mercoledì 14 agosto 2013

IN GRAN BRETAGNA TORNA LO SCHIAVISMO

APPLICATI SU LARGA SCALA CONTRATTI DI LAVORO SENZA TUTELE E CON LA MASSIMA FLESSIBILITA’

La Gran Bretagna è tornata ai tempi del Colonialismo, quando sfruttava la manodopera degli schiavi neri nelle proprie vaste colonie. Del resto hanno conservato pure la Monarchia. Secondo una ricerca del Chartered Institute of Personnel and Development (Cipd) i lavoratori britannici con "contratti a zero ore" sono ormai quattro volte in più di quanto viene calcolato dalle statistiche ufficiali, ovvero almeno un milione. Il 3,5% della manodopera totale. Nella statistica ufficiale il contratto a zero ore appare invece come full employment. Ma in cosa consiste questo tipo di contratto?

SENZA FERIE NE’ MALATTIE - Si tratta di impieghi che non garantiscono un minimo di lavoro, ma sono dettati solo dalla domanda delle imprese. In pratica il lavoratore attende di essere chiamato per impegni di qualche giorno o di qualche settimana, seguiti da pause variabilmente lunghe per poi, magari, ritornare al lavoro sull'onda di nuove richieste. I contratti ovviamente non prevedono copertura in caso di malattia o ferie, nonostante che le norme europee sul lavoro impongono ad esempio il riconoscimento delle ferie. Precarietà totale, dunque, ma abbondantemente utilizzata sia dal settore privato ma anche dal settore pubblico (incluso Buckingham Palace). “La realtà è che i dipendenti non hanno alternativa: si devono accontentare». È il caso di quelli di Sports Direct, colosso del retail sportivo che impiega 20mila persone, la quasi totalità, a "zero ore".

INTRODOTTO IN ITALIA CON LA LEGGE BIAGI - Una situazione denunciata dai sindacati, In Italia il contratto di lavoro intermittente, o "a chiamata", tipico del modello anglosassone, è stato introdotto nell'ordinamento italiano con la Legge Biagi nel 2003. Può essere a tempo indeterminato o a termine: è un contratto con cui il lavoratore si mette a disposizione del datore di lavoro, che ne utilizza la prestazione solo all'occorrenza. In Italia formalmente è vietata l'assunzione di lavoratori intermittenti per sostituire lavoratori in sciopero o coinvolti da una procedura di licenziamento collettivo. Ma i recenti casi nella logistica dimostrano che il crumiraggio attraverso i meccanismi introdotti nelle pieghe della Legge Biagi viene ampiamente applicato.


(Fonte: Contropiano)

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