GIOVANE EUROPARLAMENTARE DI FORZA ITALIA, DA UN PAIO DI ANNI
SI STA METTENDO IN LUCE NEGATIVAMENTE PER LE SUE USCITE POCO FELICI
Carina, giovane, spigliata, arrogante. Doti che da quelle
parti sono molto diffuse. Lara Comi, trentun’anni il prossimo febbraio,
europarlamentare nelle file di Forza Italia e del Partito popolare europeo, le
ha tutte. Le quali le hanno fruttato una veloce e brillante carriera certo, ma
anche una serie di imbarazzanti figuracce nei salotti televisivi, dove appare
quasi tutti i giorni. La lista comincia a diventare altrettanto imbarazzante:
iniziò con il passato di Umberto Ambrosoli figlio del Magistrato assassinato,
poi si espresse sulla ‘Ndrangheta in Lombardia, ancora sulla Svizzera, sull’Imu
e qualche giorno fa sui sardi. Colpiti drammaticamente già da una calamità
naturale, si sono dovuti sorbire pure un suo giudizio fuori luogo.
IL CURRICULUM - Lara Comi è
nata a Garbagnate Milanese, il 18 febbraio 1983. Si è laureata con lode in
scienze economiche all'Università Cattolica e nel 2007 ha conseguito la laurea
magistrale in economia dei mercati internazionali e delle nuove tecnologie
all'Università Bocconi di Milano. Dopo aver effettuato un tirocinio presso il
consolato dell'Uruguay in Italia, dopo la laurea ha svolto uno stage presso
Beiersdorf Italia ed è stata brand manager per Giochi Preziosi.
Portavoce di Forza Italia a Saronno dal 2002 al 2005,
diviene assistente di Mariastella Gelmini e nel 2004 a 21 anni coordinatore
nella regione Lombardia di Forza Italia Giovani.
Alle elezioni politiche italiane del 2008 è candidata alla
Camera dei Deputati nel collegio Lombardia 1, risultando terza non eletta. Alle
elezioni europee del 2009 è eletta nella circoscrizione Nord-Ovest per il
Popolo della Libertà con 63.158 preferenze. Ha registrato l'89% di presenze
nelle sessioni plenarie del Parlamento Europeo (471-esima su 754 deputati). La
più giovane parlamentare italiana del Partito Popolare Europeo, nel gennaio del
2010 è stata nominata coordinatrice dei giovani deputati del Ppe.
Nel 2012 è stata premiata dalla testata The Parliament
Magazine con un MEP Award come miglior europarlamentare sulle tematiche del
mercato interno e protezione consumatori. La giuria, costituita da altri
europarlamentari, l'ha preferita a due colleghi.
Nel luglio 2013, è stata nominata co-presidente della
commissione Sviluppo sostenibile, ambiente, politica energetica, ricerca,
innovazione e tecnologia all’interno dell’Assemblea parlamentare mista
euro-latinoamericana Eurolat; la nomina è avvenuta presso la città di Vilnius
in Lituania paese di turno per la Presidenza UE.
Il 16 novembre 2013, con la sospensione delle attività del
Popolo della Libertà, aderisce a Forza Italia.
IL GIUDIZIO SUI SARDI - Durante
il talk show mattutino Agorà , l’europarlamentare del Pdl è intervenuta sulle
vittime dell’alluvione: «Come è possibile rifugiarsi in uno scantinato, qui
manca un’educazione, l’abc delle norme di sicurezza, come uno che durante il
terremoto va in ascensore». Il conduttore Gerardo Greco le ha subito fatto
notare che la famiglia di Arzachena rimasta uccisa non si era rifugiata nello
scantinato, ci abitava. «Sono stata fraintesa» si è difesa poi la Comi.
LA CRITICA AD AMBROSOLI - Esplora
il significato del termine: Ancora in tv, questa volta su La7 a L’aria che tira
. Si parlava del gesto di Umberto Ambrosoli che non ha partecipato al minuto di
raccoglimento indetto per Giulio Andreotti dalla Regione Lombardia. «Il gesto
di Ambrosoli io non lo condivido per nulla», dice la Comi. A quel punto Massimo
Cacciari si scatenava: «Ma vogliamo scherzare? È comprensibile che Ambrosoli
sia uscito dall’Aula per non commemorare Andreotti. Ma che ragionamenti sono?
Ma lei conosce la storia italiana di quegli anni? Ne ha una vaga idea? Ci sono
anche dei libri di storia, sa? Si informi. Anche se è giovane, beata lei, può
anche leggere qualche libro». Per la cronaca, Andreotti era quello che di
Ambrosoli diceva: «Era uno che se l’andava cercando».Ancora in tv, questa volta
su La7 a L’aria che tira . Si parlava del gesto di Umberto Ambrosoli che non ha
partecipato al minuto di raccoglimento indetto per Giulio Andreotti dalla
Regione Lombardia. «Il gesto di Ambrosoli io non lo condivido per nulla», dice
la Comi. A quel punto Massimo Cacciari si scatenava: «Ma vogliamo scherzare? È
comprensibile che Ambrosoli sia uscito dall’Aula per non commemorare Andreotti.
Ma che ragionamenti sono? Ma lei conosce la storia italiana di quegli anni? Ne
ha una vaga idea? Ci sono anche dei libri di storia, sa? Si informi. Anche se è
giovane, beata lei, può anche leggere qualche libro». Per la cronaca, Andreotti
era quello che di Ambrosoli diceva: «Era uno che se l’andava cercando».
L’USCITA SULLA ‘NDRANGHETA IN
LOMBARDIA – Siamo sempre in piena campagna elettorale per le
Presidenziali in Lombardia. Nella trasmissione condotta da Michele Santoro,
Anno zero, è Umberto Ambrosoli, il candidato del centrosinistra alla presidenza
della Regione, a spiegare di concordare con lei soltanto quando la Comi parla
di un “problema di cultura. Su tutto il resto lasciamo perdere. Ma se è un
problema di cultura, è proprio questa a dirci come la mafia arrivi laddove c’è
una cultura dell’illegalità. Per questo si è seduta tra le poltrone della Giunta
regionale lombarda”. La Comi non ci sta e chiede “se ci sia una condanna
definitiva” che confermi le sue accuse. Ambrosoli insiste: “Un grandissimo
numero di consiglieri e assessori sono indagati”.
Ed ecco che la Comi si rifugia dietro lo strano slogan
secondo cui “non c’è alcun atto di giunta nel quale è prevista la ‘ndrangheta”,
spiegando come Ambrosoli “colpisca persone che non hanno condanne definitive”.
In sala non manca l’ilarità di fronte alle dichiarazioni
della Comi: “E ci mancherebbe”. E sui social network scoppia l’indignazione,
mista al sarcasmo, sulle parole della Comi.
LA GAFFE SULLA SVIZZERA –
Durate una puntata di Ballarò dello scorso luglio, la Comi comincia il suo
sproloquio auspicando che l’Italia stringa al più presto accordi fiscali con la
Svizzera per fermare gli evasori. Eppure proprio lei ha detto durante la stessa
trasmissione che i ricchi scappano dall’Italia per via dell’assurda morsa
fiscale che sono costretti a subire!
E, subito dopo, dice di sperare di riuscire a fermare le
aziende italiane, soprattutto lombarde, che continuano a trasferirsi in Ticino.
A parte che se delocalizzano le loro aziende in Ticino (ma non solo, vedi la
Fiat che va in Inghilterra e la Husqvarna in Austria) un qualche motivo, magari
riconducibile a quanto detto sopra, ci deve essere; sarebbe poi curioso sapere
dalla Comi se il suo concetto di libera circolazione vale quindi solo per i
frontalieri e i padroncini.
IMU SUI CASTELLI – Nella
stessa puntata ha fatto anche un’altra gaffe: ci tenne a pronunciare la sua soddisfazione
per il fatto che sia stata mantenuta l’Imu sui castelli, scatenando l’immancabile
ironia del Web. Un commento su tutti apparso su Twitter: “acc… e io che ne ho
due…”.
Lara Comi è considerata il volto nuovo in ascesa di Forza Italia.
Le ragioni ci sono tutte.
Piu' sono ignoranti e piu' sono al servizio dell'ex di tutto.
RispondiEliminala laurea (a volte, il caso trota docet) certifica l'istruzione non l'intelligenza.
RispondiEliminaE l'onorevole come è la dimostrazione di questo teorema: poche volte mi è capitato di incontrare persone così ignoranti.
Lara Comi, una donna buona solo per trombare, il resto è ZERO
RispondiEliminaE' carina,l'età e giusta,ma cosa vorreste che fosse anche intelligente'per forza imbecilli va bene..............
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