UN’INCHIESTA DEL GOVERNO HA RILEVATO IL FENOMENO E LA
VITTIMA ITALIANA E’ ANNARITA DI LORENZO, NELLA PRESTIGIOSA YALE
Forse chi ha ideato la saga cinematografica cult anni ’80 Porky’s,
Bob Clark, antesignana della più recente American pie, aveva già previsto il
futuro o quasi. Anzi, era stato pure troppo ottimista. Se infatti nel film i
fautori delle marachelle a luci rosse erano giovani studenti liceali americani,
nella realtà si tratta di Università e perfino di docenti o presidi. Una
recente indagine del Governo americano ha rivelato come una studentessa su
cinque è stata vittima di molestie sessuali. E gli atenei stanno facendo poco o
niente per mitigare il fenomeno. Vittima anche un’italiana, Annarita Di
Lorenzo, ricercatrice presso una delle più prestigiose Università del mondo,
Yale, da 300 anni fucina di presidenti, miliardari e premi Nobel. A molestarla
sarebbe stato addirittura il Preside, che avrebbe pure messo i bastoni tra le
ruote al suo fidanzato, Frank Giordano, cardiologo nella stessa facoltà.
LA VICENDA - Tutto è
cominciato con una lettera scritta in un italiano approssimativo. "Voglio
baciarti sulle labbra in Liguria", diceva il preside del dipartimento di
Cardiologia della Yale University a Annarita Di Lorenzo, di 18 anni più giovane
di lui. "E voglio baciarti in ogni parte del corpo, in ogni continente e
in ogni città del mondo". Secondo il New York Times, che ieri ha
pubblicato in prima pagina una ricostruzione della vicenda, quando la Di
Lorenzo ricevette nel febbraio del 2010 la lettera del preside, Michael Simons,
gli fece subito sapere che non era affatto gradita: anzi, la considerava
offensiva, non fosse altro perché lui era sposato e lei era fidanzata, tra
l'altro con un cardiologo della stessa facoltà, Frank Giordano. Ma non servì a
nulla: il preside le rispose che aveva scelto "l'uomo sbagliato",
mentre lui le prometteva un futuro brillante e di aprirle "il mondo della
scienza".
Simons fece poi di peggio, mettendo i bastoni tra le ruote a
Giordano, che era un suo collaboratore, bloccandogli la carriera e infrangendo
uno dei capisaldi della morale sessuale americana: nessuno può approfittare
della sua posizione professionale per avviare un rapporto intimo. "Rimasto
sotto le ceneri per cinque anni, il caso è esploso e solleva interrogativi
sulla sensibilità di Yale in fatto di molestie", ha tuonato ieri il New
York Times. L'Università infatti ha reagito in modo lento e contraddittorio.
DONNE POCO TUTELATE - La Di
Lorenzo, che nel 2011 si era trasferita all'università di Cornell, mentre
Giordano, poi diventato suo marito, era rimasto a Yale, si era rivolta a
un'apposita commissione sulle infrazioni di natura sessuale. L'indagine ha
confermato le accuse al capo del dipartimento, chiedendo che gli fosse tolto
l'incarico e venisse allontanato per 5 anni da ogni responsabilità
amministrativa. Ma il rettore di Yale, Ben Polak, si è limitato a una
sospensione di 18 mesi: forse per non mettere in pericolo i milioni di dollari
di finanziamenti che Simons otteneva per le ricerche. "La vicenda è un
campanello d'allarme", ha scritto un gruppo di docenti-donne al presidente
di Yale, Peter Salovey. "Non c'è trasparenza, né onestà, né un clima favorevole
alle donne".
Qualcuno ricorda che appena cinque anni fa il governo aprì
un'inchiesta quando alcuni studenti maschi si divertirono a urlare in mezzo al
campus: "Per noi "no" significa "sì", e "sì"
significa sesso anale". Da allora i tempi sono un po' cambiati, ma non
troppo: "Specie nella facoltà di medicina, dove l'uguaglianza per le donne
batte la fiacca", dice Joan Steitz, famosa biologa molecolare. L'unica
consolazione per la Di Lorenzo? Sull'onda delle polemiche, il capo-cardiologo,
che aveva già ammesso "l'errore", ha deciso di non tornare mai più a
Yale.
(Fonte: LaRepubblica)
Nessun commento:
Posta un commento