Riguardano
soprattutto quelle di sinistra, ma non manca qualcuna di destra
“La Coop sei
tu” dice una nota pubblicità. La quale forse si sarà ispirata al sistemone
messo in piedi dalla politica, i cui partiti, creando cooperative, si sono
fagocitati milioni di euro di noi contribuenti negli ultimi trent’anni. Le inchieste
di Ischia
e Mafia
capitale, sono solo gli ultimi casi. Con un grande fiume di denaro tutto
regolarmente registrato e documentato negli uffici della Camera dei deputati
come la legge prevede, con dichiarazioni congiunte di eroganti e riceventi. La
gran parte riguardano le coop rosse, specie nell’Emilia Romagna, Toscana e
Liguria, ma non ne mancano nel resto del Nord e alcune di destra.
TRA LE PIU’ ATTIVE LA MANUTENCOOP
- Tra quelle più attive e importanti c’è la bolognese Manutencoop. Una delle
principali cooperative rosse d’Italia, attiva nel settore della gestione ed
erogazione di servizi integrati con circa 16 mila dipendenti e un fatturato che
supera il miliardo di euro. Dal 1994 ad oggi, dalle sue casse, sono usciti
circa 450 mila euro, finiti a vario titolo in quelle di Democratici di sinistra
(Ds), La Margherita, l’Ulivo. Ma anche di loro singoli esponenti. Nel 2005, ad
esempio, la coop emiliana ha finanziato per 5mila euro il governatore uscente
della Liguria ed ex ministro dei Trasporti Claudio Burlando (Pd). Dodici mesi
prima 26mila euro (frutto di due elargizioni da 13mila euro), sono stati
destinati all’ex leader della Cgil Sergio Cofferati. Che proprio quell’anno è
diventato sindaco di Bologna con il centrosinistra.
E che dire del Comitato per Marrazzo Presidente? Nel 2005,
anno delle elezioni regionali nel Lazio, la Manutencoop ha contribuito a
finanziare la corsa dell’ex giornalista Rai alla guida della Pisana con 30mila
euro (altri 10mila sono arrivati da un’altra coop, la Società Ambiente Città
Territorio di Roma). Sempre nel 2005, 10mila euro sono andati anche ad
Ottaviano Del Turco (Pd), eletto governatore dell’Abruzzo dopo aver battuto lo
sfidante Giovanni Pace. Ma ci sono pure i 10 milioni di lire versati nel 2001
al deputato dem Andrea Martella, che quell’anno ha fatto ingresso per la prima
volta a Montecitorio, e i 5mila euro dati nel 2005 a Nicola Latorre, dalemiano
di stretta osservanza poi convertitosi al renzismo.
Non solo. Perché, come detto, negli anni la Manutencoop ha
riempito di denaro le casse dei partiti di centrosinistra. In particolare i Ds.
Prova ne sono i 50mila euro destinati nel 2004 all’articolazione milanese della
forza allora guidata da Piero Fassino. E ancora: nello stesso anno 2.500 euro
sono andati ai Ds di La Spezia, 10mila a quelli di Livorno, 2.500 a quelli di
Massa Carrara e 5mila a quelli della Liguria. Tre anni prima, 50 milioni di
lire erano stati elargiti ai Ds di Bologna. Un ritmo, questo, che è proseguito
nel 2005, quando la Manutencoop ha versato 6mila euro nelle casse dei Ds di
Pescara, 10mila in quelle dei Ds del Piemonte ma anche 6mila in quelle di
Democrazia è Libertà – La Margherita Liguria, a cui erano finiti altri 5mila
euro nei dodici mesi precedenti. Mentre i Ds di Venezia hanno ricevuto 15mila
euro fra il 2004 e il 2005. Più di un decimo dei 450mila euro circa sborsati
dalla coop bolognese sono andati poi a Vasco Errani, che fino al 2014 ha
ricoperto la carica di governatore dell’Emilia-Romagna.
LE ALTRE - La Manutencoop,
che gli ha corrisposto circa 47mila euro fra il 2000 e il 2005 (due
stanziamenti da 21.500.000 lire più altri due successivi da 13mila euro), non è
stata però la sola ad aver finanziato la campagna elettorale con cui Errani,
quindici anni fa, è diventato per la prima volta presidente della Regione di
cui è originario. Nella lista dei donatori figurano infatti, a vario titolo,
molte altre cooperative. Dalla Cefla di Imola, un altro dei pezzi da novanta
delle coop rosse emiliane, aderente alla Legacoop, guidata dal 2002 al 2014
dall’attuale ministro del Lavoro Giuliano Poletti che ha sborsato 5 milioni di
vecchie lire, alla Coopsette (20 milioni), colosso dell’edilizia rossa della
provincia di Reggio Emilia citata nell’indagine che ha portato all’arresto
dell’ex plenipotenziario del ministero delle Infrastrutture Ercole Incalza e
dell’ingegner Stefano Perotti. Senza dimenticare la Cooperativa Edificatrice
Comprensoriale Murri di Rimini, che ha contribuito con una somma pari a 20
milioni, la Coopservice di Pomezia (5 milioni), la Cooperativa Edificatrice
Ansaloni di Bologna (23 milioni), la 3Elle di Milano (5 milioni), la Progeo di
Reggio Emilia (5 milioni) e la Coop. Traporto Latte di Bologna (3 milioni).
COOP ROSSE BENVENUTE AL NORD -
Alla Lega Regionale Cooperative e Mutue della Lombardia (la Legacoop lombarda)
sta invece molto a cuore il Partito democratico. In particolare quello di
Milano. Lo provano le somme di denaro versate ai dem del capoluogo lombardo nel
biennio 2010-2011: 216mila euro in totale, frutto di tre versamenti da 70, 75 e
71 mila euro. Per non parlare dei 140mila euro che l’ex presidente della
provincia di Milano Filippo Penati ha ricevuto dalla stessa coop nel 2009, un
anno prima di candidarsi alla guida della Regione. Ci sono poi i 16mila euro
andati al Comitato Ambrosoli Presidente nel 2013. Oltre a quella della Cpl
Concordia (2mila euro), poi, l’ex ministro dell’Integrazione del governo di
Enrico Letta, Cécile Kyenge, ha ricevuto donazioni anche da altre 3
cooperative: la Abitcoop di Modena (5mila euro), la Osa Mayor di Roma (1.500
euro), che si occupa di accoglienza per migranti, e la Tre Fontane, situata
sempre nella Capitale (1.500 euro). Mentre il già citato Andrea Martella è
stato beneficiario di altri 4 stanziamenti. Due le cooperative interessate,
entrambe di Marghera, in provincia di Venezia: la Selc (60mila euro in totale
nel 2013), che opera nel campo dei servizi di ricerca nella biologia e nella
geologia, e la Sitmar-Sub (40 ila euro totali nello stesso anno), specializzata
in rilievi ambientali marini.
I SOCIALISTI NON POSSONO MANCARE
- Nel 2001, a beneficiare di 5 milioni di lire arrivati dall’Associazione
Cooperative Consumatori Distretto di Bologna, è stato l’ex segretario dei socialisti
Enrico Boselli. Un altro erede del partito che fu di Bettino Craxi, il senatore
Lucio Barani – che recentemente ha presentato tre emendamenti al provvedimento
anticorruzione chiedendo la pena di morte e la fucilazione per i trasgressori –
nel 2013 ha ricevuto 3mila euro dalla cooperativa agricola Termas di Lucca. La
stessa che ha finanziato con duemila euro anche Laura Bianconi, attuale
senatrice del Nuovo centrodestra.
Bisogna tornare al 1994 per risalire ai 3 milioni di lire
che una emiliana Coopmoviter ha dato a Pierluigi Castagnetti, al tempo nella Dc
e oggi nel Pd, per aiutarlo a finanziare la campagna elettorale per le elezioni
europee. Nel 2000 i 15 milioni di lire che il Consorzio Cooperative Costruzioni
di Roma ha bonificato al Comitato Badaloni non sono invece bastati all’ex
giornalista del servizio pubblico per avere la meglio su Francesco Storace ed
essere riconfermato alla guida della Regione Lazio.
LE COOP DI DESTRA - Quella
delle coop non è comunque una questione solo di sinistra. Anche a destra non
disdegnano le donazioni in denaro. Lo scorso anno, infatti, la Domus Caritatis
Società Cooperativa Sociale Roma ha elargito un finanziamento di 10mila euro a
Forza Italia. Si tratta di una coop bianca finita anch’essa nello scandalo
“Mafia Capitale”: secondo gli inquirenti gestiva il business dei disperati
insieme all’organizzazione legata a Massimo Carminati. Tra i finanziatori del
partito guidato da Silvio Berlusconi c’è anche la Fiorita di Bari, che opera
nel settore delle pulizie: il versamento è di settemila euro e risale al 2004.
Il nome di questa coop bianca è assurto agli onori delle cronache nell’ambito
del filone barese dell’inchiesta sulle Grandi Opere.
Infine, la Mediterranea Società Cooperativa Sociale Onlus
Roma, attiva nel settore della pulizia degli edifici è anch’essa affezionata a
Berlusconi: nel 2013 ha versato 10mila euro al Popolo della Libertà – che nello
stesso anno ha beneficiato pure di 15mila euro donati dalla Senis Hospes di
Senise (Potenza) – e nel 2014 altri 10mila a Forza Italia. Da inserire nella
lista anche i 10mila euro ricevuti due anni fa dall’ex ministro dei Trasporti
Altero Matteoli per mano dell’Associazione Conciatori di Santa Croce sull’Arno
(Pisa) e i 3 milioni di lire che nel 1996 la coop edilizia Fulmine 1980 ha
versato a Mario Baccini, ex Udc e Pdl oggi in Ncd. Mentre fra il 2004 e il 2014
la Lega Nord ha potuto contare sul sostegno di 4 coop: la Quadrifoglio di
Pinerolo (4mila euro), che si occupa dell’integrazione lavorativa dei disabili,
la Lombardia Società Cooperativa (3mila), la Proeventi di Verona (9mila) e la Editrice
Esedra di Roma, fallita nel 2010 (100mila euro).
(Fonte: Il
Fatto quotidiano)
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