IL GIOCO LEGALE PESA GIA' IL 6% DEL PIL
Gli italiani si affidano sempre di più alla fortuna per
risollevare le proprie sorti economiche. Lo Stato lo sa bene e di tanto in
tanto promuove qualche nuova lotteria che solletica la loro fantasia. Non a
caso, il gioco legale è giunto a pesare il 6% del Pil (84,5 miliardi, dati del
2014). E si pensi a quanto potrebbe arrivare se nelle stime ci finissero pure i
centri scommesse illegali e le tante slot machine nei bar non dichiarate.
Le tabaccherie si sono trasformate così in tante piccole Las
Vegas, tra gratta e vinci vari ed eventuali, slot machine, il classico lotto ed
estrazioni in tempo reale. Oltre a vendere sigarette, altro vizio che lo Stato
perseguita ipocritamente con continui rincari e campagne informative, ma che
pure gli permettono di incassare fior fior di milioni di euro l'anno.
Il Governo Renzi punta ancora su questa strada e permette
l'apertura di 22mila nuove sale da gioco.
NUOVI PUNTI GIOCO INTRODOTTI TRAMITE
LA LEGGE DI STABILITA' - Da un lato il presidente Mattarella che nomina
il sociologo Maurizio Fiasco "Ufficiale dell’Ordine al Merito della
Repubblica Italiana". Motivazione impeccabile, anche secondo noi, «Per la
sua attività di studio e ricerca su fenomeni quali il gioco d’azzardo e
l’usura, di grave impatto sulla dimensione individuale e sociale».
Logica vorrebbe che il governo sia sulla stessa lunghezza
d'onda, e quindi stia per mettere sul tavolo proposte per limitare (di
"combattere" non è il caso di parlare) il gioco d'azzardo sotto ogni
forma, legale oltre che illegale. E invece il Pd prima stoppa un disegno di
legge dei Cinque Stelle mirante a limitare almeno la pubblicità degli infiniti
giochi legalizzati (non i giochi, insomma, solo la pubblicità) e poi infila
nella legge di stabilità uno strabiliante codicillo che autorizza le
concessioni per altri 22.000 "punti gioco", Il triplo, più o meno,
dei comuni italiani.
Et alors,
“Messieurs faites vos jeux”!
(Fonte: Contropiano)
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