UNA SENTENZA (26153/11) NEGA DEFINITIVAMENTE LA CONCESSIONE DELLE ATTENUANTI AI MARITI VIOLENTI CHE INVOCANO CLEMENZA PRENDENDO ANCORA AD ESEMPIO IL MODELLO DEL PADRE E MARITO PADRONE
“Sub-cultura”. Questo è il giusto aggettivo col quale la Corte di Cassazione ha etichettato ancora certi atteggiamenti violenti e arretrati di alcuni mariti, i quali, vogliono imporre la propria autorità in famiglia con la violenza fisica e psicologica.
LA CONDANNA – Al marito violento, che chiedeva una condanna mite appellandosi al suo “diritto” di padre e marito (che praticava ormai da 30 anni), la

UN “DIRITTO” PRATICATO DA 30 ANNI – Per 30 anni l’uomo aveva trattato la moglie “come un oggetto di sua esclusiva proprietà alla quale si sono poi ribellati i figli, in particolare quella femmina, che ha dato forza alla madre per ribellarsi e denunciare l’uomo”. E’ stato confermato dunque il verdetto severo emesso dalla Corte d’Appello di Bari che aveva convalidato la pronuncia emessa dal Tribunale di Foggia.
Come spesso accade, checché se ne dica, la vituperata Magistratura in Italia si rivela più emancipata della società e della politica, smuovendo sovente acque che resterebbero calme chissà ancora per quanti anni…
(Fonte: Giornalettismo)
e meno maleeee !!!!
RispondiEliminaciaooo !