Con quasi il 44% delle preferenze (169 seggi) contro il 41% (153 seggi) dei popolari di Mariano Rajoy, il socialista Zapatero vince le elezioni, pur sé non ottenendo la maggioranza assoluta dei seggi, lo vede costretto a chiedere qualche voto dei partiti minori per vedere approvate le leggi in Parlamento (7 voti).
Va anche aggiunto che sia i socialisti che i popolari ottengono qualche seggio in più rispetto al 2004, spia questa che gli spagnoli hanno preferito votare i principali partiti (quello che in Italia viene chiamato in modo dispregiativo per i partiti minori “voto utile”). Lo sconfitto infatti è il partito separatista basco, che ottiene solo 3 deputati rispetto agli 8 del 2004.
La Spagna quindi sceglie ancora Zapatero, dandogli anche qualche voto in più, se pur il trend positivo relativo all’economia, sembra dopo 10 anni, essersi arrestato. Sembrano altresì ancor più nette le distanze col Vaticano. Per quanto riguarda la politica estera, Zapatero punta a riallacciare i rapporti tra UE e America Latina…una sorta di avviso per gli USA, per ora sempre preferiti ai sudamericani nei rapporti istituzionali con l’UE.
La vittoria di Zapatero è questa volta una vittoria limpida, non influenzata da alcun fattore esterno, come ad esempio avvenne 4 anni fa quando vinse contro il popolare Aznar, dove si consumarono degli attentati a Madrid 3 giorni prima delle elezioni (l’11 marzo) in 4 stazioni diverse, causando 191 morti e di 2057 feriti. L’ETA allora aveva interesse alla vittoria di Zapatero, avendo quest’ultimo durante la campagna elettorale auspicato un’apertura alla questione indipendentista basca. Potenziali responsabilità le potrebbe avere anche il terrorismo islamico, visto che all’epoca la Spagna era impegnata nella guerra in Iraq e Zapatero affermò che in caso di vittoria avrebbe ritirato le truppe. Insomma, sia ETA che i terroristi islamici erano interessati ad una vittoria di Zapatero, tant’è che si è anche pensato ad una collaborazione tra loro.
Come allora, l’ETA è tornata a farsi sentire a ridosso delle elezioni politiche, stavolta assassinando un ex assessore comunale socialista, Iasias Carrasco, a colpi di pistola (tre colpi di pistola davanti agli occhi di moglie e figlia), a Mondragon, nel Paese Basco. Le ragioni dell’attentato però sembrano essere poco chiare. Se l’ETA avesse voluto vendicarsi degli spagnoli per un mancato accordo, lo avrebbe fatto non proprio due giorni prima delle elezioni, visto che non c’è ragione di voler influenzare le elezioni, essendo l’altra parte politica, i popolari appunto, ancora più restii nel voler sposare la causa basca. Da escludere anche la questione islamica, visto che la Spagna ha ritirato da 4 anni ormai le truppe in Iraq, anche se gli islamici hanno sempre considerato la Spagna una “provincia persa”, essendo stata questa secoli fa sotto il dominio arabo passando poi a prevalenza cattolica.
Insomma, salvo nuove verità che verranno a galla in futuro, la vittoria di Zapatero sembra essere frutto di una vera convinzione degli spagnoli, e la Spagna sembra ormai definitivamente lontana da reminescenze franchiste.
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