco danno il via al boato del pubblico, loro già attendono, stremati, che
tutto finisca per ricominciare a far guizzare muscoli e ingegno.
Il loro è un universo multiforme e scarsamente conosciuto,
popolato da tecnici altamente specializzati come da facchini sottopagati, che
sbarcano il lunario in attesa di una migliore occupazione . E che per anni si
sono mossi in una zona grigia fatta di norme di sicurezza vaghe e rispettate a
fasi alterne, lavoro nero e scarsa rappresentanza sindacale.
I CONTROLLI NON ANCORA SUFFICIENTI
- C'è voluta una serie di incidenti mortali, tra il 2011 e il 2013, per
accendere i riflettori sulla questione: da allora, tra blitz della Finanza e
controlli serrati dell'Ispettorato al lavoro, qualcosa ha iniziato a muoversi.
Ma non ovunque e non abbastanza in fretta, a quanto pare; visto che l'ultimo
infortunio risale alla scorsa settimana, quando a Firenze un facchino è stato
travolto dalla pila di casse acustiche che stava trasportando su un muletto.
Appena qualche giorno prima, a Milano, nove operai romeni avevano annunciato
un'azione legale contro la Company service international , società che li aveva
assunti per lavorare ai concerti di Bruce Springsteen, Lady Gaga, Shakira e
Vasco Rossi. E che li avrebbe pagati 4 euro l'ora, invece delle 7,5 pattuite su
un contratto che due di loro affermano di non aver neanche firmato, lavorando
di fatto in nero.
ANCHE I TECNICI NON SE LA PASSANO
BENE - Anche i tecnici, comunque, sembrano avere i loro grattacapi : il
tasto dolente, per loro, sembra sia soprattutto la sicurezza, come l'Italia
ebbe a scoprire tra la fine del 2011 e l'inizio del 2012. "Questo lavoro
ho iniziato a farlo sei anni fa - spiega Michele, 35 anni e una qualifica da
rigger (il cui lavoro consiste nel montare e trasportare le parti superiori del
palco, appeso a un'imbracatura) - e, soprattutto all'inizio, ne ho viste di
tutti i colori. Ho iniziato nel sud Italia, dove l'improvvisazione, il lavoro
nero e l'assenza di regole erano all'ordine del giorno. Parlo di gente che
svolgeva mansioni pericolose e specialistiche senza possedere brevetti o
abilitazioni; di misure di sicurezza inesistenti o applicate con leggerezza,
spesso per una paga da fame. Dopo un paio d'anni mi sono trasferito al nord, e
qui le cose erano già molto diverse: il lavoro nero era quasi inesistente ed è
stata proprio la cooperativa che mi ha assunto a obbligarmi a prendere il
brevetto per i lavori in quota. Dopo gli incidenti, poi, le cose sono cambiate
ulteriormente. Oggi, negli spettacoli di grandi dimensioni, i controlli
scattano quasi in automatico. Gli ispettori ci chiedono addirittura di
mostrargli i numeri di matricola delle attrezzature di sicurezza, come
scarponi, caschi e imbragature, per verificarne il ciclo di vita".
(Fonte: Contropiano)
e aggiungo... che si va sempre peggio
RispondiEliminae se abolissimo le cooperative,si lavora tutti con CCNL,con regole uguali per tutti,nell'edilizia,nn lavori se nn hai già un'esperienza di cantiere, per i ponteggi,occorre aver frequentato un corso,e perkè quelli no
RispondiElimina