SECONDO LA CONFESERCENTI OGNI GIORNO DAL 2008 HANNO CHIUSO
134 NEGOZI O AGENZIE AL GIORNO
Un po’ per la recessione, un po’ per il cambio delle
abitudini (la preferenza di centri commerciali o ipermercati), le nostre città
in futuro si trasformeranno in tanti cimiteri, solo che al posto dei loculi ci
ritroveremo locali commerciali chiusi. Tra 2008 e 2013, fra commercio e
turismo, c’e stata un'imponente quantità di chiusure: all’appello mancano oltre
224mila titolari e tantissimi collaboratori. Per ogni tre attività che
chiudono, solo una ne viene aperta.
LA RICETTA DELLA CONFESERCENTI
- Ogni giorno chiudono cinque negozi di ortofrutta, quattro macellerie,
quarantadue negozi di abbigliamento, quarantatre ristoranti e quaranta pubblici
esercizi. Per uscire da questa situazione delicatissima, il governo deve
mettere mano all'eccessiva pressione fiscale che azzoppa i commercianti e gli
imprenditori. "No all’aumento dell’Iva e no alla Tares", ha detto il
presidente della Confesercenti Marco Venturi indicando questo punto tra
"le vere e proprie barriere allo sviluppo". E ancora: "No a
sanzioni abnormi di Equitalia a carico di chi non dichiara e non può
pagare". “Dopo cinque anni di crisi, di mancata crescita, di politiche di
austerità dobbiamo cambiare strategia - ha spiegato Venturi che aggiunge - o
riprende il mercato e la domanda interna oppure la chiusura delle imprese
assumerà ritmi sempre più vertiginosi". La Confesercenti ha, quindi,
invitato il governo a rinegoziare con l’Europa le condizioni ed i vincoli che
stanno strozzando ed impoverendo il Paese: "In casa nostra, dobbiamo
voltare pagina, diventare virtuosi, sprecare di meno, semplificare il sistema
istituzionale, garantire stabilità politica, creare opportunità di lavoro e
condizioni per la tenuta delle imprese".
IMU E IVA AGGRAVANO LA SITUAZIONE
- Proprio per questo, l'associazione dei commercianti non può accettare una
manovra che abbassi l’Irpef e alzi l’Iva, che abolisca l’Imu e aumenti la Tares
o viceversa: "Abbiamo bisogno di una vera riforma che riduca la pressione
fiscale e valorizzi le imprese e il lavoro rispetto alle rendite ed ai
patrimoni". Nel suo intervento all’assemblea della Confesercenti, il
ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato ha leggermente corretto il
tiro della posizione tenuta negli scorsi giorni assicurando che il Governo sta
facendo tutto il possibile per evitare l’aumento dell'aliquota Iva dal 21 al
22% e trovare le coperture alternative.
"Non è un problema semplice - ha spiegato Zanonato - ma
ogni strada sarà battuta per evitare l’aumento previsto a fine giugno".
Tuttavia, l'esecutivo sta lavorando per ridurre l’Imu sui beni strumentali.
"I capannoni e i negozi dove voi operate sono l’elemento fondamentale e
imprescindibile per l’attività di impresa", ha spiegato Zanonato facendo
sapere che entro settembre sarà rivista la tassazione sugli immobili.
Con la chiusura del tradizionale salumiere sotto casa, in
futuro, la banale scusa suggerita da Gianni Morandi di andare a prendere il
latte per incontrare di nascosto il proprio moroso, non sarà più praticabile.
Almeno che non si vogliano fare tanti chilometri.
(Fonte: Il
Giornale)
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