IL DELFINARIO DI RIMINI HA SUBITO UNA MULTA PARI A 18MILA
EURO PER MALTRATTAMENTI E NEGLIGENZA. IN ITALIA CE NE SONO CINQUE. IN INDIA LI
HANNO PROIBITI
Oltre a Zoo e circhi - vecchi retaggi ottocenteschi quando
gli animali venivano ritenuti semplici strumenti di piacere senza intelligenza
né diritti – altri Parchi da abolire sono senza dubbio i Delfinari. Nei quali i
delfini sono costretti a vivere in vasche artificiali lontani dai loro habitat,
addestrati con chissà quali mezzi per effettuare giochi di prestigio. In Italia
ce ne sono cinque: a Genova, Rimini, Fasano, Riccione (nel quale è confluito
quello di Cattolica) e a Torvaianica-Pomezia. Gli animalisti denunciano questo
scempio da anni e ora il Corpo forestale sembra finalmente muoversi. Primo
target dei loro controlli è stato il Delfinario di Rimini, al quale sono stati
inflitti, non a caso, ben 18mila euro di multa.
IL CASO DI RIMINI - Animali
sedati con tranquillanti, costretti a vivere in vasche inadeguate, e prive di
protezione dal sole e dalla vista del pubblico. 18mila euro di multa per lo
storico parco divertimenti della Romagna, dopo il sopralluogo del corpo
forestale dello Stato. Una situazione di negligenza e maltrattamenti al delfinario
di Rimini, più volte denunciata dagli animalisti di Enpa e Lav, che ora
chiedono il sequestro e la chiusura immediata della struttura. Soprattutto dopo
l’intervento della Forestale che, secondo e le associazioni, in questi giorni
avrebbe inviato alla procura di Rimini una comunicazione di reato per
maltrattamenti.
“Abbiamo documentato le violazioni del delfinario di Rimini
e quindi plaudiamo all’azione del servizio Cities, che ha annunciato l’invio di
una comunicazione di reato per maltrattamenti” si legge in una nota inviata
dall’Ente nazionale protezione animali. Il riferimento è al lavoro portato
avanti da una task force del corpo forestale dello Stato, composta da
veterinari e funzionari del ministero dell’Ambiente, che sta controllando a
tappeto le strutture di tutta Italia. Compreso il parco acquatico della riviera
romagnola, uno dei più vecchi del nostro Paese, aperto negli anni ’60 dalla
famiglia Fornari.
In un comunicato, la Forestale ha annunciato di aver fatto
un sopralluogo in uno storico delfinario italiano e di aver riscontrato
parecchie violazioni sia della legge 73 del 2005, che detta le regole per la
custodia degli animali selvatici nei giardini zoologici, sia del decreto
ministeriale del 2001, che si riferisce più nello specifico al mantenimento dei
delfini in cattività. Innanzitutto, “sono assenti ripari dal sole e dalla vista
del pubblico, un sistema di raffreddamento e di pulizia adeguata dell’acqua, e
un idoneo programma di trattamenti medico veterinari”.
Inoltre, si legge ancora del testo diffuso dalla Forestale,
mancano “adeguate vasche per il trattamento medico veterinario degli animali,
per la quarantena e per le femmine in gravidanza o allattamento”. Irregolarità
che costringeranno la struttura a pagare una sanzione di 18 mila euro.
Ma non basta. Gli ispettori hanno anche rilevato come
l’attuale vasca di contenimento, che risale a qualche decennio fa, non consenta
un adeguato movimento dei delfini, e li costringa a una “convivenza forzata nel
gruppo sociale dove sono inseriti”. Con il rischio di compromettere la loro
salute fisica e psichica. “Anche grazie al contributo di esperti in mammiferi
marini, si è potuta riscontrare la somministrazione ai delfini di tranquillanti
per inibire i problemi di aggressione intraspecifica e di cure ormonali, anche
in questo caso in modo continuativo e prolungato, per non far esprimere i
comportamenti legati alla maturità sessuale e impedire la riproduzione in
consanguineità”.
GLI ALTRI - E mentre il parco
di Rimini chiude per un giorno, ufficialmente per “problemi tecnici”, esultano
le associazioni a difesa degli animali, che da sempre si battono contro le
attività dei delfinari. In prima fila l’Enpa: “Chiediamo l’immediata chiusura
di quello di Rimini, anche alla luce di esercizio abusivo delle attività al
pubblico, dal momento che non ha la dovuta autorizzazione prevista dal
ministero dell’Ambiente”. L’ente ora invoca il controllo a tappeto anche delle
strutture di Riccione, Fasano e Torvaianica. Qui, denunciano, ogni giorno “i
delfini sono sottoposti a comportamenti innaturali attraverso la deprivazione
alimentare, mancanza di vasche di quarantena. Ci sono poi esposizioni a rumori
insopportabili causati da concerti e manifestazioni ludico-circensi, e vengono
pubblicizzati progetti di ‘pet therapy’ condannati dal ministero della salute”.
(Fonte: Il
Fatto quotidiano)
Ci mancava quest altra bella notizia!!!!
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