LE ALTRE RIGUARDANO TABACCO, SALE GIOCHI E NOMINA DIRIGENTI.
MA NON SI TRATTA DI CAMBIAMENTI RADICALI
Il Consiglio dei ministri ha dato via libera al Decreto
legge sulla Sanità. Un testo finale abbastanza svuotato rispetto alle
intenzioni iniziali del Governo Monti, soprattutto per le proteste dei Medici;
categoria professionale da sempre solida e difficile da toccare. Così, il testo
all'esame conta di 16 articoli anziché 27. Importanti novità riguardano gli
ambulatori, mentre minime indispensabili riguardano il tabacco e le sale
giochi; infine, la nomina dei dirigenti rimane alle Regioni anche se cambiano i
meccanismi.
AMBULATORI H24 - Per il
ministro Balduzzi il decreto porta avanti «una nuova alleanza tra utente e
medico di famiglia». Viene confermata l'assistenza primaria garantita 24 ore su
24 attraverso le associazioni dei medici di base. «Viene demandata alle Regioni
la disciplina delle unità complesse di cure primarie privilegiando la
costituzione di reti di poliambulatori territoriali dotati di strumentazione di
base, aperti al pubblico per tutto l'arco della giornata, nonchè nei giorni
prefestivi e festivi con idonea turnazione». Questi ambulatori «operano in coordinamento
e in collegamento telematico con le strutture ospedaliere, con la presenza di
personale esercente altre professioni sanitarie già dipendente presso le
medesime strutture, in posizione di comando ove il soggetto pubblico incaricato
dell'assistenza territoriale sia diverso dalla struttura ospedaliera». Tra i
punti qualificanti del progetto di riordino delle cure primarie è confermata
«l'integrazione mono-professionale e multi-professionale per favorire il
coordinamento operativo tra i medici di medicina generale in tutte le loro
funzioni, i pediatri di libera scelta, gli specialisti ambulatoriali, anche
attraverso la costituzione di aggregazioni monoprofessionali (aggregazioni
funzionali territoriali) e multiprofessionali (unità complesse di cure primarie),
secondo modelli individuati dalle singole Regioni anche al fine di
decongestionare gli ospedali (in un contesto di stretto coordinamento)».
NOMINA DIRIGENTI - Le nomine
dei direttori generali rimangono di competenza delle Regioni. «Ma non c'è un
impatto diretto dei poteri delle Regioni - ha sottolineato Balduzzi -. Ci sarà
una commissione di tre direttori di struttura complessa nella medesima
specialità dell'incarico da conferire, individuati tramite sorteggio da un
elenco nazionale costituito dagli elenchi regionali. Al direttore generale sarà
presentata una terna di candidati idonei formata sulla base dei migliori
punteggi attribuiti. Se il dg non dovesse nominare il candidato con migliore
punteggio, dovrà motivare analiticamente la scelta».
SALE DA GIOCO - Salve le
norme che limitano gli spot dei giochi (nell'articolo 7 del decreto). Nelle
misure di prevenzione alla ludopatia, sono state cancellate anche le
limitazioni per le slot machine, inizialmente previste a 500 metri da scuole e
ospedali. È invece di 200 metri la distanza minima dei punti vendita con giochi
«che prevedono la vincita di denaro». Sempre secondo la bozza del decreto sono
previste «chiusure temporanee» delle sale da gioco «in presenza di fenomeni
estesi di ludopatia, anche su segnalazioni dei sindacati».
TABACCO - Rimangono le
sanzioni per chi vende tabacchi ai minorenni. Per l'attività sportiva, non
agonistica e amatoriale, rimane l'obbligo di certificazione medica «idonea»
(manca la specifica se deve essere redatta da un medico di famiglia o da uno
specialista) e viene introdotto l'obbligo per le società sportive,
professionistiche e dilettantistiche, di dotarsi di defibrillatori automatici.
Modifiche sono state apportate anche alla norma sulla revisione del Prontuario
farmaceutico nazionale ed è stata abrogata invece quella sulla distanza di
prossimità per l'apertura delle nuove farmacie. Resta l'aggiornamento dei Lea
(i livelli essenziali di assistenza) per malattie croniche, rare e ludopatie.
Scongiurata fortunatamente una tassa per superalcolici e
bibite gassate, che qualcuno aveva già bollato come proibizioniste, per il
resto il Governo dei Professori ha ceduto alle istanze dei medici e delle
categorie interessate. Siamo comunque ancora a una bozza, ma a questo punto, visto
che il gioco è al ribasso, non bisogna escludere altri cambiamenti in negativo.
(Fonte: Corriere
della sera)
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