L’A1, CHE UNISCE MILANO A NAPOLI, FU INAUGURATA IL 4 OTTOBRE
1964 DOPO OTTO ANNI DI LAVORI. FU IL SIMBOLO DEL BOOM ECONOMICO
Aldo Moro, allora Presidente del Consiglio, tagliando il
nastro in diretta tv, la definì «il segno della vitalità del popolo italiano e
della sua capacità e volontà di lavorare, di svilupparsi, di progredire». Erano
gli anni ’60, quelli dell’illusione del “boom economico”; il quale, qualche
anno dopo, si infranse contro gli anni bui del terrorismo e della crisi
economica. Parliamo dell’Autostrada del sole, A1, che collega Milano a Napoli,
completata il 4 ottobre 1964 con il completamento dell’ultimo tratto
Orvieto-Chiusi. Per realizzarla ci vollero otto anni, che oggi ci sembrano
un’utopia. In realtà lo divennero già poco dopo, quando la politica divenne un
business e autoreferenziale. Basta vedere i quarant’anni di lavori in corso per
la Salerno-Reggio Calabria. Ma torniamo alla A1, per non rovinarci la festa.
LA STORIA - L’impresa, costo
complessivo 272 miliardi di lire, fu notevole: 755 km a unire sei regioni, 400
tra ponti e viadotti, 38 gallerie, tanto per dare qualche numero. Ma pure 74
morti tra gli operai che la realizzarono in anticipo di tre mesi rispetto alla
consegna prevista: a loro è dedicata la chiesa dell’autostrada disegnata da
Michelucci con la copertura a tenda, per accogliere gli
automobilisti-viandanti.
L’inizio dei lavori data 19 maggio 1956, a S.Donato
Milanese, con Giovanni Gronchi, allora capo dello Stato, che pone la pergamena
commemorativa nel cippo di inizio dell’autostrada. Il progetto di base, firmato
da Aimone Jelmoni che seguì poi quello definitivo, era stato regalato allo
Stato dalla Sisi, società partecipata da Eni, Fiat, Pirelli e Italcementi,
tutte aziende interessate allo sviluppo di motorizzazione e costruzioni. L’Iri,
incaricata dal Governo, ne affida la costruzione alla sua neonata Società
autostrade: a guidarla l’ingegner Felice Cova che andò anche negli Usa a vedere
come facevano le autostrade e divise in più lotti, con varie imprese impegnate,
la realizzazione in modo da marciare spediti. Il percorso più ardito fu
realizzato sull’Appennino tra l’Emilia e la Toscana, il tratto che più di tutti
mostra gli anni dell’Autosole e che attende da tempo la Variante di valico.
L’infrastruttura in costruzione copre 59 km tra Sasso Marconi e Barberino del
Mugello, 32 dei quali su un nuovo tracciato, con 41 nuove gallerie e realizzato
a una quota più bassa (490 metri la nuova quota di valico contro i 716 della
vecchia autostrada), oltre la metà in tunnel. I lavori sono iniziati nel 2004,
l’apertura è prevista per l’anno prossimo, 4 miliardi di euro l’investimento
complessivo.
(Fonte: La
Stampa)
ecco: questa fu una bella cosa
RispondiEliminaunica vera unione tra nord e sud"
RispondiEliminaTe sbaji, a sud, PURTROPPO, nun c'è mai arrivata... infatti pure er Bionno s'è dovuto da ferma' a Eboli.