mercoledì 5 gennaio 2011

CESARE BATTISTI, L’ASSASSINO IN VACANZA IN BRASILE

Prosegue la vacanza di Cesare Battisti in Brasile, la Patria del calcio e della samba in cui si trova dal 2007, quando fu trovato ed arrestato ma mai rilasciato. Da allora, le continue richieste di estradizione da parte dell’Italia sono state negate.
Da qualche settimana, sono riprese manifestazioni “bipartisan” per il suo rilascio, tra cui una davanti al consolato del Brasile in Italia che vedeva il nostro Premier con un giubbino sportivo affiancato da un’importante figura istituzionale italiana: Daniela Santanché. C’era anche Alberto Torregiani, figlio di Pierluigi, gioielliere ucciso durante una rapina da Battisti a Milano, il 16 febbraio del 1979. Lo stesso Alberto è costretto su una sedia a rotelle, vittima della sparatoria messa in atto da Battisti (fu però colpito accidentalmente dal padre). Aveva solo 15 anni.
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I REATI DI BATTISTI E LA FUGA IN FRANCIA E BRASILE - Le altre tre vittime di Battisti sono: Lino Sabbadin, un macellaio iscritto all’Msi, ucciso lo stesso giorno di Torregiani; la guardia carceraria Antonio Santoro; l’agente della Digos Andrea Campagna. Questi ultimi due uccisi nel ’78.
Per questi 4 omicidi, ma anche per “banda armata, rapine, armi e gambizzazioni”, reati commessi durante gli “anni di piombo” nelle file dei Proletari Armati per il Comunismo (PAC), Battisti è in fuga da sempre. Fu anche arrestato in modo celere nel 1979, ma evase dal carcere di Frosinone giusto 2 anni dopo. Scappò così in Francia e poi in Messico (dove si dedicò anche alla scrittura). Ritornò poi nel 1990 nel Paese francese poiché la politica tollerante verso gli estremisti politici stranieri (che però avessero agito in altri Stati fuorché la Francia; bella roba aggiungerei) dell’allora Premier socialista Mitterand, gli permise di avere protezione insieme ad altri terroristi rifugiati.
Restò in Francia fino al 2004 quando il Presidente Chirac concesse l’estradizione dietro nuova richiesta da parte dell’Italia. Ma Battisti riuscì a fuggire, facendo perdere le sue tracce. Fu ritrovato ed arrestato come detto dopo qualche anno in Brasile (2007). Il resto è storia d’oggi.
Se Lula ha sempre negato l’estradizione, anche la neopresidente socialista Dilma Rousseff, non è stata da meno. D’altronde non si poteva sperare diversamente, giacché quest’ultima è stata anch’essa una terrorista di estrema sinistra negli anni ’70. Dunque la solidarietà è automatica.
Il Brasile sta negando l’estradizione proteggendo Battisti come “rifugiato politico”. Una motivazione che ha una logica quando il ricercato fugge da un Paese in cui vige un regime dittatoriale, dunque rischia ingiustamente la vita per le proprie legittime idee politiche.
Battisti invece è un ex terrorista che ha commesso svariati reati; e l’Italia, nonostante tutto, resta un Paese democratico.

LA FIGURACCIA DELL’ITALIA A LIVELLO INTERNAZIONALE - Discutibile anche l’atteggiamento del Governo italiano, poiché a parte formali richieste al Governo brasiliano, non sta facendo molto altro. Si potrebbe ad esempio ricorrere alla Corte internazionale di giustizia dell'Aia, perché, come dice l'avvocato Francisco Rezek - ex giudice del Supremo Tribunal Federal nonché ex membro del Tribunale dell'Aja dal '97 al 2006 – in un’intervista al quotidiano brasiliano “Folha”: «E' talmente assurda l'ipotesi di non rispettare una decisione della Corte dell'Aja che non riesco nemmeno a pensarlo (…) Battisti verrebbe senza dubbio condannato».
Dello stesso avviso anche Marina Basso, professoressa di diritto internazionale all'università di San Paolo: «La situazione dell'Italia davanti alla Corte dell'Aia è talmente favorevole che non varrebbe la pena promuovere un giudizio, che potrebbe durare anche cinque anni. Basterebbe la richiesta di un parere che si risolverebbe in pochi mesi».
Dunque perché l’Italia non ricorre all’Aia? E perché Berlusconi ha affermato che i rapporti tra Brasile e Italia restano invariati? Eppure stiamo facendo una figuraccia di livello internazionale.
Che c’entrino le ballerine latino-americane che si esibivano al Maurizio Costanzo show: “Le Marron Glacé”? Cerchiamo ovviamente di sdrammatizzare. Ma visti i vergognosi casi precedenti, non lo escluderei a priori.


(Fonti: Le voci di dentroNotizie.virgilio.it)

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