Dopo una seduta
notturna il consiglio regionale ha votato contro una proposta di legge di
riduzione delle indennità dei consiglieri. Pd contrario, centrodestra e M5S
votano a favore
regioni,
ancora fonte di scandali e sperperi. Il Molise sperava di aver cambiato rotta
dopo gli anni politicamente
sgangherati del Governatore di centrodestra Michele Iorio, Presidente della
Regione dal 2001 al 2012. Una dinastia interrotta solo dal TAR, che ha
annullato le elezioni del 2011 in data 17 maggio 2012, poi confermato dal
Consiglio di Stato in data 29 ottobre 2012. Col centrosinistra la Regione non
sembra passarsela meglio. "Taglierò un miliardo di costi della
politica" aveva annunciato Matteo Renzi quando era ancora solo un
candidato alle primarie del Pd. Poi, da presidente del Consiglio aveva promesso
di raddoppiare i tagli, promettendo 2,5 miliardi in meno. Era il piano
Cottarelli, che immaginava di risparmiare circa 900 milioni dalle riduzioni di
indennità e emolumenti vari alla politica di Regioni, Comuni e partiti
politici. Ma evidentemente i suoi non sono d'accordo, almeno in quel di Molise.
Martedì sera, intorno alle 23, l'organo assembleare della Regione Molise ha
bocciato una proposta di legge di iniziativa popolare che chiedeva il
dimezzamento delle indennità. A votare contro la riduzione proprio la
maggioranza di centrosinistra, in cui il Pd è il gruppo più rappresentativo.
Favorevoli, invece, centrodestra e Movimento Cinque Stelle.
COME E' ANDATA - Per
giustificarsi, i consiglieri Pd si sono arrampicati sugli specchi: una riduzione
dei costi era già stata fatta qualche anno fa (luglio 2013). Ed è vero, anche
se pure allora non mancarono le polemiche. Il Molise, infatti, fu una delle
ultime regioni ad adeguarsi alla normativa varata dall'allora governo Monti in
merito ai tagli dei costi della politica. Palazzo Moffa rischiava di vedersi
ridurre dell'80% i trasferimenti dallo Stato centrale o di essere
commissariato.
Così con la legge regionale nel Luglio del 2013 l'indennità
di carica lorda era stata ridotta a 6.000 euro, più l'indennità di funzione
lorda che va da 750 euro a 3000 euro, più un rimborso spese di mandato mensile
esentasse di 4500€.
La proposta bocciata questa notte chiedeva di dimezzarle
ancora. "Non possiamo", hanno risposto i consiglieri del
centrosinistra, motivando la decisione con la necessità di attendere il varo
della normativa nazionale in materia. Cioè aspettano il loro Segretario, Matteo
Renzi, che si decida davvero a tagliare i costi della politica. Come promesso.
In questi casi, per brutto che sia, bisognerebbe aspettare i signori all'uscita, non per buttare monetine ma per buttare letame, che male non fà ma dà la consapevolezza della loro dignità!
RispondiEliminaIn Italia abbiamo un motto che unisce destra e sinistra :
RispondiEliminaTENGO FAMIGLIA
PD o non PD sono terroni di merda .
RispondiElimina"POVERI PARASSITI"! Bisogna capirli!
RispondiEliminaC' hanno anche loro una famiglia e senza un minimo di decoro non si può. Se poi questo decoro è a spese della comunità poco importa.
Non per nulla sono scesi in politica dove è possibile "ARRANGIARE" una vita tranquilla a carico della società senza produrre nulla.
La vita parassitaria è da sempre stata un' aspirazione per molti paesani e gli effetti si riscontrano ancora oggi. Sarà molto difficile cambiare questa lamentevole peculiarità.