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martedì 5 maggio 2015

Riforma pensioni bocciata da Consulta, lacrime della Fornero costateci 5,5 milioni: le pesanti conseguenze sui conti pubblici

LA Corte Costituzionale ha bocciato il mancato adeguamento delle pensioni per il biennio 2012-2013. Ci sono subito 5,5 milioni di euro da restituire ai pensionati e Il governo nei prossimi giorni si riunirà per decidere come affrontare l’emergenza

"I Professori non chiedevano mai se eravamo felici'', canta Luca Carboni nella struggente ''Silvia lo sai?". Un passaggio che mi viene sempre in mente quando ripenso al Governo Monti, composto da una squadra di freddi burocrati che per rimettere i conti a posto se la prese con la classe media. Una delle scelte fu quella di bloccare nel biennio 2012-2013 l'indicizzazione per le pensioni superiori ai 1500 euro (quando il tasso variò tra il 2,6% e l’1,9%). Pensioni che dunque non furono adeguate al costo della vita. La manovra divenne famosa anche per le lacrime della Fornero in conferenza stampa. L'esecutivo ci guadagnò ben 5,5 milioni di euro. Ma ora la Corte costituzionale – che ci salva sempre dalle storture dei governanti – ha dichiarato quella manovra incostituzionale ed ora la patata bollente passa al Governo Renzi che dovrà trovare il modo di restituirli ai pensionati. Ecco i possibili scenari futuri (tutti ovviamente negativi) sui già malandati conti pubblici italiani.