martedì 19 novembre 2013

IN LOMBARDIA TUBERCOLOSI E PSORIASI PIU’ DIFFUSE CHE ALTROVE

UN TERZO DEI CASI DI TBC IN ITALIA SI TROVA LI’, DI CUI UNO RECENTE MULTIRESISTENTE AI FARMACI. NELLA STESSA REGIONE RISCONTRATO IL16% DEI CASI DI PSORIASI TOTALI IN ITALIA

I tifosi interisti e milanisti lombardi che continuano a chiamare “colerati” i napoletani, forse non sanno che la loro regione è ancora diffusamente afflitta da due patologie dalle origini millenarie: la Tubercolosi e la Psoriasi. La prima, riscontrata per la prima volta già nel 4000 a.c., fa registrare il 30% dei casi italiani nella sola Lombardia (il 25% nella sola Milano); la seconda fu riscontrata per la prima volta nel 2000 a.c. e in Lombardia ne soffrono 400mila persone (16% dei casi in Italia).

UN TERZO DEI CASI DI TBC IN ITALIA SI TROVA IN LOMBARDIA, UN QUARTO DEI CASI NELLA SOLA MILANO – Secondo un  rapporto del 2008, nato dalla collaborazione tra l’Ufficio V Malattie infettive - Dipartimento della prevenzione del Ministero della salute, l’Istituto superiore di sanità e l’Agenzia sanitaria e sociale della Regione Emilia-Romagna (che ha coordinato un progetto sulla sorveglianza della tubercolosi finanziato dal CCM-Ministero della salute), Il trend decennale dell’incidenza per macroarea geografica mostra una tendenza in leggero aumento (seppure tra varie oscillazioni) al Nord Italia, pare relativamente stabile al Centro, in diminuzione nel Sud e nelle Isole. Infatti, la media annuale del tasso di incidenza nel decennio 1999-2008 è di 10,2 casi ogni 100.000 abitanti al Nord, 9,5 casi al Centro, 3,8 casi/100.000 al Sud e 3,2 casi/100.000 nelle Isole, mentre nel 2008 i tassi ogni 100.000 abitanti sono stati di 11,4 nel Nord, 9,2 nel Centro, 2,6 nel Sud e 1,3 nelle Isole (Figura 4.1). Nel complesso, al Nord sono stati notificati, nel periodo in esame oltre il 59% dei casi, il 24% al Centro, il restante 17% tra Sud (12%) e Isole (5%).
Nel 2008, l’analisi delle percentuali dei casi notificati per regione e ripartizione geografica mostra come quasi il 90% dei casi provenga da Nord e Centro Italia. Un terzo dei casi notificati (circa il 29%) compete alla Lombardia, seguita da Lazio (13% dei casi), Veneto (circa il 12% dei casi), Emilia-Romagna (circa l’11%) e Piemonte (circa il 9%); queste quattro regioni hanno
notificato nel 2008 più del 70% dei casi totali di TBC.
Nel 2008, il tasso di incidenza più elevato si è riscontrato in Lombardia (oltre 13 casi/100.000 abitanti); seguono l’Emilia-Romagna (11,4 casi /100.000 abitanti), il Veneto e la Provincia autonoma di Bolzano (10,7 casi/100.000 abitanti). L’analisi per Provincia di notifica evidenzia come un quarto dei casi sia notificato a Roma e a Milano (valore % cumulato).
Dal 2008 al 201 invece è stato registrato un incremento tra i più giovani e soprattutto tra i bambini (0-14 anni) con un'incidenza che è passata da 2 a 2,8 casi ogni 100 mila abitanti. Circa un 50 per cento in più.

GLI ULTIMI DUE CASI A MILANO - E’ multiresistente ai farmaci il ceppo, proveniente dall’Europa dell’est, che ha colpito uno dei due bambini ricoverati a Milano per tubercolosi. “Casi pediatrici con ceppi del genere non sono mai stati riscontrati, in Nord Italia, negli ultimi 30 anni”, ha spiegato Susanna Esposito, direttore dell’unità pediatrica ad alta intensità di cura del Policlinico di Milano. “Abbiamo solo due casi simili in adulti risalenti a circa un anno e mezzo fa”. Le condizioni cliniche dei bambini sono sotto controllo, fanno sapere i medici, che però sono costretti a un particolare trattamento con cinque farmaci.
Sono compagni di classe, in una scuola media della zona nord est di Milano, i ragazzini ricoverati. Il caso più grave è quello del piccolo da cui è partito il focolaio, che “è contagioso e ha una forma di tbc multiresistente ai farmaci”, spiega la dottoressa Esposito. A seguire e coordinare i trattamenti è un team di esperti, riunitosi in Regione, e che coinvolge il centro di controllo sulla tubercolosi dell’ospedale Niguarda, il Centro Oms del San Raffaele, l’Asl di Milano e il
Policlinico di Milano. L’altro bambino, invece, ha una pleurite tubercolare, “quindi ha sviluppato la malattia ma non è contagioso, causata sempre dallo stesso microorganismo multiresistente. Per lui la terapia è un po’ meno forte”. E poi ci sono due casi che hanno una forma primaria ma asintomatica, quindi non sono considerati malati, e altri positivi ma che non hanno sviluppato la malattia. Tutti questi casi meno gravi saranno tenuti sotto stretto controllo medico, con un monitoraggio di 12-18 mesi. in totale, sono più di 500 i casi di tubercolosi in forma attiva diagnosticati, in età pediatrica, in Italia tra il 2010 e il 2012, e rilevati dal registro nazionale per la tbc in età pediatrica costituito dalla Società italiana di infettivologia pediatrica

IL 16% DEI CASI DI PSORIASI NELLA SOLA LOMBARDIA - La psoriasi è una malattia cutanea infiammatoria cronica che ha conseguenze importanti sulla percezione dell’immagine corporea, sulle relazioni sociali e sulla qualità di vita del soggetto affetto.
In Italia esistono ben 2 milioni e mezzo di casi: di questi una popolazione stimabile nell’ordine del 10% soffre di forme estese di psoriasi e tra questi una minoranza di forme gravi (psoriasi artropatica, psoriasi eritrodermica, psoriasi pustolosa generalizzata). A cavallo tra marzo e aprile scorsi furono anche indette campagne pubblicitarie informarive.
In Lombardia sono almeno 400.000 le persone che soffrono di questo disturbo, fin troppo spesso diagnosticato e non adeguatamente trattato, soprattutto nella sua forma lieve-moderata. Trattasi dunque del 16% di tutti i casi riscontrati in Italia. Il problema è molto sentito, tant’è che ieri si è tenuto un incontro dal titolo “Psoriasi: la terapia interattiva”, patrocinato dalle principali Società Scientifiche della Dermatologia nazionale e parteciperanno inoltre importanti dermatologi lombardi. Lo scopo è quello tentare di migliorare l’approccio diagnostico e terapeutico di questa patologia, personalizzandone della cura.


3 commenti:

  1. la pianura padana è la zona d'Italia che ha l'aria più inquinata...

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  2. figurati se si tenevano la loro merda radioattiva come stavano messi, ma per fortuna loro abbiamo tanti camorristi coglioni che li hanno aiutati

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  3. ???????????' brrrrrrrrrr..... bahhhh

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