giovedì 14 giugno 2012

LUIGI SCIAMANNA, L’UOMO PERSEGUITATO DAL TERREMOTO


DA SAN FRANCISCO ALLE MARCHE FINO A FINALE EMILIA. OVUNQUE SI SPOSTI, LE SCOSSE LO RAGGIUNGONO

La sua storia è degna di un film di Spielberg o di un romanzo di Stephen King. Luigi Sciamanna ha 41 anni ed è nato a San Francisco, da genitori emigrati negli States. Dopo un forte terremoto che colpì la città,decise di tornarsene in Italia, inconsapevole però che il Terremoto lo avrebbe seguito…

LO STRANO CASO - Come detto viveva a San Francisco, dove però si scatenò un violento terremoto che per 9 anni fece ballare la terra. Meglio togliersi di lì, non si sa mai quando arriva il Big Bang. Italia allora, da dove sono partiti i suoi genitori, stesso paese, Frontone, mille abitanti o poco più, tra Pesaro e Urbino. Non fa tempo a trovare casa che si scatena il terremoto nella Marche, nono grado della Scala Mercalli, un anno intero di scosse, non era mai successo da quelle parti: 11 morti, 100 feriti e più di 80.000 case in pezzi. La sua di casa finisce in pieno nell’onda, ma resta in piedi non si sa come. Cambia vita per amore, ma qualche sospetto di essere pedinato gli resta. Incontra Monica a un raduno per biker, lei però è di Finale Emilia, tocca spostarsi ancora, forse però è meglio così, anche le Marche non sono più tanto sicure. Il terremoto lo aspetta anche lì. Siamo meno difesi dalla scalogna di quanto non si possa immaginare:

UNA VITA DA TERREMOTATO - «Solo quando ho sentito il rumore dei vetri rotti ho capito che dovevo scappare - racconta Monica - perché da queste parti al massimo si è sempre e solo sentito un tremolio. Luigi invece era già pronto a uscire con in braccio il nostro piccolo Matteo». Questione di allenamento appunto. Dopo la scossa si sono arrangiati, per giorni lassù non si è visto nessuno. Ma più che incazzarsi preferisce rendersi utile. Domenica, il giorno della scossa più tosta, aveva preparato un pasto per centocinquanta persone, c’era da festeggiare prime comunioni che non si sono fatte più. E ora, lui che non ha avuto niente, è pronto a dare tutto: «Se volete regalare agli sfollati i nostri pranzo, più che volentieri: è giusto aiutare chi ha bisogno»
A parte una Harley Davidson Electra, Luigi adesso possiede solo ciò che ha vissuto: «Ho un mutuo di 70mila euro che hanno pagato i miei genitori e nessun soldo messo via. E per la casa colonica dove abitiamo io e mia moglie dobbiamo restituire altri 150mila euro».

Proprio strano il caso di Luigi. Speriamo non gli venga mai in mente di trasferirsi a Napoli…

(Fonte: Il Giornale)

1 commento:

  1. eh già,davvero singolare la sua storia... speriamo davvero che non si sposti e non lo porti dalle nostre parti ;D
    Optimus

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