Con il prolungamento del contratto firmato dal difensore Giorgio Chiellini che lo legherà alla Juventus almeno fino al 2015 (salvo ovviamente cessioni o onerose recessioni), si rivoluziona la figura del calciatore; il quale diventa sempre più pura merce di proprietà dei club, giacché quest’ultimo decide sulle sue opinioni rese ai media, sul suo modo di vestire, se può o meno avviare attività commerciali private, sul suo stile di vita, ecc.
Un contratto che potrebbe prima o poi essere omologato a quello collettivo di tutta la categoria.
In fondo, non ci sarebbe da meravigliarsi, nell’era del calcio sempre meno sport e sempre più show-business.
COSA PREVEDE? – Vediamolo nel dettaglio.
1. Le regole sul campo
Il giocatore ha l’obbligo di allenarsi, anche separatamente dal gruppo (prima era vietato). E deve accettare le direttive e le decisioni tecniche dell’allenatore durante la partita, evitando commenti plateali.
2. Attività imprenditoriali e sponsor
Senza il consenso preventivo, e scritto, della società, il calciatore non potrà avviare un’altra attività professionale o imprenditoriale, come una pizzeria, o la pescheria di Gattuso, per esempio. Vietato partecipare ad attività potenzialmente sconvenienti per un atleta professionista, come le scommesse, il gioco d’azzardo e le serate in discoteca. Così come il club dovrà preventivamente autorizzare eventuali contratti individuali di sponsorizzazione.
3. Condotta di vita
Il codice etico e i regolamenti interni del club entrano nel contratto: il giocatore ha l’obbligo di seguirli, a pena di sanzioni. È richiesto un contegno di vita adeguato a un calciatore professionista e in linea con lo stile del club. Nella dittatura dell’immagine, un’occhiata all’abbigliamento: meglio se elegante o casual elegante, mai trasandato o tale da far trasparire preferenze politiche o ideologiche del calciatore. Da evitare condotte che possano far pensare a qualsiasi discriminazione razziale o ideologica.
4. Mass media
Divieto di fare pubbliche dichiarazioni senza l’autorizzazione del club: rientrano nella giurisdizione i siti web personali o i social network, da facebook a twitter.
5. Salute
Alle cure mediche ci pensa la società, a meno che il giocatore voglia scegliersi medici di fiducia: nel caso pagherà, e occorrerà l’assenso del club sulla loro professionalità.
6. Trattenute e multe
Infrangere le regole costerà caro, fino al 30% sulla retribuzione annuale e i premi. In caso di retrocessione o risultati che pregiudichino pesantemenre i ricavi della società, retribuzione e premi saranno ridiscussi: senza accordo, previsto il taglio del 30%. C’è la possibilità di applicare sanzioni contrattuali fino al 10% dello stipendio e dei premi annuali, con facoltà di cumulo. Massimo della pena: l’esclusione dalla rosa o la sospensione di permessi e ferie.
(Fonte: La Stampa)
Un contratto che potrebbe prima o poi essere omologato a quello collettivo di tutta la categoria.
In fondo, non ci sarebbe da meravigliarsi, nell’era del calcio sempre meno sport e sempre più show-business.
COSA PREVEDE? – Vediamolo nel dettaglio.
1. Le regole sul campo
Il giocatore ha l’obbligo di allenarsi, anche separatamente dal gruppo (prima era vietato). E deve accettare le direttive e le decisioni tecniche dell’allenatore durante la partita, evitando commenti plateali.
2. Attività imprenditoriali e sponsor
Senza il consenso preventivo, e scritto, della società, il calciatore non potrà avviare un’altra attività professionale o imprenditoriale, come una pizzeria, o la pescheria di Gattuso, per esempio. Vietato partecipare ad attività potenzialmente sconvenienti per un atleta professionista, come le scommesse, il gioco d’azzardo e le serate in discoteca. Così come il club dovrà preventivamente autorizzare eventuali contratti individuali di sponsorizzazione.
3. Condotta di vita
Il codice etico e i regolamenti interni del club entrano nel contratto: il giocatore ha l’obbligo di seguirli, a pena di sanzioni. È richiesto un contegno di vita adeguato a un calciatore professionista e in linea con lo stile del club. Nella dittatura dell’immagine, un’occhiata all’abbigliamento: meglio se elegante o casual elegante, mai trasandato o tale da far trasparire preferenze politiche o ideologiche del calciatore. Da evitare condotte che possano far pensare a qualsiasi discriminazione razziale o ideologica.
4. Mass media
Divieto di fare pubbliche dichiarazioni senza l’autorizzazione del club: rientrano nella giurisdizione i siti web personali o i social network, da facebook a twitter.
5. Salute
Alle cure mediche ci pensa la società, a meno che il giocatore voglia scegliersi medici di fiducia: nel caso pagherà, e occorrerà l’assenso del club sulla loro professionalità.
6. Trattenute e multe
Infrangere le regole costerà caro, fino al 30% sulla retribuzione annuale e i premi. In caso di retrocessione o risultati che pregiudichino pesantemenre i ricavi della società, retribuzione e premi saranno ridiscussi: senza accordo, previsto il taglio del 30%. C’è la possibilità di applicare sanzioni contrattuali fino al 10% dello stipendio e dei premi annuali, con facoltà di cumulo. Massimo della pena: l’esclusione dalla rosa o la sospensione di permessi e ferie.
(Fonte: La Stampa)
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