SI E' SPENTO NELLA STORICA CASA DI AREZZO, VILLA WANDA, A 96
ANNI
Nell'aldilà Licio Gelli potrà di nuovo incontrare Giulio
Andreotti e chissà che anche lì non cospireranno qualcosa. Il venerabile della
P2 si è spento a 96 anni nella sua storica casa di Arezzo, Villa Wanda. Nato a
Pistoia il 21 aprile del 1919, le sue condizioni di salute erano da tempo
precarie, e recentemente peggiorate: la moglie Gabriela Vasile aveva deciso di
ricoverarlo nella clinica pisana di San Rossore, dalla quale è stato dimesso
alla fine della scorsa settimana poiché giudicato in fin di vita. Dunque la
scelta di riportarlo a Villa Wanda, dove è spirato.
LA P2 E GLI SCANDALI CORRELATI
- Gelli aveva creato con la P2 nel corso degli anni ’70 un centro di potere di
cui, si scoprì, facevano parte alti vertici delle forze armate, dei servizi
segreti, politici, imprenditori e giornalisti. La P2 è stata chiamata in causa
in tutti i più grandi scandali della storia d’Italia, dal tentato golpe del
principe Borghese, il crack Sindona, il caso Calvi, il controllo del Corriere
della Sera (Bruno Tassan Din, direttore generale della Rizzoli aveva la tessera
534).
L’Italia scoprì l’esistenza di una sorta di Stato parallelo allignato
dentro e dietro quello ufficiale il 17 marzo 1981 quando gli allora giudici
istruttori Gherardo Colombo e Giuliano Turone, nell’ambito di un’inchiesta sul
finto rapimento del finanziere Michele Sindona, fecero perquisire Villa Wanda e
la fabbrica di sua proprietà - Giole - sempre a Castiglion Fibocchi, subito a
nord di Arezzo. Qui venne scoperta una lunga lista di alti ufficiali delle
forze armate e di "grand commis" aderenti alla P2 resa pubblica
dall’allora presidente del Consiglio Giovanni Spadolini il 21 maggio 1981.
La lista includeva 962 nomi tra cui anche l’intero gruppo
dirigente dei servizi segreti italiani, 2 ministri (Gaetano Stammati e Paolo
Foschi, entrambi Dc), 44 parlamentari, 12 generali dei Carabinieri, 5 della
Guardia di Finanza, 22 dell’Esercito, 4 dell’Aeronautica e 8 ammiragli.
Imprenditori come Silvio Berlusconi, giornalisti come Roberto Gervaso e
Maurizio Costano e Vittorio Emanuele di Savoia.
Nel corso della sua movimentata storia Gelli aveva coltivato
buoni rapporti con i militari golpisti argentini che nel 1976 avevano deposto
Isabelita Peron: il generale Roberto Eduardo Viola e l’ammiraglio Emilio
Massera. Si è spesso parlato di suoi legami con la Cia, mai provati, o quanto
meno con personaggi legati indirettamente a Langley come lo storico
conservatore Michael Ledeen.
LE CONDANNE - Fu condannato,
tra l’altro, a 10 anni per depistaggio delle indagini della strage di Bologna
del 1980. Dopo essere stato detenuto in Svizzera e Francia, è vissuto a
Castiglion Fibocchi, a nord di Arezzo, a Villa Wanda, sequestrata il 10 ottobre
2013 dalla Guardia di Finanza per frode fiscale (17 milioni di euro). Dopo
varie aste andate deserte è stata affidata a Licio Gelli come custode
giudiziario.
Qui dal 2001 Gelli viveva in detenzione domiciliare dove ha
scontato la pena di 12 anni per la bancarotta fraudolenta dell’Ambrosiano; calunnia
nei confronti dei magistrati milanesi Colombo, Turone e Viola; calunnia
aggravata dalla finalità di terrorismo per aver tentato di depistare le
indagini sulla strage alla stazione di Bologna, vicenda per cui è stato
condannato come detto a 10 anni.
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