LA LEGGE IN MATERIA E’ VAGA E NON TUTELA LA SALUTE DEI
CITTADINI
L’ex Ministro delle Telecomunicazioni Maurizio Gasparri,
oltre a “regalarci” il digitale terrestre che ha reso confusionario il mondo
della Tv e una
norma che non tutela i minori davanti al piccolo schermo, ha anche firmato
un decreto nel 2001 che permette la proliferazione incontrollata dei ripetitori
per la telefonia mobile nelle nostre città.
LE DISPOSIZIONI - Essi
servono per la ricezione dei nostri cellulari ed emettono radiazioni
elettromagnetiche la cui densità e frequenza varia a secondo degli utenti
connessi. Possono essere installati in ogni parte del territorio comunale,
dunque tanto in zona residenziale quanto in zona industriale. Agli enti locali
viene data ampia discrezionalità; sono loro a decidere dove possono essere
installati. La legge Gasparri entrata in vigore nel 2002 fissa in 70 metri la
distanza minima dei ripetitori dalle abitazioni e che chiama l’ARPA (Agenzia
Regionale per la Protezione dell’Ambiente) a dare l’ok al posizionamento. Chi
mette a disposizione un proprio terreno o un edificio, può godere di un canone
annuale che si aggira intorno ai 25mila euro. Va comunque anche detto che il
valore del terreno o del fabbricato perde valore di mercato a causa della
presenza del ripetitore stesso.
Una siffatta legge non poteva non avere come conseguenza
negativa la proliferazione negli ultimi 10 anni di ripetitori in molte città
italiane, anche molto vicini tra loro a distanza di poche centinaia di metri.
Grosse colpe ricadono anche sui Governi nazionali
susseguitisi in questi anni, che non hanno migliorato le disposizioni in
materia al fine di una maggiore protezione per i cittadini (ad esempio gli
Stati Uniti hanno regolamentato le emissioni dei terminali telefonici fin dal
1997, così come di altri dispositivi in tempi diversi). Anche il finanziamento
della ricerca e della sperimentazione concernente i campi elettromagnetici,
previsto dall’art. 4 comma 1, lett. b della legge stessa, è venuto meno e il
primitivo stanziamento di circa l’1% dei proventi della gara per l’UMTS è stato
dirottato per altri settori.
Addirittura le Chiese camuffano i ripetitori mediante crocifissi, come testimonia questo sito: http://it.paperblog.com/antenne-camuffate-da-crocifissi-le-chiese-collaborano-attivamente-all-inquinamento-elettromagnetico-569595/
I DANNI ALLA SALUTE - Ma
quali sono le conseguenze di queste antenne sulla salute umana? Sugli effetti
che l'inquinamento elettromagnetico provoca a lungo termine, va detto che lo
stato attuale delle conoscenze è ancora limitato. La comunità scientifica è
ancora divisa e un compromesso raggiunto dai principali organismi
internazionali della salute nel 2006 raccomanda cautela e precauzione in questo
settore. Ma nel campo della telefonia mobile, è sempre bene considerare il
termine precauzione come sinonimo di pericolo. Del resto si dice che anche i
cellulari non facciano male, eppure molte persone che fanno un uso smodato dei
telefonini, si sono ritrovati un tumore benigno al cervello, alle orecchie o al
mento. Lo stesso effetto “a ombrello” dei ripetitori – ovvero che le onde
elettromagnetiche ricadono a un tot di kilometri di distanza dall’antenna - con
cui veniamo rassicurati ad ogni apparizione nelle nostre circostanze, è
comunque fasulla. Perché anche se fosse così, saremmo comunque “colpiti” da
ripetitori distanti.
COME DIFENDERCI - E allora
come possiamo difenderci? Quando riteniamo di essere in presenza di possibili
situazioni a rischio, o dove si sospettino abuso di ufficio o violazione alle
norme di legge in relazione all'impianto di ripetitori o altro, possiamo presentare
degli esposti ai seguenti Enti: Ministero dell’Ambiente; Ministero della
Sanità; ARPAC; Procura della Repubblica.
Una vecchia pubblicità con Massimo Lopez diceva che “una
telefonata allunga la vita”. Mi sembra proprio che sia il contrario.
(Fonte: Medicina
globale, Codacons)
io aggiungerei in modo eufemistico: ma all anim e chi ve muort.....
RispondiEliminain effetti ci sono zone specie collinari qui da noi piene zeppe di sti ripetitori...oltremodo uno schifo per l'impatto ambientale..
RispondiEliminail fatto è che molti condomini sono allettati dal quel canone che citi, appunto, e accettano senza pensare alle conseguenze (di cui ovviamente nessuno li informa adeguatemente). Io penso non ci sia cifra che vale la propria salute!
RispondiEliminaciao
Qualcuno sa come poter fare delle misurazione da privato per capire effettivamente che emissioni si hanno ad una distanza di circa 70 metri cosiddetta a norma?
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