Il 2010 è stato per l’Italia un anno drammatico per il mondo del lavoro, dato l’aumento dei disoccupati, dei cassintegrati e dei precari. E si è concluso con due accordi che segnano una nuova era per gli operai. Un’era in cui i diritti acquisiti fino agli anni ’80 diventano sempre più un lontano ricordo. Bisogna adeguarsi alle regole della globalizzazione, alla concorrenza spietata di chi offre forza lavoro a bassissimo costo e per più ore al giorno. Vedi Cina, India e Paesi post-comunisti dell’est europeo. Le Multinazionali non fanno sconti e agiscono spinte dalla bramosia del guadagno insaziabile; minacciano di spostarsi laddove la manodopera costa poco e le permette di allargare il proprio margine di profitto.
A ciò si aggiunge il fatto che le aziende in Italia sono anche più tassate che altrove.
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LE VERE CAUSE - Chi parla dei diritti acquisiti gradualmente tra gli anni ’60 e gli anni ’80 è dunque un disonesto, perché non prende in considerazione i cambiamenti radicali del Mondo avvenuti negli anni successivi. Oggi, come detto, bisogna fare i conti con quei Paesi e dunque è impensabile che un’azienda resti in un Paese economicamente sconveniente. Bisogna invece prendersela con gli aumenti delle tasse e delle tariffe, per un aggravio del costo della vita che non corrisponde ad un proporzionato aumento dei salari e del benessere. Oltre poi ad un dislivello dei compensi tra manager e operai, che paradossalmente vede i primi essere più di peso rispetto ai secondi.
Bisogna altresì sperare che quei popoli oggi sfruttati si sveglino e diano inizio a ciò che in Italia si è fatto quaranta anni fa. Perché fin quando ci saranno ingenui da sfruttare, gli italiani saranno ricattati e si vedranno costretti ad accettare determinate condizioni sempre peggiori.
COSA PREVEDONO I DUE ACCORDI – Ecco di seguito i contratti siglati dalla Fiat con i sindacati, per mantenere in vita la fabbrica di Mirafiori e di Pomigliano d’Arco. Parto da quello previsto per Mirafiori perché giunto prima, il 23 dicembre; per Pomigliano è stato siglato il 29 dicembre.
MIRAFIORI:
A partire dal 4 aprile 2011, verrà applicato presso lo stabilimento di Mirafiori Plant, l’organizzazione del lavoro detta ERGO-UAS. Con tale sistema saranno possibili, sulle linee a trazione meccanizzata, un regime di tre pause da 10 minuti che sostituiscono le tre pause di cui due da 15 e una da dieci minuti. I dieci minuti di lavoro in più saranno retribuiti con 32,47 euro mensili. Per gli altri lavoratori collegati al ciclo produttivo saranno confermati 20 minuti di pausa.
Mezz’ora retribuita per la refezione
La mezz’ora di pausa per la refezione è confermata all’interno del turno e non come prospettato a fine turno.
-Assenteismo
Nel mese di luglio 2011, l’azienda verificherà il consuntivo medio dell’assenteismo per malattia. Se esso non supererà il 6%, in caso di malattie di durata non superiore a 5 giorni, che precedono o seguono festività, ferie o riposo settimanale, ripetute oltre due volte nell’arco dell’anno, dal terzo episodio analogo non verrà riconosciuto il trattamento economico a carico dell’azienda per il primo giorno di assenza.
Se invece, la commissione rileva che il tasso di assenteismo non è sceso sotto il 4%, in caso di malattie brevi (di durata non superiore a 5 giorni), che precedono o seguono festività, ferie o riposo settimanale, ripetute oltre due volte nell’arco dell’anno, dal terzo episodio analogo non verrà riconosciuto il trattamento economico a carico dell’azienda per due giorni.
Quest’ultima ipotesi si applicherà anche nel caso in cui, per gli anni successivi al 2012, il tasso di assenteismo medio, riferito all’anno precedente, non sia inferiore al 3,5%.
-Lavoro straordinario
L’azienda per far fronte ad esigenze produttive può far ricorso a 120 ore di straordinario annuali pro capite. Le ore di straordinario saranno comunicate con almeno 4 giorni d’anticipo e terrà conto di esigenze personali entro il limite del 20% con sostituzione tramite personale volontario.
Cassa integrazione e formazione
A partire da febbraio 2011, fino all’avvio delle nuove produzioni, previsto il ricorso alla cassa integrazione straordinaria della durata di un anno. Verrà avviato un programma formativo propedeutico all’avvio delle nuove Produzioni. La presenza ai corsi di formazione per i lavoratori interessati è obbligatoria; la mancata presenza ai corsi o il rifiuto ingiustificato, costituirà comportamento disciplinarmente perseguibile.
-Orario di lavoro
Gli schemi di orario di lavoro, verranno applicati al verificarsi di esigenze produttive che comportino l’adozione di 15 turni settimanali e oltre di 8 ore di utilizzo impianti sino a 6 giorni a settimana.
Lo schema di orario prevede una settimana a sei giorni lavorativi e una settimana a 4 giorni lavorativi. In quest’ultima ipotesi saranno fruiti di 2 giorni consecutivi di riposo.
POMIGLIANO:
Fim, Uilm, Ugl metalmeccanici, Fismic, l'Associazione dei quadri Fiat e Fiat hanno firmato il nuovo contratto di lavoro per i 4.600 dipendenti dello stabilimento di Pomigliano, che a partire da gennaio verranno riassunti dalla Newco, sulla base dell'accordo di giugno che sblocca investimenti per 700 milioni per la produzione della nuova Panda.
E’ previsto un investimento di 720 milioni, destinato alla produzione della nuova Panda.
Saranno riassunti 4.600 lavoratori diretti, dall’indotto dovrebbe arrivare un posto di lavoro per almeno altri 10mila lavoratori.
L’accordo esce dal sistema contrattuale previsto dalla Confindustria.
La maggiorazione dello stipendio prevista è pari a 360 euro lordi all’anno – ovvero 20 netti al mese in busta paga.
Per quanto riguarda l’inquadramento si passa da 7 a 5 livelli, con fasce al loro interno e revisione organizzativa pure della fasce più alte. Previsto il Tfr e cinque scatti di anzianità, il maturato è conservato.
I lavoratori sino riassunti da Fabbrica Italia Pomigliano. Con la firma del contratto di assunzione, il lavoratore si impegna a rispettare l’accordo. Nel caso di violazioni sono previste sanzioni fino al licenziamento.
Hanno diritto di rappresentanza solo i sindacati firmatari dell’accordo. Niente diritti dunque per Fiom e Slai-Cobas. L’Assoquadri Fiat invece avrà delegati.
L’organizzazione del lavoro è basata su 18 turni settimanali. L’utilizzo degli impianti si sviluppa su 24 ore al giorno e 6 giorni alla settimana. Un operaio lavorerà una settima per sei giorni, un’altra per quattro.
Le pause in catena di montaggio sono ridotte da 40 a 30 minuti. La pausa mensa spostata a fine turno.
Nel caso di picchi di assenze per malattia collegati a scioperi, manifestazioni o “messa in libertà” per cause di forza maggiore, l’azienda si riserva di non pagare i primi tre giorni.
Sono previste sanzioni per il mancato rispetto dell’accordo anche per le organizzazioni sindacali.
Sciopero: non può essere proclamato nei casi in cui l’azienda ha comandato lo straordinario per motivi di avviamento, recuperi produttivi e punte di mercato.
(Fonti: Virgilio.it, Lavoroediritti.com)
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