venerdì 15 maggio 2015

Vergogna in Molise, maggioranza in Regione del Partito democratico vota contro la riduzione delle indennità: i numeri dello scandalo

Dopo una seduta notturna il consiglio regionale ha votato contro una proposta di legge di riduzione delle indennità dei consiglieri. Pd contrario, centrodestra e M5S votano a favore

regioni, ancora fonte di scandali e sperperi. Il Molise sperava di aver cambiato rotta dopo gli anni politicamente sgangherati del Governatore di centrodestra Michele Iorio, Presidente della Regione dal 2001 al 2012. Una dinastia interrotta solo dal TAR, che ha annullato le elezioni del 2011 in data 17 maggio 2012, poi confermato dal Consiglio di Stato in data 29 ottobre 2012. Col centrosinistra la Regione non sembra passarsela meglio. "Taglierò un miliardo di costi della politica" aveva annunciato Matteo Renzi quando era ancora solo un candidato alle primarie del Pd. Poi, da presidente del Consiglio aveva promesso di raddoppiare i tagli, promettendo 2,5 miliardi in meno. Era il piano Cottarelli, che immaginava di risparmiare circa 900 milioni dalle riduzioni di indennità e emolumenti vari alla politica di Regioni, Comuni e partiti politici. Ma evidentemente i suoi non sono d'accordo, almeno in quel di Molise. Martedì sera, intorno alle 23, l'organo assembleare della Regione Molise ha bocciato una proposta di legge di iniziativa popolare che chiedeva il dimezzamento delle indennità. A votare contro la riduzione proprio la maggioranza di centrosinistra, in cui il Pd è il gruppo più rappresentativo. Favorevoli, invece, centrodestra e Movimento Cinque Stelle.

COME E' ANDATA - Per giustificarsi, i consiglieri Pd si sono arrampicati sugli specchi: una riduzione dei costi era già stata fatta qualche anno fa (luglio 2013). Ed è vero, anche se pure allora non mancarono le polemiche. Il Molise, infatti, fu una delle ultime regioni ad adeguarsi alla normativa varata dall'allora governo Monti in merito ai tagli dei costi della politica. Palazzo Moffa rischiava di vedersi ridurre dell'80% i trasferimenti dallo Stato centrale o di essere commissariato.
Così con la legge regionale nel Luglio del 2013 l'indennità di carica lorda era stata ridotta a 6.000 euro, più l'indennità di funzione lorda che va da 750 euro a 3000 euro, più un rimborso spese di mandato mensile esentasse di 4500€.
La proposta bocciata questa notte chiedeva di dimezzarle ancora. "Non possiamo", hanno risposto i consiglieri del centrosinistra, motivando la decisione con la necessità di attendere il varo della normativa nazionale in materia. Cioè aspettano il loro Segretario, Matteo Renzi, che si decida davvero a tagliare i costi della politica. Come promesso.


4 commenti:

  1. In questi casi, per brutto che sia, bisognerebbe aspettare i signori all'uscita, non per buttare monetine ma per buttare letame, che male non fà ma dà la consapevolezza della loro dignità!

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  2. In Italia abbiamo un motto che unisce destra e sinistra :

    TENGO FAMIGLIA

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  3. PD o non PD sono terroni di merda .

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  4. "POVERI PARASSITI"! Bisogna capirli!
    C' hanno anche loro una famiglia e senza un minimo di decoro non si può. Se poi questo decoro è a spese della comunità poco importa.
    Non per nulla sono scesi in politica dove è possibile "ARRANGIARE" una vita tranquilla a carico della società senza produrre nulla.
    La vita parassitaria è da sempre stata un' aspirazione per molti paesani e gli effetti si riscontrano ancora oggi. Sarà molto difficile cambiare questa lamentevole peculiarità.

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