LA SPD HA OTTENUTO 5 MINISTERI MOLTO IMPORTANTI, SEBBENE
L’ECONOMIA RESTI ALL’AUSTERO Schäuble
Accordo
trovato tra Centrodemocristiani e socialisti tedeschi per la nascita del Terzo
Reich di Angela Merkel con 462 sì e 150 no, saldamente in sella alla
cancelleria federale ormai dal 2005. Accettato l'incarico dal Bundestag, si è
recata dal presidente Joachim Gauck per formalizzare la lista dei 15 ministri;
quindi il giuramento collettivo nelle mani del presidente del Parlamento,
Norbert Lammert. Tre sembra il numero ricorrente di questo Governo: tre
incarichi della Merkel; a tre mesi dal voto; procedura durata solo tre ore,
senza ricorso a dibattiti o ad altri voti di fiducia. Ma come sarà questo nuovo
Governo? Metaforicamente, possiamo definirlo strabico: severo e austero
all’estero, generoso in casa propria. Basta guardare come sono stati
ridistribuiti gli incarichi ministeriali per farsi un’idea.
AI SOCIALISTI 5 MINISTERI IMPORTANTI
– La valanga di voti presi dalla Merkel non gli è bastata per governare da
sola. Le mancavano di fatti 5 seggi ed è dovuta ricorrere ai socialisti visto
che i liberali non sono riusciti ad entrare in Parlamento. Socialisti che non
si sono venduti per un piatto di lenticchie, ma hanno ottenuto la Giustizia,
l'Ambiente, il Lavoro e la Famiglia. E soprattutto ha strappato gli Esteri,
dove torna una vecchia conoscenza (Frank-Walter Steinmeier già capo della
diplomazia tedesca fra il 2005 e il 2009), insieme al mega-ministero
dell'Economia e del'Energia per il leader Gabriel, già responsabile
dell'Ambiente nel Merkel I.
Resta infatti alle Finanze il falco dell'austerità Wolfgang
Schäuble, confermato nel ministero chiave da dove si guida tutta l'eurozona.
Sarà ancora il politico 71enne, costretto sulla sedia a rotelle da un attentato
subito nel 1990, a incontrare i vari Saccomanni d'Europa e a dettare ancora la
linea: e cioè pareggio di bilancio a tutti i costi anche per chi di troppo
rigore rischia di morire. Il messaggio è chiaro: i tedeschi non vogliono più
sborsare un euro per Grecia, Cipro, Portogallo o chicchessia e la presenza di
Schäuble sta a confermarlo.
Di rilievo, in un Paese che continua ad affidarsi all'altra
metà del cielo, anche la promozione di Ursula von der Leyen. Madre di sette
figli e altro volto noto della politica tedesca lascia il Lavoro per approdare
alla Difesa. E in molti dicono che a guidare l'Unione contro l'Spd nel 2017
sarà proprio lei.
LA POLITICA INTERNA - Ben
diverso è il tenore della politica nazionale. Imbarcando i socialisti, Merkel
ha dato il suo assenso all'introduzione del salario minimo a 8,50 euro l'ora e
al ritocco al ribasso dell'età pensionabile (a 63 anni per i lavoratori con 45
anni di contributi); misure che non facevano parte della piattaforma politica
dell'Unione. Le proposte dell'Spd non sono affatto dispiaciute ai
sotto-impiegati e ai pensionati tedeschi, tuttavia il mondo dell'imprenditoria,
piccole e medie imprese in testa, non ha gradito la direzione imboccata.
Alexander Graf
Lambsdorff ha ben sintetizzato questo stato d'animo: «Andiamo verso
l'innalzamento del costo del lavoro e più in generale verso un sistema-Germania
meno efficiente».
NELL’AMBITO UE – Oltre alla
conferma di Wolfgang Schäuble, il proseguimento dell’austerità tedesca in seno
all’Ue è indicata dal «richiamo» a casa di Jörg Asmussen. In queste ore
l'economista tedesco targato Spd ha annunciato che lascerà il Comitato
esecutivo della Bce per assumere l'incarico di sottosegretario al Lavoro. Da
oggi Mario Draghi è più solo perché la «colomba» Asmussen, favorevole al
sostegno dell'euro a tutti i costi voluto da SuperMario, sarà probabilmente
sostituito dall'attuale vicepresidente della Bundesbank, Sabine
Lautenschlaeger, un «falco» del rigorismo monetario.
(Fonte: Il
Giornale)
eppure vedrai che funzionerà..loro hanno un altro concetto di larghe intese, e non hanno Berlusconi...ti pare poco??
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