Firmato l'accordo tra
Regione, Comune e Fondaciò di Barcellona. Sara’ ridimensionato e partira’ a
luglio anziche’ questo mese
Quando nel 2007
Napoli si aggiudicò il Forum delle culture, era previsto un budget di 160
milioni di euro e un programma lungo 4 mesi: dal 10 aprile al 21 di luglio. Oggi
lo scenario è drammaticamente peggiorato: il budget è 10 volte inferiore,
arrivato a 16 milioni di euro; non c’è ancora un programma; partirà con
imbarazzante ritardo a luglio; è stato fatto un pasticcio sui Presidenti: inizialmente
era Nicola Oddati, voluto dalla Iervolino; poi arrivò de Magistris e volle un
nome di spicco come quello di Roberto Vecchioni, naufragato successivamente alla
luce del compenso che avrebbe intascato: 220 milioni di euro, che scatenò veementi polemiche (leggi qui); poi un lungo
silenzio.
L’ACCORDO –L'accordo è stato
suggellato martedì a Palazzo San Giacomo. Presenti il sindaco di Napoli,
l'assessore regionale alla Cultura Caterina Miraglia delegata del governatore,
il vicesindaco di Barcellona Joaquin Forn, il direttore generale della Fundaciò
Forum di Barcellona Mireia Belil, il commissario della Fondazione Forum di
Napoli Alessandro Puca. Il protocollo - si spiega - sancisce l'impegno della
Regione Campania, del Comune di Napoli e della Fondazione all'organizzazione
dell'appuntamento 2013 rispetto a cui la Fondazione di Napoli rappresenta il
riferimento organizzativo centrale, mentre al Comune spetterà il compito di
organizzare gli eventi nel territorio cittadino tramite la Fondazione stessa,
ed alla Regione, attraverso la Scabec Spa, quello dell'organizzazione degli
eventi presso i siti che rientrano nel patrimonio Unesco.
Sempre nel protocollo si individua l'investimento della
somma di 16 milioni di euro (fondi Pac) da parte della Regione Campania per la
realizzazione del Forum. Come detto, solo la decima parte di quanto prevedeva
il programma tre anni fa.
LA SODDISFAZIONE DI SINDACO E
GOVERNATORE - «La firma odierna - afferma de Magistris - del protocollo
è un passaggio importante attraverso il quale si ufficializza l'impegno, da
parte delle istituzioni locali, alla realizzazione di un evento che avrà un
alto valore civile, sociale e culturale per Napoli e la Campania. La sfida
multiculturale e quella dell'integrazione possono infatti, anche attraverso
appuntamenti come questo, ritrovare uno slancio vitale soprattutto in una terra
che, come la nostra, è storicamente avanguardia e frontiera della mescolanza e
della convivenza fra popolazioni e culture diverse».
«Un obiettivo raggiunto. Si va avanti - afferma il
presidente della Regione Campania Stefano Caldoro - una occasione per Napoli e
la Campania. Abbiamo ripensato questo evento in linea con le nuove esigenze di
bilancio degli enti che sono protagonisti. Sarà comunque una grande opportunità
di incontro e promozione per la città di Napoli e per l'intera regione con il
coinvolgimento dei siti Unesco».
I
PRECEDENTI - Il Forum
universale delle culture, promosso dall'Unesco ogni tre anni e organizzato
dalla Forum Foundation, ebbe la sua prima edizione nel 2004 a Barcellona, con
la partecipazione di circa 3,3 milioni di persone e una durata di 141 giorni.
Fu anche boicottato da alcune multinazionali come Coca cola e Nestlè a volte
considerate non corrette nei confronti del Terzo mondo. Poi con cadenza
triennale e tematiche diverse, toccò a Monterrey (2007) e Valpaiso (2010). Dopo
Napoli, nel 2016 toccherà alla città giordana di Amman.
Il tema del Forum universale delle culture di Napoli sarà: “Memoria
del futuro: conoscere le proprie radici per progettare il futuro comune.
Napoli, cerniera temporale tra passato, presente e futuro, parte dalla propria
storia millenaria per ripensare la modernizzazione della città”. Speriamo che,
nonostante le tante difficoltà, la città partenopea non sfiguri.
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