DOPO UNA LUNGA GAVETTA E' GIUNTO A NAPOLI, NON SENZA QUALCHE
SCETTICISMO
Quando il Napoli lo ha ingaggiato mi sono chiesto: riuscirà
a ripetere in una grande piazza quanto fatto a Empoli? Dove ha giocato il
miglior calcio insieme alla Fiorentina di Vincenzo Montella? Insomma, un lecito
dubbio da parte di chi, pur essendo napoletano tifa Inter, e guarda pertanto il
Napoli con obiettività.
In tanti in città lo hanno invece subito bocciato, guardato
con sospetto, perfino ilarità. Lo stesso Maradona, qui considerato un Dio, ha ritenuto
che fosse inadeguato per il club azzurro. Ma a Maradona si sa, il cervello
spesso e volentieri non funziona come faceva il suo piede sinistro in campo.
I RISULTATI INCREDIBILI - E
invece Maurizio Sarri si sta prendendo la sua bella rivincita. Dopo la
sconfitta a Sassuolo e il pareggio casalingo con la Sampdoria alle prime due
giornate, che avevano alimentato lo scetticismo intorno a lui, ha inanellato
una serie incredibile di risultati. Il 17 settembre esordisce da allenatore
nelle coppe europee, portando il Napoli a battere 5-0 il Club Brugge in una
sfida di Europa League, prima vittoria di Sarri sulla panchina partenopea. Tre
giorni dopo, il 20 settembre, ottiene la sua prima vittoria col Napoli in
campionato, battendo al San Paolo la Lazio 5-0. Il 1º ottobre ottiene la prima
vittoria in trasferta da allenatore del Napoli, battendo 2-0 il Legia Varsavia
in Europa League. Il 4 ottobre ottiene la prima vittoria in trasferta in
campionato, battendo 4-0 il Milan a San Siro. Gol, gol e ancora gol, che fanno
sì che il Napoli diventi la squadra più prolifica in Europa league e tra le
prime nei campionati nazionali europei.
DIFESA E CENTROCAMPO SOLIDI -
E' riuscito a bilanciare la già spiccata propensione offensiva apportata alla
squadra da Rafa Benitez, con una difesa e un centrocampo ben più solidi. Ritrovato
Reina in porta al posto degli scellerati Rafael e Andujar, con Albiol e
Koulibaly ben più affidabili e meno pasticcioni di quelli visti la scorsa
stagione, un Hamsik tornato leader e un fenomenale Allan acquistato
dall'Udinese. In attacco poi ha caricato a dovere Gonzalo Higuain, a giugno col
broncio e voglioso di andarsene; ha dato maggiore fiducia al talentuoso Insigne;
può contare su Callejon (anch'egli tornato a sorridere), Mertens e Gabbiadini.
LE ORIGINI E L'APPRODO AL CALCIO
- Sarri è quello che in gergo viene definito un allenatore-operaio, di quelli
dalla lunghissima gavetta. Tutto lavoro e poche chiacchiere. Del resto, è nato
in un quartiere operaio, proprio di Napoli: Bagnoli. Dipinto in modo stupendo
dalla natura (con un panorama vista mare mozzafiato) ma reso un disastro
ambientale dalle fabbriche li portate negli anni '50-'60. In una di queste lavorava
proprio il padre di Sarri: l'Italsider. Poi l'emigrazione e l'arrivo a Figline
Valdarno, in provincia di Firenze, dove è cresciuto. Luogo che gli ha dato
quell'inconfondibile accento toscano.
Poi è arrivato il calcio. Si divide in gioventù tra il ruolo
di calciatore dilettante e dirigente di banca per la Montepaschi in Toscana, a
Londra, in Svizzera e Lussemburgo. La mattina lavora in banca, al pomeriggio o
sera allena. Nel 1999, quando era alla guida del Tegoleto, lascia il lavoro per
dedicarsi esclusivamente alla carriera di allenatore.
Si è diplomato presso il Centro Tecnico di Coverciano nel
2006 con la tesi "La preparazione settimanale della partita". Lui che
le partite le sa preparare bene. Che incarna il mix della vita che ha vissuto:
l'accento toscano, gli occhiali da bancario, il sangue operaio di Bagnoli.
dai mister lo scetticismo ke c era su di te si è affievolito...susu facci sognare
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