IL PARTITO DI MARINE LE PEN ANDRA' AI BALLOTTAGGI IN 6
REGIONI SU 13, ATTESTANDOSI COME PRIMO PARTITO AL 28%
Le regionali in Francia sono andate come in tanti hanno
previsto: a vincere è stato il Front National di Marine Le Pen. Leader
sbarazzatasi del padre imbarazzante, che ancora lancia slogan antisemiti e
neofascisti, ma che ha trovato nella nipote Marion una nuova alleata. Il
partito di estrema destra (che però cerca di non apparire più così) si è
attestato quasi al 28%, mentre Les Republicains dell'ex Presidente Nicolas
Sarkozy è arrivato al 26,89. Terzo il Partito socialista, al 23,33 per cento.
LA CAVALCATA DEL FN - A
pesare molto sull'esito del voto, ovviamente, i tragici fatti del 13 novembre.
Abbinati alla questione immigrati e alla crisi occupazionale che comincia ad
investire pesantemente anche i transalpini. Testimonianza di ciò è anche il
fatto che a votare è andato oltre il 50% degli aventi diritti, quattro punti
sopra a quella delle scorse consultazioni regionali. Il Fronte Nazionale sta
facendo breccia tra i giovani: è stato il più votato tra i 18 e i 24 anni. E
sta facendo registrare un costante crescendo di adesioni elettorali: domenica 6
dicembre ha ottenuto poco più di 6 milioni di voti, mentre alle Regionali del
2010 si era fermata al 11,4 per cento, alle Europee del 2014 aveva raggiunto il
24,9 per cento e alle dipartimentali di marzo scorso il 25,2 per cento.
PARTITO DELLE PERIFERIE - Al
contrario di quanto si possa immaginare, però, se è vero che secondo i
sondaggisti gli attacchi dell’Isis del 13 novembre scorso hanno regalato tra i
2 e i 3 punti all’estrema destra facendola volare al 28 per cento,
paradossalmente proprio nella capitale si è fermata al 9,65 per cento. E c'è di
più. Nel quartiere dove hanno colpito i terroristi (11esimo arrondisement)
addirittura al 7,49 per cento.
Un dato significativo da abbinare a questo di Parigi è
quello della città di Calais, nella quale ricade il porto francese che affaccia
sulla Manica dove sostano migliaia di esiliati nella speranza di raggiungere la
Gran Bretagna. Definitiva non a caso ''la Lampedusa del Nord''.
Qui, nel primo turno delle elezioni regionali, il partito di
estrema destra ha raccolto il 49,10% delle preferenze. Eppure, mentre
l’ex-bastione comunista da 72.000 si trasforma in una delle roccaforti del
Fronte, nella sua tendopoli ribattezzata ‘la giungla’ oltre seimila rifugiati
continuano a vivere in condizioni disperate.
Questi dati dimostrano come il Fronte Nazionale faccia
breccia tra gli emarginati, tra quanti vivono difficoltà economiche o in zone
periferiche che si sentono dimenticate dal governo centrale e sacrificate per
assistere gli immigrati. Cavalcando con successo la retorica populista. Ma non
gli si può fare una colpa di ciò, se si pensa a come stanno messi gli altri due
partiti. I socialisti sono orfani di un leader (Hollande è sempre più
ridicolo), mentre i repubblicani hanno dovuto richiamare in causa Nicolas Sarkozy.
Colui che, volendo l'abbattimento di Gheddafi, ha fatto proprio un favore
all'Isis. Il nemico numero uno dei francesi.
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