ULTIMO TROFEO VINTO NEL 2004 COL VALENCIA
Non si può certo dire che il fato non gli dia sempre nuove
chance. Pure di prestigio. Ma le toppa puntualmente. Parlo di Claudio Ranieri,
giunto all’Inter il 22 settembre dello scorso anno per sostituire Gasperini, ma
poi esonerato martedì dopo l’ennesima brutta figura contro la Juventus. Un
allenatore che non vince nulla dal 2004, quando con il Valencia si aggiudicò la
Supercoppa Uefa. Del resto il suo modulo, il 4-4-2, è superato da un bel po’.
Vediamo la sua lunga carriera dalla bacheca quasi vuota.
CALCIATORE POCO BRILLANTE -
Da calciatore ha vestito le maglie di Roma, Catanzaro, Catania e Palermo.
Comincia a giocare a calcio in giovanissima età,
nell'oratorio di Piazza San Saba a Roma. Inizia come attaccante e a sedici anni
viene arruolato dal Dodicesimo Giallorosso. Pochi anni dopo lo nota Helenio
Herrera e viene tesserato per la Roma. A 17 anni, l'allenatore della Primavera
giallorossa, Antonio Trebiciani, decide di cambiarlo di ruolo, trasformandolo
in terzino.
Esordisce in Serie A il 4 novembre 1973 in Genoa-Roma (2-1)
ed a lanciarlo è il tecnico Manlio Scopigno. Disputa 6 partite in campionato,
per poi passare al Catanzaro dove, in pochi anni, si impone come un punto fermo
della difesa dei giallorossi, diventando il giocatore del Catanzaro ad aver
disputato più partite in Serie A con quella maglia: 128 tra il 1976 e il 1982.
ALTI E BASSI CON CAGLIARI E NAPOLI
- Da allenatore ha iniziato nella categoria interregionale, guidando la Vigor
Lamezia nel 1986 per poi guidare il Campania Puteolana in Serie C1. Inizia a
mettersi in luce tra i professionisti alla guida del Cagliari, dove approda nel
1988, conquistando la Coppa Italia di Serie C e portando in due anni i sardi
dalla Serie C alla Serie A e conquistando la salvezza nella massima serie nel
1990-1991 dopo che i risultati relegavano la squadra all'ultimo posto dopo 22
giornate.
Nel 1991-1992 passa al Napoli: qui ottiene il primo anno il quarto
posto che garantisce ai partenopei il ritorno in Europa. L'anno successivo, a
novembre, viene esonerato da Corrado Ferlaino: un poker di Marco van Basten al
San Paolo costano al tecnico testaccino il primo esonero in carriera; viene
sostituito da Ottavio Bianchi.
COPPA ITALIA E SUPERCOPPA ITALIANA
CON LA FIORENTINA - Dopo l'esonero a Napoli, nella stagione 1993-1994 va
a Firenze, per allenare una Fiorentina appena retrocessa. I viola ottengono il
primo posto nel campionato cadetto che garantisce il ritorno in Serie A. La
stagione del ritorno in A si chiude al decimo posto. Nel 1995-1996, oltre al
quarto posto raggiunto in campionato, i viola vincono la Coppa Italia,
eliminando in semifinale l'Inter e battendo sia all'andata che al ritorno in
finale l'Atalanta.
La stagione successiva si apre con la conquista della
Supercoppa Italiana ai danni del Milan, e in Serie A arriva un nono posto; con
questo risultato si chiude la sua avventura a Firenze dopo quattro stagioni e
viene sostituito l'anno successivo da Alberto Malesani.
TANTA SPAGNA, POI CHELSEA -
Per la stagione 1997-1998 decide di accettare la proposta della società
spagnola del Valencia, che aveva appena esonerato Jorge Valdano dopo tre
sconfitte nelle prime tre partite della Liga e l'ultimo posto in classifica.[4]
Conclude la prima stagione garantendo al Valencia il nono posto in classifica,
che varrà alla sua squadra la partecipazione alla Coppa Intertoto 1998; che il
Valencia vincerà in finale battendo in doppia sfida l'Austria Salisburgo e garantendosi
così la partecipazione alla Coppa UEFA.
Nella stagione 1998-1999 il Valencia si classifica quarto
qualificandosi per la Champions League della stagione successiva. In Coppa UEFA
il cammino si interrompe ai sedicesimi dove il Valencia viene eliminato dal
Liverpool. Sempre in questa stagione riesce a vincere il suo primo trofeo
estero conquistando la Coppa del Re (la coppa nazionale spagnola) battendo in
finale l'Atletico Madrid per 3-0.
Nel 1999-2000 passa proprio all'Atletico Madrid, dal quale
si separa otto mesi dopo l'inizio dell'avventura, in seguito alla sconfitta nei
quarti di finale di Coppa UEFA con i francesi del Lens per 2-1, alla quale va
aggiunta la posizione di classifica dell'Atletico Madrid che nella Liga
spagnola si trovava al quint'ultimo posto in classifica. In conseguenza di ciò
l'amministratore fallimentare dei colchoneros, subentrato al Presidente Jesús
Gil in dicembre per i presunti illeciti fiscali di quest'ultimo, esonera il
tecnico italiano.
Nel 2000-2001 va in Inghilterra per guidare il Chelsea e qui
quattro anni dopo raggiunge la semifinale di Champions League 2003-2004 ed il
secondo posto in Premier League lo stesso anno. Ha diretto i blues per 199
partite ufficiali, riuscendo ad ottenere 107 vittorie. Viene sollevato dall'incarico
dalla nuova società guidata da Roman Abramovich e sostituito da José Mourinho.
L'8 giugno 2004 firma un contratto triennale per allenare il
Valencia fresco vincitore della Coppa UEFA in sostituzione di Rafael Benítez,
e, dopo la vittoria della Supercoppa Europea, viene esonerato nel febbraio
2005, in seguito all'eliminazione dalla Coppa UEFA da parte della Steaua
Bucarest.
RITORNO IN ITALIA: PARMA, JUVE E
ROMA SENZA INFAMIA E SENZA LODE - Dopo due anni di inattività e a dieci
anni dall'ultima esperienza in Italia, torna ad allenare: il 12 febbraio 2007
accetta la proposta di Tommaso Ghirardi e prende il posto di Stefano Pioli
sulla panchina del Parma. All'esordio la sua squadra subisce una sconfitta in
Coppa UEFA contro lo Sporting Braga, seguito da altre due sconfitte per 1-0
contro la Sampdoria e nel ritorno di Coppa UEFA; in seguito ottiene quattro
pareggi consecutivi, di cui tre in trasferta (con Ascoli, Udinese e Atalanta),
dopo i quali arriva la prima vittoria, in casa contro il Siena (1-0). Dopo la
sconfitta contro l'Inter, la squadra ottiene quattro vittorie ed un pareggio in
cinque partite. Questo filotto di risultati è interrotto dalla sconfitta a
Verona contro il ChievoVerona, ma, a seguito dei 4 punti ottenuti nelle ultime
due partite (0-0 a Roma contro la Lazio e 3-1 casalingo contro l'Empoli),
riesce a raggiungere la salvezza, venendo ritenuto il principale artefice.[7]
Il tecnico lascia la società crociata il 31 maggio 2007, dopo l'amichevole
pareggiata 1-1 contro il Carpenedolo, ex società gestita da Ghirardi.
Il 4 giugno 2007 viene ufficializzato l'ingaggio da parte
della Juventus, che lo chiama a sostituire Didier Deschamps a seguito della
promozione in Serie A, sulla base di un contratto triennale. Riporta la squadra
in Champions League con quattro turni d'anticipo facendola piazzare terza in
classifica. Il 26 agosto 2008 la Juventus ritorna, dopo due anni, in Europa
superando gli slovacchi dell'Artmedia Bratislava nei preliminari di Champions
League 2008-2009.
Ai risultati della prima parte di stagione, tra cui le due
vittorie storiche contro il Real Madrid nel girone europeo e quelle casalinghe
contro Roma e Milan, si contrappone soprattutto la striscia di sette risultati
negativi (sei pareggi ed una sconfitta in campionato, intervallati inoltre
dalla sconfitta nel ritorno di semifinale di Coppa Italia contro la Lazio), e
questo porta la società bianconera, il 18 maggio 2009, ad esonerare il tecnico,
quando mancano due giornate al termine del campionato e la squadra è terza in
classifica. La guida tecnica della squadra viene affidata a Ciro Ferrara, che
raggiunge il secondo posto.
Il 2 settembre 2009 diventa l'allenatore della Roma,
subentrando a Luciano Spalletti, dimessosi dopo le sconfitte con Genoa e
Juventus nelle prime due giornate di campionato. Il tecnico, dopo una lunga
carriera, ritorna così nella sua città natale, nella stessa società in cui era
cresciuto e dove aveva mosso i primi passi da giocatore.
Il 6 dicembre 2009 vince per 1-0 il suo primo derby di Roma
da allenatore. L'11 aprile 2010 porta la Roma a superare la capolista Inter di
un punto, battendo l'Atalanta per 2-1.
Il 18 aprile 2010 vince il secondo derby, battendo la Lazio
per 2-1 correggendo in corsa l'impostazione tattica escludendo dalla gara due
giocatori-simbolo come Francesco Totti e Daniele De Rossi. La mossa gli vale
l'apprezzamento di gran parte della stampa sportiva e dei suoi colleghi
allenatori. Il 21 aprile 2010, nonostante la sconfitta per 1-0 ad Udine nella
semifinale di ritorno, ma grazie alla vittoria 2-0 nella partita di andata,
conduce la Roma alla sedicesima finale di Coppa Italia, disputata contro
l'Inter e persa per 1-0. Il 16 maggio 2010 chiude il campionato 2009-2010 al
secondo posto con 80 punti (con la più alta media punti del campionato, avendo
preso la squadra dopo le prime due partite di campionato) due in meno
dell'Inter, dopo che per 37 minuti la squadra era stata campione virtuale.
Il 20 febbraio 2011, dopo la sconfitta per 4-3 con il Genoa
in cui la Roma era andata in vantaggio per 0-3 nel primo tempo e il Genoa aveva
rimontato segnando quattro gol in pochi minuti del secondo tempo, rassegna le
dimissioni da allenatore della Roma e viene sostituito, il giorno seguente, da
Vincenzo Montella.
L’OCCASIONE CON L’INTER: BUON INIZIO
POI IL CROLLO - Il 22 settembre 2011 sostituisce alla guida dell'Inter
l'esonerato Gian Piero Gasperini firmando un contratto fino al 30 giugno 2013.
Lo staff tecnico è completato da Paolo Benetti e Christian Damiano (assistenti
dell'allenatore), Giorgio Pellizzaro (allenatore dei portieri), Riccardo
Capanna (responsabile dei preparatori atletici) e Michele Salzarulo (match
analyst) che si aggiungono ai già presenti Giuseppe Baresi (vice allenatore),
Daniele Bernazzani (assistente dell'allenatore) e Stefano Rapetti (preparatore
atletico). All'esordio sulla panchina nerazzurra ottiene la vittoria esterna
per 3-1 sul campo del Bologna e il primo successo stagionale per l'Inter. Il 22
novembre supera il girone di Champions League da primo in classifica con 10
punti con un turno di anticipo pareggiando 1-1 contro il Trabzonspor. Il 3
dicembre perde la sua prima partita in questo mese dopo quindici anni (l'ultima
persa risaliva al dicembre 1996) in casa contro l'Udinese per 0-1. Il 15
gennaio 2012 vince il suo primo derby della Madonnina con il punteggio di 1-0.
L'ultima squadra che era riuscita a battere il Milan in casa era stata proprio
la Roma di Ranieri il 18 dicembre 2010. Riesce poi anche ad eguagliare il suo
stesso record di 7 vittorie consecutive in campionato il 22 gennaio nel 2-1
contro la Lazio, l'altro lo aveva ottenuto con la Roma nel 2009-2010, ma non
riesce a fare il nuovo di record di 8 il 29 gennaio perché viene battuto dal
Lecce di Serse Cosmi per 1-0. Successivamente arriva una striscia di nove
sconfitte consecutive fra Campionato, Coppa Italia e Champions League, conclusa
con il pareggio in casa per 2-2 contro il Catania alla 26ª giornata. La squadra
torna a vincere nell'incontro successivo, battendo per 2-0 il ChievoVerona.
Quattro giorni dopo la squadra subisce l'eliminazione dalla Champions League
per mano dei francesi del Marsiglia.
Il 26 marzo, a seguito anche alla sconfitta per 2-0 contro
la Juventus e dell'ottavo posto in classifica, dopo poco più di sei mesi
dall'inizio dell'avventura sulla panchina nerazzurra, l'Inter decide di
risolvere il contratto con l'allenatore romano che viene così sostituito dal tecnico
della squadra Primavera: Andrea Stramaccioni.
Insomma, in una carriera lunga 26 anni, molti dei quali
passati ad allenare squadre anche prestigiose (specie all’estero) ha vinto solo
4 coppe. Poche, non credete?
(Fonte: Wikipedia)
no credo di no....ma si sapeva che non poteva fare grandi cose
RispondiEliminamichele
Potevi fare di meglio...Avevi la mia benedizione!!!!!
RispondiEliminaraffaela
Mmmmm è triste!
RispondiEliminaluigi
Era spacciato prima di cominciare...
RispondiEliminamariateresa
Una bella rivincita per Claudio Ranieri al Leicester!
RispondiEliminahttp://www.statistiche-lotto.it/leicester-city-bookmakers-quota-5000
Si sa chi ride bene.... sito un po' azzardato, non credete..!?!
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