sabato 3 maggio 2008

IL VENTO DA DESTRA SOFFIA ANCHE IN GRAN BRETAGNA


Il socialismo europeo è in crisi da tempo, ma negli ultimi decenni sembra davvero essersi smarrito quasi definitivamente. L’ultimo suo stadio, la socialdemocrazia, sembra ormai non convincere più l’elettorato, causa, oltre una scarsità di idee innovatrici e convincenti, anche uno scarso livello dei leader che le portano avanti.

Ecco che cade un altro importante baluardo della sinistra europea, la Gran Bretagna, dove le elezioni amministrative hanno segnato una schiacciante vittoria dei conservatori (Tory), che così sono passati al primo posto come partito più eletto, intorno al 40%, mentre i Laburisti sono addirittura dietro i liberaldemocratici, per un punto percentuale (25 a 24), perdendo anche Londra. Una bruciante sconfitta per il successore di Tony Blair, Gordon Brown, peggiore di quanto previsto; complice una politica estera eccessivamente zelante nei confronti degli USA (disfatta delle guerre in Iraq e Afghanistan soprattutto, che hanno portato più costi che benefici), e una politica interna molto discutibile e criticata.
Così, a parte la Spagna dove la personalità di Zapatero resta l’unico baluardo socialista in Europa, la sinistra perde pesantemente in un altro Paese, e le fazioni conservatrici ne stanno traendo vantaggio, come spesso accade quando le persone sentono forte il problema della sicurezza e quello economico, i due più sentiti nella vita quotidiana di un cittadino. Problemi verso i quali i partiti di sinistra non hanno saputo dare vere risposte. Ed ecco che Germania, Francia, Italia, quasi tutto il Nord e centro Europa, sono governati da forze liberalconservatrici.
Servono nuovi leader ed idee ferme. Le sinistre europee stanno lasciando il campo a forze locali, xenofobe o semplicemente più rassicuranti su temi quali la difesa del proprio status socio-economico e della propria incolumità fisica. Temi sui quali i leader di sinistra sembrano solo offrire discorsi buonisti, demagogici, idealisti e poco pratici.

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