COME A MILANO, ANCHE NELLA CAPITALE IL CANDIDATO E' STATO
SCELTO DA BERLUSCONI
Nella seconda metà degli anni 2000 l'Italia ha avuto un
Supereroe, adatto per ogni commissariamento: il medico romano Guido Bertolaso,
Capo della Protezione civile. Sembrava che ad ogni emergenza, lui fosse l'uomo
giusto per mettere le cose a posto. Poi, d'un tratto, è stato travolto da
critiche, polemiche, indagini giudiziarie, che ne hanno oscurato quell'aurea in
cui lo aveva avvolto Silvio Berlusconi. Il quale, cavalcando l'onda di quel
ruggente periodo, aveva pure pensato di trasformare la Protezione civile in una
Spa.
SALVINI E MELONI SI GENUFLETTONO A
BERLUSCONI ANCHE A ROMA - Ma l'affezione dell'ex Cavaliere nei suoi
confronti è ancora viva e vegeta, al punto da averlo scelto come candidato del
centrodestra alle prossime amministrative di Roma. Ciò conferma ancora una
volta il fatto che Salvini e la Meloni, per quanto sbraitino in tv sforzandosi
di aizzarsi a nuovi leader della coalizione, finiscano sempre per genuflettersi
alle decisioni dell'imprenditore di Arcore. Come accaduto a Milano e a Napoli
rispettivamente con Parisi e Lettieri. Perché non si candidano loro due? D'altronde
sono proprio cittadini romani e milanesi. Certo, la Meloni ha il salvacondotto
della gravidanza, ma Salvini è stato anche consigliere comunale.
Inizialmente, Bertolaso aveva rifiutato con tanto di
lettera, affermando di essere lusingato per la sua designazione ma di dover
rinunciare per questioni familiari. Poi, il contrordine.
A Roma scalpitano anche Francesco Storace, che vorrebbe le
primarie, nonché Alfio Marchini, costretto a questo punto di nuovo a proporsi
con una lista civica autonoma.
BERTOLASO, UNA FIGURA LOGORATA DA
POLEMICHE E INCHIESTE - Ma la figura di Bertolaso appare oggi quanto mai
logorata rispetto ai succitati tempi d'oro. Le polemiche riguardo l'emergenza
rifiuti in Campania e il terremoto in Abruzzo, il coinvolgimento nello scandalo
del G8 alla Maddalena, nonché le imbarazzanti intercettazioni telefoniche, ma
soprattutto un'inchiesta che lo vedrà essere ascoltato il prossimo 4 marzo
nell'ambito del procedimento "Grandi rischi bis", dove è coinvolto
con le accuse di omicidio colposo plurimo e lesioni presso il tribunale
dell'Aquila, ne hanno ormai leso la figura.
GRANDE OCCASIONE PER IL M5S -
Ma evidentemente, il centrodestra non ha particolari alternative in quel di
Roma. Eppure, dopo l'imbarazzante esperienza del Pd con Marino, avrebbe anche
una grande occasione di ritornare alla guida della Capitale dopo appena tre
anni. Del resto, i candidati alle primarie del centrosinistra non sembrano così
in grado di scaldare i cuori: Roberto Giachetti, Roberto Morassut, e Stefano
Pedica, in quota Pd; Domenico Rossi di Centro democratico; Gianfranco Mascia
portavoce dei Verdi e l'outsider Chiara Ferraro, una ragazza autistica.
A questo punto, per il Movimento cinque stelle si fa sempre
più ghiotta la possibilità di andare al potere. D'altronde, per i romani la
misura è colma da troppo tempo.
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