LO SCRITTORE SARA’ OSPITE SABATO PROSSIMO ALLA PRIMA PUNTATA
DEL SERALE DI AMICI. IL SECONDO PRESENTERA’ SU IRIS UNA SERIE DI FILM
Hanno combattuto Berlusconi e il berlusconismo in modo
diverso. Uno a suon di libri e di post sui social, l’altro tra i seggi del
Parlamento. Ma ora finiscono proprio in quelle reti televisive che per anni ci
hanno detto essere il male assoluto. L’antitesi dell’informazione. La fonte di
tanti problemi italiani. Parliamo di Roberto Saviano e Fausto Bertinotti, con
il primo che sarà ospite nella prima puntata della versione serale di Amici e
il secondo presenterà su Iris una serie di film “impegnati”.
SAVIANO AD AMICI - "Sicuramente
sembra strano che sia qui: cosa c'entro? Non ballo, non canto. Scrivo. Vengo da
un altro percorso" dirà sabato Saviano. Ecco appunto, che ci fai in un
talent? La De Filippi si erge ancora una volta a divulgatrice di cultura e
intelletto. Lei, che alle 14.30 del pomeriggio mette su una poltrona un macho
con delle pretendenti che se lo contendono. Trasmissione che, peggio ancora,
prevede pure una versione per gli anziani.
Dalle anticipazioni trapelate sul web si evince che il suo
sarà il classico discorso con cui partecipa alle trasmissioni televisive,
alternato da foto. La De Filippi lo introdurrà così: "Quest'uomo nel 2006
pubblica un libro, Gomorra, e dal 2006 vive sotto scorta: vorrei che vi
portasse a guardare altrove". Ecco, appunto, guardate altrove. Non le sue
trasmissioni-spazzatura.
Finita la trasmissione ha dichiarato: "Erano attenti, è
stato emozionante. Non è un semplice studio, è grande, sembrava di stare in un
palazzetto dello sport". Probabilmente ha convinto se stesso che fosse
così per non ricordarsi dove realmente fosse. Ha giustificato la sua presenza così: "Vado ad Amici, è qui che si incontrano i ragazzi". Ma quali? Quelli illusi e narcotizzati dai Talent?!
Infine, una parentesi doverosa sul programma. Quest’anno prevede la
partecipazione tra le insegnanti di Emma (che però viene da quel mondo) e,
purtroppo, di Elisa. Cantautrice friuliana di talento, fattasi apprezzare anche
in ambito internazionale per aver sempre pubblicato album in inglese. Eccezion
fatta per l’ultimo disco, interamente in italiano. Della sua discografia,
apprezzo molto i primi quattro album di inediti: Pipes and flowers, Asile’s
world, Then come the sun e Pearl days. Di recente però, come altri artisti
italiani, i quali per di più si professavano anticonformisti e alternativi
(almeno da giovani, ma forse da “anta” con sempre meno idee nuove e pubblico,
ragionano diversamente), si è piegata al Dio denaro ed è finita a fare
l’insegnante in un Talent. E così, del suo primo bel disco, Pipes and Flowers,
purtroppo sono rimaste solo… le pi(p)pe.
BERTINOTTI SU IRIS – E siamo
a Fausto Bertinotti, che già qualche mese fa ha detto di aver ripudiato
il comunismo in favore del liberismo. L’ex comunista in cachemire, come
detto, introdurrà dal 19 al 24 aprile, in prima e seconda serata, il ciclo di
film “Storie di libertà”, che ripercorrerà la Resistenza dal nazifascismo a
settant’anni dalla Liberazione. Una bella rassegna cinematografica, in realtà,
con titoli come “Il mandolino del Capitano Corelli”, “Il Generale della
Rovere”, “Il delitto Matteotti”, “I piccoli maestri” e tanti altri, che avrà il
merito di coniugare ricostruzione storica e settima arte, su un canale che ha
un certo successo, visto che in prima serata viaggia stabilmente attorno al 2%
di share (e sappiamo che non è poco, dal tasto 8 in poi del nostro telecomando).
Ma non sarà il solo. Tra gli introduttori figura anche
Letizia Moratti, già ministro dell’Istruzione, da sindaco di Milano ironia
della sorte al centro di più di una polemica legata alle celebrazioni della
Liberazione. Anche per lei una seconda possibilità, proprio come Bertinotti. Da
sette anni uscito di scena dopo la figuraccia imbroccata alle elezioni del 2008
con la Sinistra arcobaleno.
Comunque, sono in buona compagnia tra gli intellettuali
ipocriti: vedi Corrado Augias che ha pubblicato diversi
testi per Mondadori, o Luca Telese, che da qualche anno presenta Matrix
su Canale 5. Per non parlare di tutte quelle donne scese
in piazza qualche anno fa contro il berlusconismo, ma proprio da esso rese
ricche e famose.
(Fonti: La
Repubblica, Il
Fatto quotidiano)
..e chiamali scemi...quale miglior veicolo propagandistico meglio della tv??
RispondiEliminaCosa c'entra il berlusconismo???? Dobbiamo dichiarare guerra a mediaset???
RispondiEliminae il sinistrismo tramite rai 3... insieme sono indigeribili .. basta distinguo
RispondiEliminaLeccaculi
RispondiEliminaThis is business, baby!
RispondiEliminaIl Dio denaro fa cambiare idea a tutti! ;-)
RispondiEliminatitolo inverosimile , sarebbe come dire che gli intellettuali alla berlusconi e i suoi simili , sono ipocriti quando partecipavano a ballaro' o addirittura il nano in persona telefonava in diretta senza essere stato invitato.
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