GEORGE CLOONEY LO VORREBBE COME SUO CONSIGLIERE QUALORA SI
CANDIDASSE
Un paio di settimane fa parlavo del matrimonio dell’attore
americano George Clooney con l’avvocatessa Amal Alamuddin, per molti utile
per una sua possibile entrata in politica. Un matrimonio costato pure
carissimo, ben 13 milioni di dollari e celebrato da un italiano: Walter
Veltroni. Una vecchia amicizia quella tra i due, nata fra festival del cinema e
premiazioni varie (quando Veltroni era Sindaco di Roma), e consolidatasi nel
2009, quando l’ex segretario del Pd accompagnò l’attore americano sulle rovine
de L’Aquila. Ora pare che il bel George lo vorrebbe al suo fianco come spin
doctor, qualora decidesse di candidarsi nelle file dei democratici come
Governatore della California o Presidente degli Stati Uniti. O magari entrambe
le cose, come fatto dall’attore western repubblicano Ronald Reagan.
I POSSIBILI SCENARI - Finora
era circolata l’indiscrezione dell’intenzione di Clooney di candidarsi a
governatore della California per il partito democratico per il 2018. Strada
percorribile, ma comunque assai lontana per il momento. Secondo i veltroniani
però l’attore americano si terrebbe pronto anche per una possibile discesa
nella competizione delle primarie democratiche in vista delle presidenziali
americane del 2016: «In campo naturalmente c’è Hillary Clinton, e in questo
caso George si guarderebbe bene dal candidarsi. Però sono molte le voci sullo
stato di salute della Clinton dopo la trombosi (che per molti era un ictus) che
l’ha colpita quasi due anni fa. E se lei dovesse ritirarsi, Clooney sarebbe un
candidato ideale per il partito democratico. E Walter potrebbe dargli i
consigli giusti».
La passione per la politica non è nuova in casa dell’attore
americano: anche il padre Nick provò - senza successo - a candidarsi al Senato
nel 2004, sperando di sfruttare la popolarità ottenuta come conduttore
televisivo. Fin qui Clooney ha sfiorato la vita politica, grazie ad alcuni
incarichi speciali ottenuti dall’Onu e alla sua battaglia per il Darfour, che
ancora una volta lo ha unito a Veltroni detto l’Africano grazie alla sua
passione per il continente nero. Se non si aprisse la finestra straordinaria
per le presidenziali 2016, Clooney sarebbe comunque intenzionato a scaldarsi i
muscoli per quelle del 2020. Per questo sono nate le voci anche di una sua
possibile pre-candidatura da governatore della California.
Insomma, Walter Veltroni non ne vuole proprio sapere di
ritirarsi, sebbene lo abbia annunciato più volte, confessando il suo desiderio
di stabilirsi in Africa per un po’ (per la “gioia” degli africani). In Italia
sono ormai quarant’anni che occupa la scena della sinistra: all’ombra di
Berlinguer (al quale ha dedicato pure un
documentario) negli anni ‘70, dando a Berlusconi la possibilità di
creare il proprio impero mediatico negli anni ‘80, come Sindaco di Roma
negli anni ’90-2000 e segretario
del Partito democratico nel 2007. Oggi, furbescamente, è un renziano.
Giusto per contare ancora qualcosa…
(Fonte: Libero)
Questa sì che è una notizia! Veltroni spin doctor di Clooney. Mi immagino già lo slogan della campagna: BUT ALSO...
RispondiEliminaChe coppia..... No comment...
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