SECONDO Bruno Mautone,
avvocato ed ex sindaco di Agropoli,
IL CANTAUTORE ORIGINARIO DI CROTONE FU VITTIMA DI UN COMPLOTTO DA PARTE DELLA
MASSONERIA DEVIATA PER LE SUE CANZONI SCOMODE
Ventidue anni fa moriva Salvatore Antonio Gaetano, nome
anagrafico di Rino Gaetano, cantautore nato a Crotone, considerato il
"figlio unico" della canzone italiana. Ricordato per la sua voce
ruvida e spontanea, per la graffiante ironia delle sue canzoni nonché per la
denuncia sociale e politica, celata dietro i suoi testi apparentemente leggeri
e disimpegnati. Impegno celato che gli sarebbe costato la vita, almeno stando a
quanto sostiene Bruno Mautone - avvocato ed ex sindaco di Agropoli – nel libro «Rino
Gaetano. Assassinio di un cantautore».
LA TESI - Il volume, nelle
librerie dal prossimo 2 giugno, oltre a ricostruire infatti la carriera del
noto cantautore romano, punta l'obiettivo sul 2 giugno del 1981, giorno in cui
Rino Gaetano perse la vita in seguito ad un incidente stradale. «Quella notte -
spiega Mautone - Rino Gaetano aveva un appuntamento con la morte. Il cantautore
è stato ucciso». Secondo l'autore del volume, edito da «Gli occhi di Argo»,
all'origine della morte di Rino Gaetano vi sarebbe una loggia massonica
deviata. «Il volume - prosegue Mautone - prende spunto dai testi delle canzoni
di Gaetano. Quei testi fanno costante riferimento ai misteri più importanti del
dopoguerra d'Italia, dal caso Sindona allo scandalo Lockeed alla morte di
Enrico Mattei. Rino Gaetano era a conoscenza dei retroscena di quei misteri, e
qualcuno ha deciso di tappargli la bocca».
A spingere l'autore del libro ad interessarsi della morte
del cantautore sarebbero state soprattutto le incongruenze emerse subito dopo
l'incidente, avvenuto intorno alle tre di notte a Roma, sulla via Nomentana.
«Ben cinque ospedali romani interpretarono non sufficientemente la gravità
delle ferite riportate da Gaetano. - spiega ancora Mautone - nonostante un
gravissimo trauma cranico, il cantautore è stato praticamente lasciato morire. Tutto
questo proprio il 2 giugno, festa della Repubblica. Un caso? Provate a leggere
attentamente i testi delle canzoni di Rino Gaetano, e capirete che la sua
morte, alla fine, non è stata una tragica fatalità». In contemporanea con la
presentazione del volume, Mautone chiederà la riapertura delle indagini:
«Presenterò un esposto alla Procura della Repubblica di Roma, con allegato il
libro. Voglio che la magistratura faccia chiarezza sulla morte di Rino».
LIBRI CON MESSAGGI CRIPTATI - Secondo Mautone, intervistato da Libero, i testi di Rino Gaetano "sono piene di riferimenti alla cultura e al simbolismo massonico. In Fiorivi, sfiorivano le viole cita il marchese La Fayette che ritorna dall'America importando la Rivoluzione e un cappello nuovo, Mameli che scrive una canzone tutt'ora in voga, e poi ancora Otto von Bismarck-Shonhausen.
LIBRI CON MESSAGGI CRIPTATI - Secondo Mautone, intervistato da Libero, i testi di Rino Gaetano "sono piene di riferimenti alla cultura e al simbolismo massonico. In Fiorivi, sfiorivano le viole cita il marchese La Fayette che ritorna dall'America importando la Rivoluzione e un cappello nuovo, Mameli che scrive una canzone tutt'ora in voga, e poi ancora Otto von Bismarck-Shonhausen.
Allora parla di tre personaggi chiave della massoneria europea
del diciottesimo e diciannovesimo secolo in una canzone d'amore. La rivoluzione
importata da Lafayette era quella americana, cioè quella massonica per
eccellenza. La canzone tutt'ora in voga di Mameli è l'inno nazionale, Fratelli
d'Italia, quando è noto che i massoni sono soliti chiamarsi tra di loro
fratelli.
Dai titoli dei dischi si capisce anche il percorso di vicinanza prima,
e allontanamento poi, del cantautore dalla massoneria. Nel 1973 Gaetano pubblica I love you Marianna. La Marianna è
il simbolo della rivoluzione francese, che è una rivoluzione massonica. Nel
1974 tocca a Ingresso Libero, intendendo l'apertura delle logge alle nuove
affiliazioni. Poi Gaetano rompe con gli ambienti massonici e nel 1976 incide
Mio fratello è figlio unico, dove l'immagine paradossale rappresenta
l'isolamento nella loggia.
In Berta filava, una canzone del '75-'76, spiega lo scandalo
Lockheed (un caso di corruzione affinché l'aeronautica italiana adottasse
veivoli della casa americana, ndr). Berta sarebbe Robert Gross, detto Bert,
presidente della Lockheed. Rino cantava: "Berta filava con Mario e con
Gino", che sarebbero Mario Tanassi e Gino Gui, due ex ministri della
Difesa coinvolti nell'inchiesta. Ma dal rapporto, prosegue la canzone, nasce un
bambino che non era di Mario e non era di Gino. Cioè Rino sottintendeva che la
responsabilità non fosse di Gui e Tavassi, esattamente come si è scoperto dopo.
I due ministri erano dei capri espiatorii messi lì per coprire responsabilità
più alte. Ma non è il solo esempio.
In Nun te reggae più Rino Gaetano cita la spiaggia di
Capocotta, cioè il delitto Montesi, e nella stessa canzone canta auto blu,
sangue blu, ladri di Stato e stupratori.
Per l'omicidio di Wilma Montesi furono incriminati Piero
Piccioni, figlio del ministro degli Esteri Attilio, e Ugo Montagna, un
marchese. Le auto blu, un riferimento ai palazzi romani del potere. Il sangue
blu, la nobiltà. Ladri di stato, perché le hanno rubato la vita alla ragazza
venendo poi clamorosamente assolti. Stupratori, perché avevano violentato la
ragazza. Rino Gaetano tutte queste cose le sapeva".
MA LA SORELLA PARLA DI PURA FANTASIA - In un'intervista sempre a Libero, la sorella Anna non crede alla tesi di Mautone: "Rino fu soccorso a dovere. La presenza dei pompieri
sul luogo dello scontro, evocata come qualcosa di insolito dall'avvocato, si spiega
con la necessità di estrarre il corpo dalle lamiere. Purtroppo aveva un trauma
cranico per il quale il Policlinico non era attrezzato a operare, e gli altri
ospedali, contattati telefonicamente, nemmeno.
Prendiamo l'omicidio di Wilma Montesi (21enne trovata senza
vita sulla spiaggia di Torvajanica nel '53: i sospetti sono arrivati all'altà
società romana, ma il caso è rimasto insoluto). Rino cita il caso in Nun te
reggae più ma non significa niente. Lo fece pure in una poesiale scritta nel
'64, quando era un bambino".
Pura fantasia a scopo pubblicitario? O c’è della verità?
Chissà, del resto da questa Italietta dei continui misteri irrisolti, ci si può
aspettare di tutto. Nell’attesa, poco speranzosa, che qualcosa in più sulla
morte di Gaetano si sappia, vi lascio con la mia canzone preferita. Il modo
migliore per commemorare la sua tragica e prematura morte.
se fossero veri i sospetti sarebbe tragico! io pur non conoscendo i dettagli, penso piuttosto che le sue fossero intuizioni, sensibilità, denunce.. come ora ne leggiamo e sentiamo in abbondanza, ma che allora potevano gettare qualche ombra di sospetto
RispondiEliminacerto che siamo proprio un paese..strano!!
Intorno ai grandi si creano sempre leggende, chissa! Comunque io lo amo!!!
RispondiEliminaChe le sue canzoni fossero scomode è risaputo (era davvero avanti ed originale con i suoi testi).....ma addirittura un complotto mi sembra esagerato...pensate recentemente ho letto di Jim Morrison che risulterebbe ancora vivo......questo è il bello dei miti musicali, farli vivere e rivivere all'infinito
RispondiEliminaEffettivamente, pure a me sembra esagerato! A noi restano le canzoni!:)
RispondiEliminaera di sicuro uno ke andava contro e irrideva i potenti...ma da quì a vederlo come un potenziale sovversivo da ammazzare ce ne passa.....bufala totale x me...
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