LO SCORSO AGOSTO SONO ARRIVATE A SFIORARE IL -6%, IL MINIMO
DAL 2009. MA ANCHE IL MERCATO ENERGETICO PIANGE
Mentre da Spagna e perfino Grecia cominciano ad arrivare
segnali di ripresa, seppur timidi e fragili, anche la Germania comincia a
conoscere il Dark side of the Austerity. Per dirla come i grandi Pink Floyd
(peraltro tornati disco graficamente di recente, dopo un silenzio lungo
vent’anni). Ad agosto, infatti, l'export tedesco è sceso ai minimi dal 2009,
esattamente dal mese di gennaio, facendo registrare un rumoroso -5,8%. Il
surplus commerciale si è di conseguenza ridotto a 14,1 miliardi di euro dal
livello record di 23,5 miliardi. Proprio le esportazioni nell’Eurozona costituivano
il motivo principale della difesa dell’Euro da parte della Merkel, visto che,
con l’introduzione di una moneta unica rispetto al più forte Marco che
dissuadeva il commercio intra-europeo, le esportazioni teutoniche erano
aumentate fino al 75%. Ma a pesare è anche la crisi ucraina.
LA SITUAZIONE - Lo scivolone
delle esportazioni, afferma Kit Juckes, esperto dei cambi presso Société
Générale, conferma "quanto la crisi dell'Ucraina stia colpendo il cuore
dell'economia europea". Per l'esperto, "assisteremo ad altri casi del
genere (dunque a nuovi dati negativi), e dunque a maggiori pressioni affinché
la Bce agisca".
Carsten Brzeski di ING dice chiaramente che la Germania
"ha bisogno di un piccolo miracolo, per evitare la recessione".
" I dati commerciali di agosto si aggiungono semplicemente alla devastante
evidenza che l'intera economia tedesca si è fermata in quel mese".
Il motivo? Per Brzeski è da ricercare nel rallentamento
delle economie di diversi mercati chiave per le esportazioni tedesche, nella
crisi ucraina, e nelle vacanze estive. Ma le prospettive rimangono decisamente
fosche: "Guardando in avanti, i dati di questa settimana mostrano che, a
dispetto del miracolo del calcio di questa estate, non ci sarà sicuramente
nessun miracolo economico. Piuttosto, l'economia avrà bisogno di un piccolo
miracolo a settembre, per evitare la recessione nel terzo trimestre".
IL CROLLO ANCHE DEL MERCATO
ENERGETICO - A pesare come un macigno sono anche le parole rilasciate da
Henri Proglio, presidente e amministratore delegato del gruppo energetico
francese EDF, al Financial Times. A suo avviso il mercato energetico tedesco è
"un disastro" e una delle due principali società di energia elettrica
"è più o meno morta". Di fatto, "Eon e RWE fanno fronte a una
pressione enorme. Una è più o meno morta, l'altra versa in condizioni molto
difficili".
Le società fanno i conti con il forte crollo degli utili, in
un momento in cui il paese sta puntando più sulle fonti rinnovabili di energia
che su quelle convenzionali, dopo la decisione della cancelliera Angela Merkel
di uscire dal mercato dell'energia nucleare.
Intanto, i principali centri studi della Germania tagliano
le stime sulla crescita della Germania: per il 2014 si prevede +1,3% per il Pil
tedesco, e per il 2015 una lieve decelerazione al +1,2%. Precedentemente
avevano indicato tassi di crescita rispettivamente di 1,9 e 2%. Forse anche a
Berlino, dopo Parigi, cominceranno a capire che quest’Europa così non va.
(Fonte: Qui
finanza)
Austerity?
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