venerdì 20 maggio 2011

PEDOFILI E GAY REPRESSI. CHI SI NASCONDE SOTTO MOLTE TUNICHE


I MOLTEPLICI SCANDALI SPARSI PER IL MONDO METTONO IN LUCE QUANTO TANTI SPOSANO LA CAUSA SACERDOTALE PER FUGGIRE DA UNA REALTA’  CHE NON LI ACCETTA, O CHE NON ACCETTANO

Il caso di Riccardo Seppia, il parroco di Sestri Ponente arrestato venerdì sera per pedofilia e uso di cocaina, è solo l’ultimo di una serie lunghissima di scandali che vedono coinvolti preti conducenti una vita non proprio canonica. Dico lunghissima, includendo anche migliaia di casi consumatisi all’estero, che in alcuni Paesi, come negli Usa o in Irlanda, si perpetuavano da quasi un secolo, come si trattasse di un’eredità che i preti si tramandavano nel tempo.

IL PEDOFILO SOTTO LA TUNICA – Inutile dire che la Pedofilia è un disturbo sessuale, che se praticato verso minori del proprio sesso, denota anche un’omosessualità latente, magari repressa e non accettata. O violenze subite a loro volta da piccoli e che le vittime praticano a loro volta da adulti. Secondo alcuni studi infatti, una rilevante percentuale dei condannati per pedofilia ha a sua volta subito abusi durante l'infanzia. Freud affermò che i traumi infantili in generale sono inguaribili e lasciano ferite che non rimarginano più e che provocano, negli adulti con una storia di abusi nella loro infanzia, una molteplicità di fenomeni a carico della sfera emotiva, relazionale, sociale, comportamentale di varia profondità.
L’aver subito violenze da piccoli comporta spesso anche difficoltà a relazionarsi sessualmente con l’altro sesso da adulti e la scelta di farsi preti permette di chiudersi in un mondo che vieta alcun contatto con esso. Un rifugio sicuro, dove poter nascondere le proprie oppressioni interne.
Ecco che poi da parroci, in contatto con tanti bambini e adolescenti, e dunque esposti a tentazioni quotidiane, incappano in vergognose attenzioni verso di loro. Con l’inganno, con il ricatto, o con la pura violenza, il pedofilo vestito da prete compie i suoi sporchi atti, senza che qualcuno possa sospettare di lui. O, come pure è capitato, se qualche minore trova il coraggio per denunciarlo, magari non gli si crede neanche.

IL SACERDOZIO PER NASCONDERE LA PROPRIA OMOSESSUALITA’ – Molti sono anche coloro che reprimono la propria omosessualità o non sono accettati come tali dalla comunità in cui vivono, e dunque scelgono la facile via sacerdotale per nascondere i propri istinti sessuali.
Il che di per sé non sarebbe neanche scandaloso, o tutt’al più ci sarebbe solo da contestare il fatto che si assumono i voti solo per una propria convenienza. Il vero scandalo si consuma però quando tali preti gay adescano altri omosessuali, adulti e non, preti e non; svolgendo una normale vita sessuale malgrado il voto di castità che si sono impegnati di intraprendere.
A loro vanno poi aggiunti ovviamente i preti etero, che fanno gli sciupafemmine malgrado la propria posizione.

In conclusione, i tanti scandali che riguardano preti dalla vita spericolata e vergognosa, non fanno altro che allontanare ancora di più i fedeli dalla Chiesa, ridurre la loro fiducia verso i servitori di Dio, alimentando sospetti su tutti. In fondo, dietro ogni parroco si può nascondere un pedofilo, un gay o un etero dalla vita sessuale attiva. L’importante è non mischiare i peccati degli uomini del clero con gli insegnamenti di Dio. Sempre ammesso che esista ovviamente.

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