MALGRADO IL DIGITALE IMPERANTE, Ancora una volta negli ultimi mesi c'è stata la distribuzione degli
elenchi telefonici, con la consegna addebitata in bolletta. Ma si può chiedere
di essere esentati
Nell'era del
digitale e del virtuale imperanti, ci vengono ancora consegnati i tradizionali
elenchi telefonici cartacei. Libroni che tutt'al più finiscono nella carta da
riciclare o in qualche cassetto o mobile e che ritroviamo con sorpresa dopo
anni. Al di là dello spreco della carta per produrli, comportano anche un
aggravio in bolletta di cui potremmo tranquillamente fare a meno. A quanto ammonta? E come possiamo disdirli?
QUANTO CI COSTANO - La cosa
che in pochi sanno è che le società di telecomunicazioni da qualche anno
inseriscono in bolletta un compenso per la consegna degli elenchi, pari a un
corrispettivo variabile a seconda dei gestori, da 1,17 a 3 euro per ogni linea
fissa: lo spiega ne dettaglio un interessante articolo di DDAY.it, chiarendo
anche che questo compenso è stato automaticamente applicato a tutte le vecchie
utenze senza la richiesta di un assenso esplicito.
Pochi euro all’anno, certo; spiccioli che non stravolgono il
bilancio familiare neppure dei meno abbienti. Ma – tenendo conto degli oltre 20
milioni di linee presenti in Italia – si tratta pur sempre di un salasso
cumulato per le tasche dei cittadini di 30-40 milioni di euro all’anno che
proprio - visto anche il non-servizio al quale corrispondono - si fa fatica
davvero a giustificare.
COME EVITARLI - Questo extra
costo, di cui si accorgono solo coloro che “spulciano” le bollette telefoniche
con attenzione, lo pagano tutti gli intestatari di linee telefoniche fisse
tranne coloro che fanno esplicita richiesta di non ricevere gli elenchi: per
farlo, a seconda dei gestori, la procedura può essere più o meno semplice. Per
TIM basta una telefonata; Fastweb richiede un’email; altri gestori una
raccomandata, che rischia di costare più del contributo stesso dal quale si
vuole sfuggire.
(Fonte: Corriere
della sera)
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