TANTE LE SPESE TENUTE NASCOSTE AI CLIENTI
Gli Istituti di credito basano le proprie fortune sui conti
correnti di medi e piccoli importi, dove ogni giorno si consumano migliaia di
operazioni. Ed è proprio su questi che le Banche fanno i propri sporchi
giochini, omettendo costi che sommati durante tutto l’anno costituiscono
importi assurdi, tant’è che i C/C italiani costano molto di più di quelli
europei. Il tutto all’insaputa del correntista.
I COSTI - Ma quanto costa in
media la gestione di un conto corrente in Italia? Non è semplice rispondere:
Bankitalia, sulla base di un campione di clienti, scrive che in Italia il conto
è costato mediamente 91 Euro nel 2010 – 111 Euro se si considerano le commissioni
sugli affidamenti in conto corrente – in riduzione rispetto all’anno
precedente; ma i conti accesi negli ultimi mesi costano mediamente 67,7 Euro.
Uno studio della Commissione Europea dell’Ottobre 2010,
però, attesta che un conto in Italia costa in media 295,66 euro all’anno,
contro i 114 euro stimati come costo medio Ue. In particolare il conto italiano
costerebbe il doppio di un conto francese ed il quadruplo di un conto olandese
o inglese. A parte la guerra di cifre tra Abi e Commissario ai Servizi Finanziari,
Michel Barnier, il problema dell’utente sembra essere proprio l’acquisizione
delle informazioni necessarie che gli consentano di confrontare i costi dei
conti.
Secondo la Commissione Europea, infatti, i costi di gestione
di un conto corrente italiano sono ripartiti in questo modo: 54% costi fissi
(canone mensile di tenuta conto); 31% spese variabili (spese per bonifici,
prelievi bancomat etc.) e 15% commissioni bancarie, dove si annida il vero buco
nero informativo.
COME PUO’ DIFENDERSI IL CORRENTISTA
- Ma esistono mezzi per verificare le caratteristiche del conto corrente e
confrontare le offerte delle banche? La prima domanda che il cliente di lunga
data dovrebbe porre al proprio consulente bancario è: «C’è un conto con
condizioni più convenienti?». La seconda cosa da fare, indipendentemente dalla
risposta del dipendente di banca, potrebbe essere la semplice richiesta del
Foglio Analitico Informativo e dell’Indicatore Sintetico di Costo: si tratta di
due documenti che il consulente deve obbligatoriamente consegnare su semplice
richiesta, anche di un non cliente; dal secondo documento in particolare il
cliente potrà desumere il costo medio dello specifico conto corrente che gli è
stato proposto.
La terza cosa da fare, per chi ha deciso di investire un po’
del proprio tempo, dovrebbe essere un salutare giro degli sportelli per
ritirare analoga documentazione.
Per i clienti più evoluti ed impossibilitati a muoversi in
orario d’ufficio, informazioni del genere sono direttamente confrontabili su www.pattichiari.it (il consorzio a cui
aderiscono 80 banche italiane) ovvero su www.confrontaconti.it,
www.sostariffe.it, www.facile.it:
si tratta di motori di ricerca che stilano classifiche di convenienza dei conti
sulla base delle esigenze manifestate dall’utente. Non sono perfetti ma aiutano
ad effettuare scelte consapevoli.
(Fonte: Pubblico)
I CONTI ON LINE NON COSTANO UN CAZZO ALL'ANNO....MENO DI 10 CENTESIMI AL GIORNO...
RispondiEliminaE TI DANNO : BANCOMAT, CHIAVETTA PER ACCESSO ON LINE, CARNET DI ASSEGNI E UNA O DUE OPERAZIONI ALLO SPORTELLO GRATIS AL MESE.....NE MA COSA VUOI DI PIU'?
RispondiEliminapurtroppo ho il mutuo, altrimenti me ne libererei all'istante
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