sabato 8 settembre 2012

LA BARILLA SI ESPANDERA’ NEGLI USA, BUONE NOTIZIE PER IL MADE IN ITALY

APRIRA’ UNA CATENA DI RISTORANTI

In tempi in cui il prestigioso Made in Italy sta diventando sempre più un lontano ricordo, una buona notizia ci arriva da quel settore nel quale noi italiani ce la caviamo ancora a livello mondiale; e in fondo, lo facciamo ancora meglio: la ristorazione. Il gruppo Barilla ha deciso di aprire una catena di ristoranti negli Usa, dove il mercato della pasta è molto fiorente. Non a caso gli americani stanno prendendo sempre maggiore consapevolezza dei rischi di alimentarsi solo a colpi di fast food.

IL PROGETTO - Guido Barilla – uno dei Moschettieri del made in Italy –  di spaghetto e non di fioretto vuole andare alla conquista dell’America e convincerli a darsi alla pasta. Lo ha confessato al Wall Street Journal annunciando che sta per aprire una catena di ristoranti  a marchio “Barilla” negli Stati Uniti dove servire solo pasta. «La maggior parte degli americani mangia pasta, ma non molto spesso. C’è senza dubbio del potenziale per un’espansione negli Stati Uniti». Ma la notizia più ghiotta è che Barilla ha deciso di tornare all’origine e di rimettere solo le mani in pasta.

L’ESPANSIONE DEL GRUPPO - Negli ultimi anni la strategia di espansione del gruppo (consolidato del 2011 pari a 3,9 miliardi di euro e spiccioli sostanzialmente uguale a quello dell’anno precedente con un utile netto salito a 76 milioni), ha portato a molte acquisizioni e a una spinta diversificazione: dai prodotti da forno ai succhi di frutta passando per le merendine  e i sughi. Fermo restando il successo trentennale del Mulino Bianco (biscotti) la Barilla pare intenzionata  a dismettere gran parte delle attività che non hanno a che fare con il core business: ovvero i maccheroni.

LA PASTA FA SEMPRE GOLA - Gli Usa sono un mercato molto interessante: la produzione nazionale (1,16 milioni di tonnellate) copre solo metà del fabbisogno stimato in  9 chili a testa all’anno. Se gli Usa si allineano alla media mondiale (11 chili a testa), nonostante la forte tensione sui cereali generata dalla caduta di produzione di grano americano, Barilla fa bingo.

(Fonte: Libero)

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